giovedì 5 ottobre 2023

Addio Bruno Filippini

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Aveva cantato la febbre del sabato sera molto prima dei Bee Gees e di John Travolta. Ma il suo sabato era quello autentico, frizzante, dei favolosi anni Sessanta, quando la gente viveva in bianco e nero ma sognava a colori un futuro migliore.

Bruno Filippini che ci ha lasciato in punta di piedi a soli 78 anni, era uno dei protagonisti della musica leggera di quegli anni irripetibili in cui l'Italia cambiava volto lanciata come era verso il boom economico e il cambiamento della società.

Romano di Pietralata, una voce cristallina che lo aveva fatto entrare nel celebre coro della Cappella Sistina, Bruno aveva la musica nel sangue e un idolo che imitava, il grande Neil Sedaka.

La sua interpretazione del cavallo di battaglia dell'artista americano Il re dei pagliacci, lo portò direttamente al festival delle voci nuove di Castrocaro che dominò brillantemente. 

Da lì la chiamata nel 1964 da parte di Ravera a Sanremo, dove nell'anno del trionfo di Gigliola Cinquetti, sua amica e anche lei debuttante con Non ho l'età, lanciò Sabato sera, un brano fresco e in sintonia coi tempi che divenne un tormentone.

Bruno e Gigliola vincono Castrocaro

Ma sabato sera ti porto a ballare, ti potrò baciare...cantava Bruno con quella voce particolare e quello sguardo da bravo ragazzo e la gente impazziva per lui. Da allora Cantagiri, Musicarelli, televisione. Una presenza affidabile e discreta.

Doppiatore per la Disney, sua la voce narrante de La spada nella roccia, attore per Franco Zeffirelli in Romeo e Giulietta, dopo aver collezionato altri successi con dischi come "L'amore ha i tuoi occhi" dedicato a Soraya la principessa triste e "La felicità", Filippini come tanti artisti dei Sessanta fu messo da parte dall'industria discografica per l'avvento dei cantautori e delle canzoni impegnate

Ma non rimase con le mani in mano, anzi le sfruttò diventando uno dei più ricercati artisti di pianobar per i migliori locali notturni del Bel paese. Dal Bella blu alla Cabala dal Tartarughino ai night della Costa Smeralda e Cortina.

Suonava i brani degli altri ma a grande richiesta chiudeva la serata con "Sabato sera" il suo pezzo forte che faceva ballare tutti. Lo ricordiamo con simpatia e nostalgia per un tempo dove la musica era vera, suonata e vissuta con passione, da artisti di razza come lui. 

Lui che non troverà un ricordo, vedrete, nei TG e nei programmi che vanno per la maggiore. Eppure la febbre del sabato sera quando si andava nei locali per sperare di fare colpo sulla ragazzina cui si faceva il filo, l'aveva inventata lui. Il Bee Gess di Pietralata. Ciao Bruno.

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