mercoledì 26 giugno 2019

Farrah Fawcett, indimenticabile Angel

di FRANCESCO TRONCARELLI 



La versione cinematografica di «Charlie’s Angels» arriverà nelle sale a novembre, eppure basta questo titolo per evocare l’immagine dell’attrice Farrah Fawcett, stroncata da un male incurabile dieci anni fa a Santa Monica (il 25 giugno 2009) e divenuta un simbolo della cultura pop proprio grazie al ruolo di Jill Munroe, la bionda e atletica detective che, insieme alle colleghe Sabrina Duncan (Kate Jackson) e Kelly Garrett (Jaclyn Smith), combatteva il crimine nella celebre serie televisiva andata in onda sulla ABC a partire dal 1976.

L'occhio azzurro, il fisico statuario e una pettinatura che ha fatto epoca. Farrah Fawcett è stato uno dei volti simbolo degli anni 70 e 80. Icona della femminilità, simbolo della emancipazione della donna, sex symbol ammirato da intere generazioni. Era divenuta celebre con la celebre serie televisiva poliziesca di cui fu una delle protagoniste solo della prima stagione, ma tanto le bastò per entrare nel mito.

La decisione di abbandonare la serie, presa per le pressioni del marito Lee Majors, le costò una causa milionaria e l'ostracismo del mondo dello spettacolo americano. Riuscì a riprendere in mano la sua carriera solo dopo alcuni anni, mettendosi in luce in alcuni ruoli drammatici che le valsero anche numerose nomination a Emmy e Golden Globe.

Le Charlie's Angels

Nata a Corpus Christi, in Texas, il 2 febbraio 1947, Farrah Fawcett si era diplomata nel 1965 alla W.B. Ray High School per poi frequentare un corso d'arte presso la University of Texas di Austin. Quando l'ateneo ospita un servizio giornalistico sulle Dieci studentesse universitarie più belle, un giornalista di Hollywood nota la sua avvenenza e la sprona a trasferirsi a Los Angeles per posare come modella e partecipare a spot commerciali.

I suoi primi ruoli d'attrice sono alcune particine nei telefilm "Strega per amore" e "Owen Marshall: Counselor at Law e in Harry O". Il primo ruolo importante arriva nel 1970, quando la Fawcett interpreta la bella Mary Ann Pringle ne 'Il caso Myra Breckinridge' di Michael Sarne, tratto dal romanzo Myra Breckinridge di Gore Vidal.

Il film è un grande insuccesso commerciale, stroncato peraltro, oltre che dalla critica, dallo stesso Vidal: questo flop fa arenare la carriera della Fawcett, che torna a fare pubblicità. Tre anni dopo il neomarito dell'attrice, Lee Majors, comincia a recitare nella serie 'L'uomo da sei milioni di dollari', riuscendo a trovare un posto anche per la moglie: la popolarità della Fawcett comincia a crescere e le sue immagini appaiono su tutti i magazine di spettacolo e attualità ed è richiestissima per servizi fotografici.

Il produttore Aaron Spelling nota la giovane e le propone una nuova serie, 'Charlie's Angel', la cui prima puntata va in onda il 22 settembre 1976. Farrah recita il ruolo di Jill Munroe, una detective bella e scaltra reclutata dal proprietario di un'agenzia investigativa insieme ad altre due avvenenti colleghe, le belle, brave e castane Sabrina Duncan e Kelly Garrett.

Il successo della serie spinge quello di un poster che la raffigura in un costume intero rosso che lanciato da un'agenzia, diventa sempre più iconico, tanto che l'acconciatura della Fawcett diventa una moda internazionale. Riguardo alla serie, che le vale un People's Choice Award, l'attrice racconta in un'intervista al giornale TV Guide: "Quando Charlie's Angels incominciò ad avere un primo successo pensai che fosse grazie alla nostra bravura ma, quando ebbe un successo internazionale, capii che ciò era dovuto al fatto che nessuna di noi portava il reggiseno".

il poster
Alla consacrazione immediata decretata dal successo televisivo contribuì anche il poster che dicevamo, anzi «il poster», considerato che con i suoi venti milioni di copie, risulta tuttora il più venduto da sempre di queste maxi foto da appendere al muro. I retroscena dello scatto sono noti. Il fotografo Bruce McBroom la invitò a indossare un bikini personale, ignorando che l’attrice non ne possedesse neppure uno.

Motivo per cui Farrah si presentò con il suo costume intero preferito, un modello rosso semplice ed essenziale firmato dalla stilista Norma Kamali (oggi esposto allo Smithsonian National Museum of American History). Inoltre volle occuparsi personalmente di trucco e capelli e, davanti all’obiettivo, quella combinazione naturale si rivelò esplosiva.

