domenica 6 aprile 2025

Lazio, ammucchia Gasperì. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 a Lisasken dagli occhi blu - La Lazio torna a vincere e lo fa con merito, giocando una grande partita su un campo difficile e contro una squadra ben attrezzata. La rivoluzione tattica applicata dal mister è risultata vincente, i giocatori messi in campo hanno dimostrato di sapersi muovere con intelligenza, pronti a sfruttare la minima occasione. Da antologia il gol della vittoria messo a segno dall'Achille Lauro biancoceleste che di sinistro ha gonfiato la rete nerazzurro. E' una vittoria che la rilancia nella corsa verso la Champions e ricompatta l'ambiente. Suor Paola è stata onorata come meritava.

7  e mezzo a Rovella per chi non si accontenta - Il Metronomo dal volto umano che spazza, lancia e guida i compagni alla riscossa. Daje.

7+ a che Dio ce la Mandas buona - Due paratone e quel lancio lungo lungo che ha dato il via all'azione del gol. La panchina gli ha fatto bene, non ha intaccato a sua autostima, ma era meglio vederlo in campo. Avoja.

6 e tre quarti a Dele ctrl canc alt - Un assist al bacio che annulla tutto il "no buono" che aveva fatto vedere. 

6 e mezzo a Gila il mondo gila (Jimmy Fontana, Cantagiro 1965) - Come le cartelle esattoriali della mondezza, una certezza.

6 e mezzo a Patrizia Pellegrini - Non glielo dite che è andato bene altrimenti si monta la testa e punta a Montecitorio. Come la influencer napoletana Rita De Crescenzo.

6 e mezzo a Bella Janez! (Sandokan, Rai 1 con Kabir Bedi) - Finalmente titolare, finalmente lo abbiamo visto. Da oggetto misterioso a mistero perché non giocasse.

6+ ad aspettando Gigot - un cerbero. E non ha neanche menato. Bravo.

6 a Benigno Zaccagnini - L'arciere non ha scagliato la sua freccia ma ha dato comunque il fritto. Magari con pochi calamari che danno il giusto gusto.

6 a Prostamol - Un voto di incoraggiamnto per un esordio che comunque ha portato bene.

6 a Pighin-Sanguin-Noslin - Tutto fa brodo. Pure con lui.

6- a Lazzari alzati e cammina - E  impara a fare i cross!

5 a Dio perdona pure Dia - L'ultimo tiro in porta che ha fatto risale al film "Per un pugno di dollari" in cui sparava all'entrata del saloon insieme a Clint Eastwood. Da allora le polveri sono bagnate, la pistola si è rotta e non tira neanche con la mazzafionda.

5 a senti che musica coi Tavares - È partito in quarta è finito in folle. Praticamente dopo l'ennesimo infortunio ha preso il posto "del malato d'oro" alla Paideia, titolo che già fu di Konko de mamma e di  Ederson Lake e Palmer. Evviva.

5- a c'ha una sola alternativa - lasciare il calcio e darsi all'ippica, come si diceva una volta. È l'uomo in meno per noi e quello in più per l'avversario di turno. Una costante. Che amarezza avrebbe detto il povero Antonello Fassari. Ma non c'è soluzione perché continua ad essere schierato. Quando lo capirà Ricky Tognazzi Baroni sarà sempre troppo tardi. Sipario.

Indimenticabile Fred

di FRANCESCO TRONCARELLI

Brillanti sparsi sulla pelle bionda, tu esci cone Venere da un'onda, ti butti sulla sabbia sei bella che fai quasi rabbia...

Quella voce calda e avvolgente che ti entrava dentro e che si sposava perfettamente con melodie che trascinavano nel vero senso della parola la gente sulla pista dei locali.

Fred Bongusto era uno chansonnier, un cantante confidenziale come si chiamavano una volta gli artisti che creavano atmosfere soft coi loro brani e con il loro modo di porgerli a chi li ascoltava. 

Era il re delle luci soffuse, delle rotonde sul mare, dei lenti stretti stretti, degli amori al chiaro di luna e dei baci sulla mattonella. Un cantore dell'amore e delle vicende sentimentali delle coppie del Bel paese.

Balliamo, è da tanto tempo che non lo facciamo, balliamo c'è la musica che piace pure a te, andiamo, questa sera sono in vena di follie, noi due, stretti stretti come tanto tempo fa...

Amava il mare Fred, amava Ischia, aveva una casa a Sant'Angelo e si esibiva al Negombo per vacanzieri estasiati delle sue canzoni, era amico di Peppino di Capri che proprio nell'isola verde aveva iniziato la sua formidabile carriera a O Rangio fellone. 

Peppino che con lui aveva lavorato dando vita a duetti celebri e momenti irripetibili di musica, è stato l'unico che quando se n'è andato lo ha ricordato pubblicamente trattenendo a fatica la commozione.

Si perchè come per molti artisti che negli anni Sessanta e Settanta erano al top del successo e che pur col cambiamento di mode e modi di cantare erano comunque rimasti orgogliosamente al loro posto davanti un microfono o un piano, Fred col passare del tempo era stato messo da parte.

Ricordo quella volta che lo chiamammo per una chiacchierata in radio e lui a microfoni spenti e a diretta terminata mi ringraziò. Lui a me. Incredibile. Non lo cercava più nessuno e quella richiesta lo aveva stupito. Incredibile veramente.

Oggi Fred Bongusto avrebbe compiuto 90 anni, ma non ci saranno trasmissioni del pomeriggio televisivo o servizi vari che lo ricorderanno, statene certi. La memoria da noi è corta e non ha rispetto per l'arte.

Saranno 90 anni di solitudine per l'ignoranza dei media che inseguono i morti di fama del momento e le canzoni usa e getta che ballerano una sola estate. 

Fred era molto di più, era un gigante dell'intrattenimento che partito dalla gavetta aveva poi conquistato i palcoscenici più importanti del mondo. Era Fred Bongusto l'artista che aveva cantato l'estate di una Italia che voleva sognare.

Con Ore d'amore, Spaghetti pollo insalatina e una tazzina di caffè a Malaga e sorseggiando tutto Doce doce, mentre il sole si nascondeva dietro il molo e la luna faceva una virgola sul cielo. Auguri Fred ovunque tu sia da chi ti ha applaudito e non ti dimentica. 

 

Lazio, ammucchia Gasperì. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI 8 a Lisasken dagli occhi blu - La Lazio torna a vincere e lo fa con merito, giocando una grande partita su un camp...