domenica 18 aprile 2021

Lazio pioggia di gol! Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI 


8 e mezzo al Ciro d'Italia
-  Per continuare a sperare in un posto al sole, la Lazio aveva un solo risultato sulla "ruota di Roma", l'uno fisso. E così è stato. Ma quanta fatica. Le belle giocate del primo tempo sono state vanificate dalle solite, troppe, amnesie della ripresa. Dalle stelle alle stalle. Una partita rocambolesca insomma con una pioggia di gol abbattutasi sull'Olimpico insieme a quella che Giove Pluvio mandava dal cielo. In questa grandinata di emozioni alterne salutiamo il ritorno al gol del bomber de noantri che ha spezzato, seppur a metà (palo e rigore), la makumba che i figli stupidi di Roma gli avevano fatto, con due reti. Avanti Lazio fine alla fine, nonostante tutto.

7 e mezzo a Correa l'anno 1900 - Ce se crede che ha siglato una doppietta? Ce se deve crede, anche se per uno stitico sotto porta come lui, sembra una cosa impossibile. Praticamente s'è svejato tutto d'un botto come Di Maio che s'è ritrovato ministro degli esteri senza sapere parlare non tanto francese ed inglese, ma manco l'italiano. 

6 e mezzo al Sergente - Tanto fumo e tanto arrosto, come Valentina Persia all'Isola dei famosi, che chiacchiera chiacchiera ma poi t'ammolla la stoccata. 

6+ a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - Sarà un caso, sarà una realtà, sarà quel che sarà come cantavano i Ricchi e Poveri in un Sanremo storico, fatto è che uscito lui, il reparto arretrato è crollato. Fatevi una domanda e datevei una risposta. Anzi ve la diamo noi, i rincalzi nun valgono na ceppa. 

6+ a Lupo Alberto - E' durato quaranta minuti. Come Rocco Siffredi. 

6 all'abate Faria - All'inizio si è involato, col passare del tempo si è involuto. E' finito involtino.

6 a Innamoradu - 403: che je voi dì de più? Battiamo le mani eccetera eccetera.

6 a dillo a Parolo tuo - Mezz'ora in campo per quella fuga solitaria all'ultimo secondo dell'ultimo insperato assalto del sesto minuto di recupero con cui ha scodellato l'assist per Ciruzzo. E scusate se è poco. 

6- - a veni, vidi, Lulic al 71° - Grazie di tutto. E' ora. 

5 e mezzo a Totò Riina - Omo de panza omo de sostanza ma che i rigori non li paranza. 

5 a Lazzari alzati e cammina - Ma de che, è rimasto nel loculo. 

5 ad Antonio Elia Acerbis - Ha fatto cento, partite con l'Aquila sul petto, ma non centro. Se li doveva mangiare in un sol boccone e invece nel concitato finale ha fatto la fine del sorcio restando letteralmente ubriacato dai campani, vedi Glik che l'ha sovrastato siglando il gol. Dal Manuale del saper vivere di Donna Letizia, pag.100: "Meno proclami, meno selfie, più concretezza. Farà bene al vostro spirito e alle coronarie di chi vi ama". E ho detto tutto.

5 a Maru (Sic...) - Stava lì, piazzato sulla difensiva senza arte nè parte, come un Riccardo Rossi qualsiasi, poi je s'è accesa la lampadina: devo fa qualcosa per farmi notare. E che c'è di meglio di provocare un rigore a buffo? Il massimo in una partita dove l'arbitro non c'ha capito nada e ha dovuto farsi telecomandare come Ambra da Boncompagni ai tempi di Non è la RAI. Finché la barca Var lascia il Sonnambulo dal volto umano andare. E così sia. 

5 - - a Ke Pro - Come è entrato è uscito. Il tempo di farsi ammonire in un nano secondo però ce l'ha avuto. Un fenomeno. Avete presente Fulminacci? Ha fatto Sanremo ma è uscito subito dai radar. Come lui.

4 a sono un pirata non sono un signore - E' il quarto segreto di Fatima. Nessuno sa infatti perchè giochi a pallone. Giochi, si fa per dire, perchè non sa da che parte si comincia. Se si fosse presentato per fare una partitella per strada insieme agli studenti usciti da scuola, l'avrebbero messo a fare il palo della porta al posto dei libri. Non sa stoppare una palla, non sa smarcarsi, non sa dribblare, non sa nemmeno lui che sta a fare un mezzo al campo. Gamba di legno vero, disertore della vanga storico, a una sega conclamata come Capocchiano gli avrebbe lustrato gli scarpini. Nina Murici insomma è come un programma di Gigi Marzullo, inutile. Sipario.

