domenica 24 giugno 2018

Edoardo Vianello, 80 anni con le pinne, fucile ed occhiali

 di FRANCESCO TRONCARELLI 

Con 60 milioni di dischi venduti ha fatto ballare generazioni. "Abbronzatissima", "Guarda come dondolo", "i Watussi", colonna sonora degli anni 60 sono diventati successi senza tempo. La festa di compleanno questa sera al Campidoglio con la banda dei vigili urbani





Non poteva essere nato che in Estate Edoardo Vianello, nella stagione più effervescente dell'anno legata alle vacanze e a quel clima spensierato e divertente a cui sono ispirate le sue canzoni, che oggi compie, incredibile ma vero, 80 anni.
Un traguardo raggiunto in ottima forma e in piena attività e che non a caso sarà festeggiato al meglio questa sera con un suo recital sulla piazza del Campidoglio, omaggio dovuto della città a un suo figlio famoso che ha regalato divertimento a tutti con i suoi brani che hanno superato la generazione di riferimento, arrivando ai giorni nostri con la stessa freschezza della prima volta.
Insieme a Nico Fidenco, Gianni Mecccia e Jimmy Fontana, Vianello può considerarsi esponente di una "Scuola romana" dei cantautori, che faceva capo alla mitica RCA di Vincenzo Micocci e si contrappone alla cosidetta Scuola genovese (De Andrè, Tenco, Bindi, Lauzi, Tenco), per un genere più spiritoso e disimpegnato, che si prestava maggiormente alla fruizione estiva e al ballo.
Cugino di Raimondo Vianello e zio del giornalista Andrea (Mi manda Rai 3) ora vicedirettore di Rai 1, è uno tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi con 60 milioni di copie.
«Pinne fucile ed occhiali», «Abbronzatissima», «I watussi» le più famose e le più vendute e che sono entrate di diritto a far parte della colonna sonora dei favolosi anni Sessanta accompagnando l'Italia nel boom economico di quei tempi.
La prima partecipazione televisiva importante che lo fa conoscere al grande pubblico televisivo dopo gli esordi nei teatri e locali della Capitale, è "Studio Uno", il celebre show condotto da Mina (fu proprio lei a volerlo come ospite dopo averlo ascoltato cantare), con Don Lurio e le Gemelle Kessler, dove il 4 novembre 1961 lancia quello che sarà il suo primo grande successo "Il capello".
Lo ricordate? "Non è un capello ma un crine di cavallo uscito dal paltò...", brano che lo rende noto agli spettatori come cantautore scanzonato, caratteristica che lo contraddistinguerà sempre nell’arco della lunga carriera in cui ha collezionato una serie impressionante di successi con motivi orecchiabili e spensirati.


L'arrangiamento de "il Capello" è del premio Oscar Luis Enriquez Bacalov, mentre per i successivi 5 anni le orchestrazioni dei suoi dischi saranno curate da Ennio Morricone (due premi Oscar quindi), che con i suoi geniali arrangiamenti darà un valore aggiunto ai suoi pezzi firmati insieme al paroliere Carlo Rossi con cui formerà una coppia collaudata nel confenzionare canzoni allegre, spensierate  con testi umoristici e mai banali.
Nell'estate del 1962 "Pinne fucile ed occhiali" e "Guarda come dondolo", che saranno poi inserite nella colonna sonora del film "Il sorpasso" di Dino Risi, ne segnano l’affermazione definitiva, sia come compositore che come cantante.
L'anno successivo scrive per Rita Pavone "La partita di pallone", che sarà la canzone che porterà la popolare Pel di carota al successo, e "Sul cocuzzolo della montagna" e in quella estate veramente di fuoco ottiene altri due grandi successi discografici personali con "Abbronzatissima" e "I Watussi".
Alzi la mano chi non ha mai cantato insieme lui davanti un juke box o un televisore "A-a-bbronzatissima.." e "Nel continente nero, paraponzi ponzi po'..." ballando un hully gully. 
Nel 64 il singolo "O mio signore", melodica e intensa canzone firmata con con Mogol, arriva finalmente in prima posizione a Hit Parade e per due mesi comanda la classifica delle vendite. Nello stesso anno pubblica in estate "Hully gully in 10" e "Tremarella" che arricchiscono non solo la sua popolarità e il conto in banca, ma soprattutto il suo canzoniere di autore irresistibile e di successo.

 
E in questo periodo che incontrerà diventandone amico, Franco Califano, di cui musica il primo testo "Da molto lontano" e ne favorisce l'esordio come autore nell'ambiente. Un'amicizia sincera e duratura nel tempo la loro (fu Vianello a dare la notizia della scomparsa del Califfo su Twitter), che lo porterà ad organizzare in suo onore sulla scia dell'onda emotiva per la sua morte, l'evento "Non escludo il ritorno" a piazza del Popolo con i più grandi artisti italiani: da Minghi a Peppino di Capri, da Raf a Zampaglione, da Fiorello a Bonolis, da Fiorini a Fred Bongusto, a Mariella Nava ad Anna Tatangelo, Renato Zero, Max Tortora, Gianluca Grignani, Simone Cristicchi.
80 anni, ma lui dice 20 anni quattro volte, tre mogli, la prima Wilma Goich con cui diede vita al poplare duo i Vianella ("Semo gente de borgata" e "Fijo mio" firmate da Califano), il buon Edoardo è stato anche produttore e manager discografico dal grande fiuto.
Col Califfo infatti fondò l'"Apollo Records", etichetta molto attiva negli anni 70 con la quale incideranno Amedeo Minghi, Renato Zero, Wilma Goich, lo stesso Califano e i Ricchi e Poveri da loro soperti, che debutteranno a Sanremo con "La prima cosa bella" e  poi successivamente con "Che sarà".



Negli anni 80 con la partecipazione al film "Sapore di Mare" di Carlo Vanzina, successo clamoroso al botteghino che racconta una stagione felice del nostro costume nel quale interpreta se stesso e dove ben sette delle sue canzoni "storiche" fanno parte della colonna sonora, Vianello torna sulla cresta dell'onda con la sua musica di facile ascolto e presa, circostanza che si ripeterà al di là delle mode del momento ciclicamente sino ai giorni nostri.
Oltre seimila concerti da quando ha iniziato come professionista nel '59 quando debuttò in teatro con il trio Lauretta Masiero, Lina Volonghi e Alberto Lionello in una commedia di Salce, “Il lieto fine”, alla Capannina di Forte dei Marmi per la regia Alberto Bonucci, al quale si aggiungerà quello odierno del Campidoglio (in cui eseguirà tra le tante anche l'inedito "Piano piano)" e con la banda dei vigili urbani che aprirà la serata, un recital che suggella nel modo migliore una carriera densa di successi e di applausi.
Consensi unanimi per un grande personaggio del mondo dello spettacolo che non si è mai risparmiato sul palco per far divertire la gente e dietro le quinte con le sue scuole, per insegnare ai giovani come si diventa artisti. Applausi a scena aperta per un cantante amato da tutti per la sua simpatia e solarità che è arrivato a 80 anni con le pinne, fucile ed occhiali e non vuole smettere di nuotare nella musica. Auguri Edoardo!


 

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