di FRANCESCO TRONCARELLI
Sessant'anni e non sentirli. Sessant'anni ed essere sempre attuali come se non fosse trascorso neanche un giorno. Sembra impossibile ma questa è la magia del Twist, il ballo che non è passato mai di moda e che oggi come ieri suscita entusiasmi e divertimento.
Sarà per la sua facilità d'esecuzione, sarà per quel ritmo travolgente che lo contraddistingue, certo è che tutti lo amano e scendono in pista per ballarlo. Il merito di questo boom intramontabile è di Peppino di Capri che per primo lo ha lanciato in Italia diventando appunto il "Re del twist" per antonomasia.
Ha iniziato infatti proponendo "Let's Twist Again" di Chubby Checher con cui conquistò il Disco d'oro per le vendite e ha proseguito con "Saint Tropez Twist" il pezzo che oltre a bissare il milione di 45 giri venduti, ha segnato veramente un’epoca, quella dei "favolosi anni 60", tanto da essere inserito in quel film capolavoro che è "Il sorpasso".
“Ancora oggi durante i miei recital, tutti mi chiedono “Saint Tropez Twist” e poi come parte la musica si scatenano in pista” spiega Peppino, che legando alla cittadina francese il ballo che stava spopolando dappertutto, contribuì non poco al lancio di quel borgo di pescatori che Brigitte Bardot aveva eletto a suo buon ritiro, come uno dei centri di vacanza più noti del mondo.
Non a caso per questo motivo, l’artista napoletano è stato festeggiato dal sindaco della località della riviera francese che gli ha consegnato le Chiavi d’oro della città e rilasciato la cittadinanza onoraria. Un vero trionfo.
Il sindaco di Saint Tropez e Peppino di Capri |
«Del resto fu proprio dalla Francia, da Parigi- racconta il cantante -che quella musica mi venne segnalata dal mio amico Jerry Bruno che si trovava nella capitale francese col gruppo dei Brutos, per una tournée all’Olympia. Fu lui a convincermi che quel ritmo sarebbe stato anche in Italia un grande successo, consigliandomi di anticipare tutti, tanto che mi inviò lo spartito del brano di Checher».
«Capii subito che quel ballo avrebbe rivoluzionato il mondo musicale e si sarebbe imposto proprio per il suo ritmo e per i suoi passi che imparai guardando ripetutamente i servizi della “Settimana Incom”, il cinegiornale che veniva proiettato nelle sale cinematografiche prima delle proiezioni dei film".
I fatti gli diedero ragione perchè “Let’s Twist Again” impazzò letteralmente su e giù per il Bel paese, tanto da indurlo a scrivere dopo quella cover, giusto sessant'anni fa, un brano originale, nacque così «Saint Tropez Twist".
Si mise al pianoforte e accennò le prime note di questa canzone il cui titolo era già l’attacco musicale, al suo fianco Mario Cenci, il chitarrista del suo complesso i Rockers, autore di tanti suoi successi.
Per la cronaca i due non avevano mai visto la cittadina francese, avevano letto quel nome su un settimanale dove c'era un reportage fotografico su alcuni personaggi del jet set che la frequentavano e lo scelsero perchè era sufficientemente esotico.
Peppino e i suoi Rockers |
Ecco così "a Saint Tropez, la gente si chiede perché, tu balli il twist, portando un vestito in lamé", quel lamè che poi diventerà una sua caratteristica nel look (le famose giacche di lamè), Peppino lo aveva visto per la prima volta indosso ad Abbe Lane, quando una sera a Capri insieme al marito Xavier Cugat, insegnò a lui e a Bebè Falconieri a ballare il Cha cha cha.
Alla Bussola, dove presentò con i Rockers questo brano per la prima volta, si scatenò una vera e propria sarabanda, e lui dovette scendere in pista per ballare insieme ai clienti scatenati che lo volevano con loro. Stesse scene di entusiamo al Club 84 di Roma e via via in tutti i nigh e locali in cui si esibiva.
Il brano iniziò a correre anche nelle vendite e a metà maggio entrò nelle classifiche, risultando poi uno dei dischi più venduti di tutto il 1962, un'annata d'oro per di Capri, perchè oltre a quello piazzò nella Hit parade anche altri 45 giri, ovvero "Speedy Gonzales", "The Jet", "Luna caprese", "Don't play that song", "Madison time" e "Torna piccina mia".
Di questo disco che esattamente 60 anni fa spiccava il volo diventando un classico del repertorio di Peppino, c'è inoltre un'altra particolarità, riguarda la copertina. Sulla "busta" infatti c'è una giovanissima e allora sconosciuta Raffaella Carrà agli inizi della carriera.
Raffaella Carrà sul 45 giri |
La sua immagine su una duna in posa plastica, tipica di un passo di danza, insieme a quella di un compagno di un ballo mimato, si staglia al centro della copertina del disco sotto il titolo del brano "St. Tropez Twist".
Anzi, ad essere precisi, la foto si trova su entrambe le facciate del disco, anche su quella che indica il titolo di quello che avrebbe dovuto essere il lato A del 45 giri, "Daniela", ma che verrà oscurato dal successo della canzone dedicata al twist e alla cittadina della Costa Azzurra.
Più di un milione di persone si ritrovarono fra le mani quel disco stampato dalla Carisch che sulla copertina al posto della consueta foto di Peppino di Capri e i suoi Rockers, decise di mettere una coppia di ballerini, ma nessuno riconobbe la Carrà, troppo giovane e ancora poco conosciuta dal grande pubblico, tanto meno il suo atletico e anonimo compagno.
La chicca è rimasta così nascosta e col passare del tempo la curiosità è rimasta in qualche cassetto di una armadio o in uno scatolone riposto in cantina pieno di vecchi 45 giri che non suonano più nei dismessi giradischi.
Poi l'abbiamo riportartata alla luce e svelata con un nostro articolo e raccontata tra lo stupore generale dei presenti, alla Libreria Feltrinelli di Napoli, durante una "firmacopie" di Peppino di Capri che...ne era all'oscuro. Incredibile ma vero.
Nessun commento:
Posta un commento