di FRANCESCO TRONCARELLI
C'era una volta il Re della foresta, bello, fiero, pronto a colpire le prede senza risparmiarsi. C’era una volta, ora non più, Alain Delon è morto, aveva 88 anni.
Lo hanno comunicato i suoi figli: "Alain Fabien, Anouchka e Anthony, insieme al (suo cane) Loubo - si legge nella nota indirizzata ad Afp - sono profondamente addolorati nell'annunciare la morte del loro padre. Si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, circondato dai suoi tre figli e dalla sua famiglia. La famiglia chiede di rispettare la privacy in questo momento di lutto estremamente doloroso".
Il più bello del Cinema francese è uscito di scena in punta di piedi e senza quel clamore che ha sempre accompagnato la sua esistenza. Negli ultimi tempi era prigioniero di sé stesso e dei suoi ricordi. Con i capelli bianchi, i muscoli non più scattanti, il suo ruggito era diventato un lamento.
Il tempo si era accanito su di lui indebolendo un fisico plastico da dio greco e quella sfrontatezza che ne faceva un supereroe del Cinema. Si era perso strada facendo dopo tante vicissitudini, storie da copertina e malattie.
Alain viveva solo coi suoi cani nel rimpianto degli amici e amori più cari che avevano dato linfa alla sua vita. Belmondo, Mirelle Darc, Romy Shneider, assenze pesanti che gravavano sulla sua depressione
perenne assillando la sua quotidianità.
Lui che fu "l'uomo più amato" del mondo, si guardava allo specchio e non si riconosceva perché invecchiato dentro. Attore per Visconti, protagonista di film entrati nella storia come Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, L'eclissi, La prima notte di quiete, Borsalino solo per citarne alcuni è stato un gigante dello Spettacolo del Novecento per il suo carisma e la sua recitazione intensa e mai sopra le righe.
Ha avuto tutto dalla vita, successo, onori, amori e gloria, ma non è riuscito a trasformarli in una semplice ma significativa parola, serenità. Addio Alain, magnifico e indimenticabile "faccia d'angelo"...
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