 



Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Domenica, 18 aprile 2021

Contro il Benevento la Lazio vince senza convincere. All’Olimpico per la 31sima giornata capitolini e campani disputano una partita rocambolesca, con tre rigori, tanti episodi da moviola e ben otto reti: il risultato finale premia i biancazzurri che alla fine si aggiudicano l’incontro per 5-3 non senza aver corso grandi rischi. Simone Inzaghi è ancora a casa e in panchina c’è di nuovo Farris, che ritrova Correa e lo schiera a fianco di Ciro Immobile. Sulle fasce poi ci sono Marusic e Fares. Pippo Inzaghi invece, che può disporre di Caldirola, lo affianca subito a Glik; il ballottaggio tra Lapadula e Gaich lo vince quest’ultimo. La Lazio deve vincere ed è subito pericolosissima con Immobile, che già al 4’ colpisce il palo di testa e poi sul rimpallo sfiora di nuovo il legno. Poco dopo il centravanti laziale sblocca: Correa lo serve sul filo del fuori gioco e la punta laziale con un tocco in scivolata fa carambolare il pallone in porta per l’1-0 con la deviazione ininfluente di Depaoli. Buon ritmo da entrambe le parti, ma Lazio molto più incisiva e Immobile che si sblocca definitivamente con la seconda rete. Il suo inserimento è determinante al 20’, con un morbido calcetto che batte Montipò per il raddoppio della Lazio. Il Benevento al 35’ prende una ripartenza velocissima, Immobile serve Correa ma Montipò lo atterra in area. Ghersini dopo controllo var assegna il rigore: batte lo stesso Correa, che supera il portiere giallorosso per la tripletta della Lazio. Ma i giochi non sono affatto chiusi perché nel finale di primo tempo Sau con un’azione personale ed un bellissimo tiro a giro sigla un pregevole gol che accorcia il passivo per i suoi. Nella ripresa arriva subito il poker biancoceleste: un altro contropiede fulminante trova Immobile che porge a Correa, il suo tiro da posizione difficilissima lo devia Montipò nella sua porta ed ora si va sul 4 a 1, mentre sull’ Olimpico inizia un vero diluvio. Al 55’ Banti invita Ghersini a controllare di nuovo il var per un fallo in area di Gaich su Milinkovic. Batte Immobile, che stavolta si fa ipnotizzare da Montipò che respinge il suo tiro e poi para anche la replica di Fares. Ancora il var è protagonista al 62’, con Ghersini che deve controllare un fallo in area di Marusic, che ostruisce Ionita. Arriva il terzo rigore, lo batte Viola che spiazza Reina ed il Benevento si porta sul 2-4. Passa un minuto e Lapadula solo soletto incorna addirittura per la terza rete dei suoi, che per fortuna della Lazio viene annullata per una spinta di Caldirola su Immobile. Gli ultimi minuti vedono il Benevento in avanti per cercare di riacciuffare il risultato; il possesso di palla è quasi sempre degli ospiti, che trovano all’80’ un tiro di Insigne su cui c’è Reina, che salva ancora la sua porta all’84’ sul gran tiro di Depaoli. Sul conseguente corner Glik incorna benissimo e sigla il gol che accorcia le distanze. Ora il Benevento spera, si butta  avanti  e ovviamente porge il fianco ai contropiede avversari. Al 95’ Lazzari non riesce a servire Immobile proprio davanti al portiere, poi al 96’ ancora Immobile, servito benissimo da Parolo stavolta la butta dentro e chiude la partita col 5-3 finale. La gara s’era messa benissimo, la Lazio avrebbe potuto controllare e non sprecare energie, invece è passata dal possibile 5-1 al 4-3. I biancazzurri, forse credendo di aver già vinto, hanno concesso grandi spazi e la concreta possibilità agli avversari di recuperare. Sono quindi tre punti importantissimi, che arrivano però dopo aver disputato una partita per nulla brillante: le differenze in campo erano evidenti ma oggi il Benevento avrebbe meritato anche qualcosa di più. Buon per gli uomini di Inzaghi, che a quota 58 raggiungono anche la quinta vittoria consecutiva e continuano a marciare a gran ritmo. Ma ora gli esami si fanno più difficili: le prossime avversarie saranno Napoli e Milan.

    

LAZIO  BENEVENTO  5-3    10’ Depaoli (a) 22’ 95’ Immobile 36’ Correa (r) 45’ Sau 47’ Correa 63’ Viola (r) 85’ Glik 

LAZIO: Reina, Marusic, Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva (57’ Parolo), Milinkovic, Luis Alberto (70’ Akpa – 88’ Hoedt), Fares (57’ Lulic), Correa (70’ Muriqi), Immobile. All  Farris

BENEVENTO: Montipò, Letizia (57’ Caldirola), Glik, Barba, Insigne, Depaoli, Schiattarella (57’ Viola), Ionita (78’ Falque),  Improta, Gaich ( 57’ Lapadula), Sau (46’ Dabo).All. Inzaghi

Arbitro Ghersini





 




Nessun commento:

Posta un commento

La Lazio è sempre Meravigliosa. Le Pagelliadi

  di FRANCESCO TRONCARELLI 110 e lode alla banda Maestrelli - Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chin...