Se i maschi di tutto il mondo appesero il poster nelle loro camere (incluso Tony Manero/John Travolta ne «La febbre del sabato sera», 1977 ), le ragazze fecero impazzire eserciti di parrucchieri pretendendo chiome vaporose e un taglio «alla Farrah Fawcett». Ma a lei la sola fama non bastava, voleva essere apprezzata come interprete. Un sogno che però si rivelò più difficile.
 
Quando la bionda Farrah abbandona la serie più seguita d'America, il produttore Aaron Spelling, su tutte le furie, intenta una causa da tredici milioni di dollari contro di lei esercitando anche la propria influenza per evitare che la Fawcett trovasse lavoro.

La bella attrice paga così una multa salata, impegnandosi a tornare in alcuni episodi della terza e della quarta serie in qualità di guest star. A sostituirla nel telefim è Cheryl Ladd che assume il ruolo di Kris Munroe, sorella minore di Jill. Nonostante l'ostracismo, la Fawcett risorge dal teatro dopo aver divorziato dal marito: il ruolo di Marjorie nel musical di Broadway Extremities la consacra come attrice di spessore e le permette di tornare a Hollywood.

Farrah a 40 anni
La prima candidatura agli Emmy Awards è del 1984 grazie al film televisivo Quando una donna, mentre due anni dopo arriva la candidatura al Golden Globe per il film 'Oltre ogni limite', adattamento cinematografico di Extremities in cui interpreta una donna che sequestra il suo strupratore, ruolo drammatico e importante come quello dell'attivista tedesca Beate Klarsfeld nel film per la TV 'Il coraggio di non dimenticare' (1986). Questa prova le vale una nomination ai Golden Globe, poi replicata nel 1987 grazie al ruolo di Barbara Hutton nella miniserie televisiva 'Una povera ragazza ricca - La storia di Barbara Hutton'.

Una terza candidatura ai Golden Globe arriva nel 1989, quando affianca il fidanzato Ryan O'Neal (dal quale ha avuto un figlio, Redmond, nell'85) nella miniserie TV 'Sacrificio d'amore', che le vale anche una doppia nomination agli Emmy Awards. Nel 1995, anno in cui le viene conferita una stella con il suo nome sulla Hoolywood Walk of Fame, la Fawcett decide anche di cedere alla proposta di spogliarsi per la rivita Playboy, esperienza che ripete anche due anni dopo per i suoi 50 anni.

Dopo i film 'L'apostolo' (1997) e 'Il Dottor T e le donne' (2000), l'attrice riceve la terza candidatura agli Emmy Awards per un ruolo secondario nella serie 'The Guardian'. Poi una svolta negativa che segnerà per sempre la sua vicenda umana e artistica: nel 2006 le viene diagnosticato un cancro al colon e, nell'aprile 2009, viene ricoverata in Germania in un disperato tentativo di salvarla.

Nei suoi ultimi mesi di vita l'attrice partecipa ad un documentario sulla sua battaglia contro il cancro, filmato dalla Fawcett e dall'amica e produttrice Alana Stewart: il film 'La storia di Farrah Fawcett' viene seguito da 10 milioni di telespettatori negli Stati Uniti.

Ryan O'Neal e Farrah Fawcett

La pellicola riceve la nomination agli Emmy Awards tra i migliori programmi dell'anno. Il 22 giugno il Los Angeles Time annuncia le imminenti nozze fra O'Neal suo compagno da sempre e con cui ha formato una coppia molto amata dal pubblico, ma i due non riescono a coronare il proprio sogno d'amore. Tre giorni dopo, Farrah Fawcett si spegne al Saint John's Health Center di Santa Monica.

Intervistato dalla rivista "People" in occasione dell'anniversario della scomparsa della sua Farrah, O'Neal ha detto che "non c'è mai stato un giorno in cui non l'ho amata". Ed è stato proprio così per il biondo divo di tanti film di successo, che nella vita reale con la triste fine della Fawccet ha vissuto incredibimente sulla sua pelle il dramma portato sullo schermo con "Love story".

Un amore totale e totalizzante la cui fine così drammatica, lei senza più capelli e in carrozzina, lui invecchiatosi repentinamente e conclusasi senza potersi dire "sì" nonostante tutto, lo sconvolse. Tanto che al termine della cerimonia funebre, tra un ringraziamento e un saluto ai presenti, si mise a parlare della sua amata con una ragazza che era lì fra i tanti, che guardandolo stupita gli disse "Ma papà non mi riconosci? Sono Tatum". Era sua figlia, attrice anche lei, premio Oscar per "Paper moon".

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