mercoledì 6 gennaio 2021

La Befana è biancoceleste. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 e mezzo a Ciro il grande - La Lazio è tornata a vincere, la Befana è biancoceleste. Nel suo sacco tre punti d'oro che aspettavamo da tempo e due gol splendidi. Ovviamente anche tanto carbone per quelli che se lo meritano in questa banda di scapestrati che fa soffrire sempre la gente laziale ad ogni partita. Ma tant'è e quindi è bene godersi la vittoria. Copertina d'obbligo al bomber de noantri che seppur a mezzo servizio per un problema al tendine, ha segnato il gol numero 141 (quindici gol nelle ultime quindici partite) lanciando così la squadra verso il "trionfo". E scusate se è poco.

7 e mezzo al Panter One - Un gol da rapace dell'area, bellissimo. Una girata al volo da applausi. Ma ancora di più da applaudire il bacio sulla maglia. Alla faccia di chi vorrebbe fare cassa e cederlo.E ho detto tutto.

7+ a Lupo Alberto - Diciamolo, anche quando la squadra arrancava era l'unico a cercare di tenerla su con i suoi numeri. Lanci, lancioni e lancetti. Non si è risparmiato insomma, come Amadeus che tiene botta ai Soliti ignoti da mesi e questo può bastare. 

7 al Sergente - Quel pallone maledetto che ha salvato sulla linea vale il terzo gol per noi. Grazie Esorciccio, stavolta hai messo tutti sull'attenti.

7 a Innamoradu - Una valutazione che va al di là della sua prestazione. Entrando in campo ha raggiunto le 320 (diconsi 320) presenze con l'Aquila sul petto in serie A, superando così il veterano del record, il grande attaccante Aldo Puccinelli che lo deteneva da 66 anni.  Il più romano dei romeni arrivò a gennaio del 2008 debuttando a Firenze proprio contro i Viola, in una partita vinta sempre per 2a1. Il cerchio si è chiuso quindi. Battiamo le mani.

6 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Suo il cross in occasione della zampata del Pantera. Poi normale amministrazione e qualche affanno di troppo. Come un Riccardo Rossi qualsiasi.

6 a Lazzari alzati e cammina - e se je la fai, spizzala de testa. Cosa che ha fatto pennellandolo l'assist vincente. Per il resto tanto fumo e un po' d'arrosto. Come Massimo Giletti.

6 a Somarusic - Il Sonnambulo dal volto umano si è superato. Il colpo di testa finito sul palo è stato il suo memorabile exploit che ha sconvolto la piazza. Molti vedendolo si sono presi a schiaffi per capire se erano svegli e fosse tutto vero. Era vero, come Maria Giovanna Elmi tutta rifatta che sembra na bambola de pezza anni Cinquanta. Naturalmente poi è rientrato nel sonno. Come un framassone.

6- a quando escalante el sol - All'inizio si è involato, col passare del tempo si è involuto. E' finito involtino. Ma senza sugo.

6 - a chiedimi se sono Felipe - Co' tutto er carbone che te sei preso anche prima della Befana, difficile essere felici. Ritenta, sarai più fortunato. Come Achille Lauro che non si sa perchè sarà ospite fisso tutte le sere a Sanremo. 

5 all'incredibile Hudt - E' partito in quarta è arrivato in folle, come Giucas Casella ai Soliti ignoti.  Vlahovic lo ha fatto diventare Pelè con un intervento da imbranato vero. Come Giucas Casella ai Soliti ignoti appunto.

5 a Ke Pro - Inutile. Avete presente Gigi Marzullo?

4 a Sylva Strakoshina e Patric del Grande fratello - Attenti a quei due. Dio li fa poi li accoppia. Scemo e più scemo. Mamma ho perso l'aereo. Mamma ho riperso l'aereo. Mamma ho preso il morbillo. Il portiere volante e il caciara come Franco e Ciccio. Un po' Carrizzo uno, un po' Oscar Loperz l'altro. Come dire quando la coppia scoppia e i tifosi in tribuna accoppa. Della serie Oggi le comiche, che fanno sempre ride, ma te la fanno fare nel vasetto. Significativo il regalo nella calza che la vecchina gli ha portato: un biglietto del treno solo andata. Come dire, a casa.

4 - a sono un pirata non sono un signore - Dice ma Nina Murici ha giocato solo gli utimi 5 minuti. Pure troppi. Sipario.


Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Mercoledi, 6 gennaio 2021

Per la Lazio è buona la prima del 2021. Nella 16sima di campionato, giorno dell’Epifania, all’Olimpico il regalo ai biancazzurri lo confezionano Felipe Caicedo e Ciro Immobile; un gol per tempo delle punte laziali servono per far fuori la Fiorentina, con Vlahovic che nel finale riesce solo a dimezzare su rigore per il definitivo 2-1. Dopo il misero punto di Genova e le critiche piovute addosso alla squadra, Inzaghi ancora senza Correa e Fares, perde per squalifica anche Leiva, sostituito a centrocampo da Escalante. Torna Strakosha tra i pali e in attacco dal primo minuto c’è ancora  Caicedo, con Immobile non al meglio della condizione. Prandelli invece non può fare affidamento sull’indisponibile Cutrone, in difesa troviamo Martinez ed Igor ai lati di Pezzella, davanti c’è Vlahovic. Dopo un avvio promettente della Viola arriva immediata la rete laziale, ad opera di Caicedo che al 5’ fa un gesto da centravanti vero, raccogliendo una torre di Lazzari e piazzando in mezza girata un destro imperdibile per Dragowski. La partita offre grandi spunti di velocità tra due squadre aperte che non si risparmiano: al 21’ un tacco acrobatico di Castrovilli in area piccola è preda di Strakosha, Immobile sigla il raddoppio ma in off side al 26’ ed il sinistro di Vlahovic al 28’ è respinto molto bene da Strakosha. Dura solo mezz’oretta la partita di Ribery, sostituito da Essyeric, mentre nel finale di tempo la Fiorentina è pericolosa su dei corner ripetuti. Nella ripresa Patric rileva Luis Felipe, mentre la Lazio retrocede ed i toscani guadagnano metri. Fa il suo ingresso anche Callejon al 60’ ma gli ospiti, pur cercando con maggior vigore gli affondi, sono controllati dalla Lazio, che però già a metà secondo tempo mostra dei limiti fisici e di tenuta. Prandelli fa entrare Kouame e Lirola ma a 15’ dal termine re Ciro la chiude. Sul corner battuto dalla sinistra da Milinkovic, Immobile si trova il pallone sui piedi dopo una respinta corta di Dragowski e dalla distanza di un paio di metri la butta dentro per il raddoppio biancazzurro. Subito dopo, al 79’, sul tiro di Castrovilli a botta sicura è Milinkovic a respingere sulla linea e salvare il risultato a portiere battuto; invece prima del termine il grave errore di Strakosha riapre la gara. L’estremo laziale sbaglia l’appoggio servendo Callejon; Hoedt è costretto al fallo in area su Vlahovic ed Abisso concede il rigore, ammonendo il difensore. Batte lo stesso Vlahovic, che dimezza il passivo viola. Negli ultimi minuti la Fiorentina si riversa avanti nel tentativo di raddrizzare la partita, la Lazio va in difficoltà; il tiro rasoterra di Amrabat al 94’ è parato da Strakosha ma alla fine il risultato resta fissato sul 2-1. Per la Lazio è una vittoria importante ma continuano i problemi vecchi, ancora gravi lacune nel secondo tempo per gli uomini di Inzaghi, che non riescono a tenere il ritorno avversario e rischiano grosso. Sarebbe stato gravissimo non vincere oggi, ma per la Lazio l’unica cosa positiva di questa partita sono solo i 3 punti: per il resto la squadra biancoceleste dimostra ancora grandi limiti soprattutto di tenuta fisica. E tra 4 giorni si ricomincia con la trasferta di Parma, prima del derby di venerdi 15 gennaio.

 

    

LAZIO FIORENTINA 2–1      5' Caicedo 75’ Immobile  88’ Vlahovic (rig)

LAZIO: Strakosha, Luis Felipe (46’ Patric), Hoedt, Acerbi, Lazzari (76’ Radu), Escalante (76’ Cataldi), Milinkovic, Luis Alberto, Marusic, Immobile (89’ Muriqi), Caicedo (58’ Akpa Akpro). All Inzaghi

FIORENTINA: Dragowski, Martinez (73’ Lirola), Pezzella, Igor, Venuti (60’ Callejon), Bonaventura (73’ Kouame), Amrabat, Castrovilli, Biraghi, Vlahovic, Ribery (37’ Essyeric). All. Prandelli

Arbitro Abisso 


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