venerdì 8 giugno 2018

Pino è.. unico

di FRANCESCO TRONCARELLI 


Pino Daniele è unico, ne abbiamo avuto la conferma in occasione della serata tributo organizzata al San Paolo di Napoli, con un pubblico entusiasta e innamorato della sua musica, della sua poesia, del suo essere artista unico, carimatico, appasionato e passionale che regalava emozioni a non finire.
Un tributo doveroso, sicuramente sentito da chi vi ha partecipato, ma inascoltabile per larghi tratti, per le inutili intromissioni di personaggi dello spettacolo legati alla organizzazione dell'evento o messi lì per fare vetrina (Vanessa Incontrada, Favino, Edoardo Leo, Giallini, Panariello, Brignano addirittura fischiato quado ha accostato Roma a Napoli) e per certe esibizioni che hanno stravolto la musica immortale di Daniele (e c'è stato chi come la Nannini ha pure stonato mentre "interpretava" a modo suo la stupenda "Anna verrà).
Ma era inevitabile che andasse così, cioè che Ramazzotti rifacesse Ramazzotti con la sua voce nasale, che Jovanotti rifacesse se stesso col suo rap tamburellante, che Baglioni replicasse con la sua intonazione a lungo termine i brani di Pino tramutandoli in tanti "Mille giorni di te e di me".
Era sicuro che non tutti, seppur amici del "festeggiato", potessero riproporlo nel modo migliore. Insomma ci sono state molte interpretazioni che hanno snaturato l'essenza della napoletanità di un artista unico ed "irripetibile" nella sua essenza, esibizioni fuori luogo di brani che poteva cantare solo lui che li aveva scritti e musicati ed ovviamente caratterizzati da una voce e da un carisma interpretativo e scenico che non ha uguali.
Bravi Siani e Salemme, fini dicitori di una napoletanità vera e genuina che rappresentava anche Daniele, brava la Mannoia, con Irene Grandi ed Elisa, esemplari nel riproporre senza strappi gratuiti pezzi suggestivi del "caro estinto", bravo Giuliano Sangiorgi e certamente Massimo Ranieri che è da sempre un spanna su tutti, ma Venditti che sembra Corrado Guzzanti che lo imita che addirittura omaggia Daniele cantando la sua "Notte prima degli esami" e non una canzone del vasto e meraviglioso reperatorio del cantautore scomparso il 4 gennaio di tre anni fa che c'entra? Mah.
E stendiamo un velo sul duetto composto da De Gregori e la consorte, semplicemente imbarazzante, sembravano il Sor Capanna con la moglie
Gli unci sicuramente al posto giusto e con le carte in regola, gli amici e compagni di viaggio di sempre, Tullio De Piscopo, James Senese, Tony Esposito, a cui ci sono da aggiungere Enzo Avitabile e Gragnaniello, testimoni e protagonisti di una stagione felice del Neapolitan sound che impressionò e ammaliò tutti.
La serata nazionalpopolare confezionata da Mamma Rai è stata un successo comunque per share, rccolta fondi e pubbblico davanti la tv, anche sui social, dove le critiche peraltro sono state innumerevoli da parte di semplici fan come da addetti ai lavori (Red Ronnie, Ivan Zazzaroni, ecc.), ma tutto questo fa parte del can can mediatico che un'operazione in ogni caso meritevole produce.
Per chi lo ha amato e lo ha sempre seguito con coinvolgimento di anima e corpo resta comuque la sua musica che nessuno può modificare, riascoltiamolo quindi in religioso silenzio annullando e azzerando quello che ci hanno proposto, andiamo dritti alla fonte, cristallina e meravigliosa e riascoltiamo Pino nel brano inedito che è stato da poco pubblicato e che nella sua semplicità e raffinata melodia ci restituisce un artista unico.





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