lunedì 24 maggio 2021

Lazio, si chiude un ciclo. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 e mezzo a Simone Inzaghi - La Lazio termina il campionato con una sconfitta. Un triste epilogo per una stagione che sembrava partita bene ma che in realtà si è rivelata molto al di sotto delle aspettative. C'è anche da dire però che con una squadra troppo corta, ovvero composta solo da 11 giocatori e con rincalzi che neanche al torneo parrocchiale troverebbero posto, più di tanto non si poteva fare. E' stato quindi l'ennesimo miracolo per Inzaghino che con i titolari e il contorno di pizza e fichi a disposizione ha ottenuto il massimo. Ora però si chiude un ciclo, perchè molti sono stati spremuti come un limone e attaccheranno gli scarpini al chiodo e altri se ne andranno per altri lidi. Probabilmente anche il mister che difficilmente accetterà ancora volta una campagna acquisti col braccino corto e a paramentri sottozero. A lui va il ringraziamento per aver dato sempre tutto, per la sua lazialità indiscussa e averci fatto esultare per tre titoli conquistati mentre gli altri stavano a guardare. Ciao Simone. 

7 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° - E' il primo in assoluto dei nomi illustri che chiude con la Prima squadra della Capitale anche se non per suo volere. Al contrario di tanti cantastorie dell'altra sponda, ha scolpito il suo nome a caratteri cubitali nella madre di tutte le partite, il derby di Coppa Italia. E' nella Storia. È un mito. Eternamente grati.

7+ a dillo a Prolo tuo -  264 partite con l'Aquila sul petto, 39 gol, 19 assist e mai una parola fuori posto. L'esempio più calzante del termine professionalità. Uno stakanovista del centrocampo e della serietà che avrebbe potuto trovare posto nell'organigramma societario. Ma ovviamente in questa società non c'è posto per uno come lui. Un abbraccio amico mio.

7 a Innamoradu - Mille battaglie da quando è arrivato nel 2008 fino a quella contro i maiolicari di Sassuolo. Battiamo le mani ai veri laziali. Per l'ultima volta?


6 a chi lo Leiva - Certo non è più quello che appena arrivato fece capire che Biglia era un triste piagnone perdente ma di successo (pe' i soldi che se pijava), mentre lui giocava alla grande e rideva pure. Ma il tempo è passato anche per lui e a questo punto c'è da stare attenti, perchè da rubapalloni a ruba galline è un attimo.

6- a Somarusic - Il Sonnambulo dal volto umano è rientrato nei ranghi della normalità. Come un Riccardo Rossi qualsiasi.

6- a Lazzari alzati e cammina - Pupo biondo corre corre ma poi non combina nulla. E se lo caricano neanche riesce a farsi dare il rigore. La prossima volta smentisca se stesso e non si alzi più. Può darsi che al Var se ne accorgono.

6- a Sylva Strakoshina - 2 gol e 2 paratone che hanno evitato il cappotto. Lascerà anche lui, e come già successo per altri suoi predecessori, farà bene altrove. E' stato un piacere, se semo fatti un sacco de risate e tante partite a burraco al Tibidabo.

5 a Correa l'anno 1900 - E' durato 19 minuti poi è uscito per infortunio. In questi pochi minuti c'è tutto il suo campionato all'insegna del tanto fumo e poco arrosto. Ha illuso tutti pure se stesso. Non cresce mai ed è rimasto alle elementari quando giocava a figurine: ce l'ho, ce l'ho, me manca. Pure a noi ce manca perchè l'abbiamo visto solo poche volte.

5 a Massimo Di Cataldi - L'incompiuto per antonomasia. Je manca sempre un soldo pe fa 'na lira come si dice a Roma. Figurarsi poi adesso che c'è l'euro.

4 a Ke Pro - ma soprattutto a che serve. Anzi a chi serve, sicuramente agli avversari che grazie alle sue cappellate partono in contropiede e segnano.

4 a c'è tanto da Fares - Lo abbiamo detto alla sua prima apparizione lo ribadiamo anche per l'ultima. 

3- - a sono un pirata non sono un signore - Neanche se tirasse con le mani Nina Murici riuscirebbe a buttarla dentro. Una cosa mai vista. Elefantiaco, macchinoso, pietrificato, per girarsi su se stesso ci mette trenta minuti. Il trenino che parte da Piramide direzione Ostia fa prima. Non sa stoppare la palla e oltre a non vedere la porta non vede neanche la palla. E' il quarto mistero di Fatima e nessuno riesce a capire perchè ufficialmente sia un giocatore. Disertore della vanga, tagliaboschi in fuga e fusaiaro di lungo corso, ha trovato l'America da noi senza colpo ferire e con un incredibile faccia tosta. Bisognerebbe rispedirlo al mittente, ma non ci sono più i miracoli di una volta. Non è detta però l'ultima parola, perciò pregate fratelli biancocelesti. Hai visto mai... Sipario, anzi amen.    

Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Domenica, 23 maggio 2021

Il Sassuolo batte la Lazio. A Reggio Emilia la gara di epilogo del campionato 2020-21 finisce 2-0 per gli emiliani, che si aggiudicano l’incontro con una rete per tempo, siglata da Kyriakopoulos e poi da Berardi su rigore. Stasera De Zerbi senza Raspadori inserisce Djuricic dall’inizio, parte invece dalla panca Caputo; in difesa ci saranno Chiriches e Ferrari. Inzaghi in grande emergenza non ha Acerbi, Immobile e Milinkovic infortunati, mentre Luis Felipe, Luis Alberto e Pereira sono squalificati. In difesa viene inserito Parolo mentre a centrocampo ci sono sia Akpa che Cataldi; completano la formazione Correa e Muriqi in avanti. Dopo il minuto di silenzio per le vittime della funivia di Stresa, il primo tiro nello specchio è di Djuricic già al 3’ ma debolissimo. Invece è una bomba al 10’ la rete di Kyriakopoulos, che da oltre 30 metri trova l’angolino alla sinistra di Strakosha e il Sassuolo si porta in vantaggio. Dopo il gol la Lazio prova a svegliarsi: al 14’ Muriqi supera Consigli in corsa ma troppo defilato colpisce l’esterno della rete e poco dopo il colpo di testa di Correa è centrale. Questa è l’ultima azione del Tucu, che si fa male e lo sostituisce Fares; la Lazio ora soffre un po’ il pressing avversario, Deefrel al 26’ grazie ad un rimpallo si ritrova la sfera tra i piedi ma calcia troppo alto. Alla mezz’ora Ferrari abbatte Lazzari in area ma Prontera non fischia nulla, mentre al 40’ Kyriakopoulos ci riprova ma stavolta non ha la mira giusta. Prima della fine del tempo il tiro di Fares va sul fondo. Nella ripresa il sinistro di Lulic è bloccato da Consigli, arrivano le sostituzioni per il Sassuolo con Traorè e Caputo mentre Muriqi in mezza girata spedisce alto. La Lazio gioca un po’ meglio ed ora è favorita dall’espulsione di Kyriakopoulos per doppia ammonizione. La squadra di Inzaghi invece non sa sfruttare per niente la superiorità numerica e subisce un contropiede fulmineo al termine del quale Parolo atterra Caputo, appena entrato in area. Per l’arbitro è rigore; si incarica di battere Berardi, che spiazza Strakosha e di fatto pone la pietra tombale sulla gara. Il Sassuolo va pure vicinissimo al tris con Caputo, ma Strakosha gli nega il gol per due volte. Da segnalare l’esordio in serie A del giovane Bertini prima della fine della partita, che vede il meritato successo emiliano. Stasera è andata in scena una gara in cui le motivazioni erano solo di competenza neroverde; la Lazio “B”, per giunta con la testa alle vacanze, non ha fatto una bella figura. Il Sassuolo ci ha messo più grinta, provando a raggiungere l’obiettivo Conference, sfumato solo nel finale per il pareggio della Roma. Per la Lazio invece, che non aveva nulla da chiedere a questa giornata, negli ultimi cinque campionati altrettante sconfitte all’ultima gara, un triste primato negativo. Ma adesso è anche il momento dei bilanci: dopo il meritato ingresso in Champions quest’anno ci si aspettava una conferma. Invece per la Lazio è un finale di stagione così così; i biancazzurri terminano il Campionato a quota 68, centrando l’Europa League. Sembra anche un epilogo dal sapore di fine ciclo per Inzaghi: l’estate ci rivelerà le decisioni della società.

SASSUOLO  LAZIO 2-0  10’ Kyriakopoulos  78’ Berardi (rig.)

SASSUOLO: Consigli, Toljan (75’ Ayhan), Chiriches, Ferrari, Kyriakopoulos, Lopez (75’ Bourabia), Locatelli, Berardi, Djuricic (57’ Traorè), Boga (62’ Rogerio), Defrel (57’ Caputo). All. De Zerbi

LAZIO: Strakosha, Marusic, Parolo, Radu, Lazzari (87’ Bertini) , Akpa Akpro (80’ Moro), Leiva (80’ Escalante), Cataldi (87’ Armini), Lulic, Correa (19’ Fares), Muriqi. All: Inzaghi

Arbitro Prontera

 

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