giovedì 18 aprile 2019

La Lazio torna a vincere. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI



8+ ar Pantera - La Lazio ha rialzato la testa e con una prova d'orgoglio ha steso l'Udinese. Ci voleva assolutamente una vittoria per tornare a sperare in un posto al sole. Troppe amnesie, troppi punti persi, troppe sviste arbitrali avevano condizionato il cammino della prima squadra della Capitale verso la Champions. L'incontro con i friulani quindi, era una prova d'appello per continuare a crederci. E così è stato grazie a una bella prova del puntero ecuadoriano che nei primi minuti di gioco è stato una spina nel fianco della difesa bianconera sino a realizzare un gol da antologia (controllo al volo di destro e siluro di sinistro), manco fosse Pelè. Che dire, avanti Lazio, avanti laziali, proviamoci.

7 e mezzo a Sylva Strakoshina - Che fosse la sua partita lo si è capito subito. Quando sullo zero a zero una bomba di Badu si è stampata sulla traversa della porta difesa dal numero uno biancoceleste, molti hanno commentato: il lato B del portierone ha colpito ancora. La conferma dello stato di grazia in questo match infrasettimanale poi, nel rigore assegnato dall'arbitro che non aspettava altro. J'ha fatto bu bu settete al sor Paulo e via, ipnotizzato.

7 dal 753 a.C. il calcio a Roma si chiamo Romolo - Na scheggia sulla fascia. E crossa pure. Che volete de più?

7 ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Di questa squadra che tra mille problemi cerca di fare il suo, Ace è sicuramente il testimonial. Lotta, combatte, soffre. E segna. Poi però entra in scena Calvarese (ricordiamo che questo arbitro rifiutò il gagliardetto con l'Aquila al momento delle strette di mano ad inizio della partita alla vigilia di Natale dello scorso campionato, compiendo un atto di una scorrettezza unica e mai verificatosi nella storia del calcio), che si concentra sul Var per annullare la sua rete. Ma i laziali hanno la pelle dura e vanno avanti. E lui è la conferma.

6+ a Lucas 2.0 - Chi lo Leiva più dal campo, si è detto più di una volta. Tranquilli, c'ha pensato la "giacchetta nera" ad ammonirlo (era diffidato) e quindi a farlo calcisticamente fuori per la partita di sabato prossimo. Non se ne può più!

6+ al Sergente - E' andato a corrente alternata. Qualche lampo di luce, qualche watt a illuminare, tante lampadine fulminate. Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia, se volete uscire dal buio, cambiate gestore e fate un contratto nuovo per l'energia. Male che va comprate un paio di batterie.

6 a dillo a Parolo tuo - Un po' arruginito come un Toto Cutugno qualsiasi, è riuscito comunque a piazzare un paio di acuti. Come un Francesco Renga d'annata.

6 a Patric del Grande Fratello - Nè carne nè pesce. Ma soprattutto neanche una cappellata. La sua performance finirà così sulla famosa rubrica della Settimana Enigmistica: "Incredibile ma vero".

6 a chiedimi se sono Felipe - S'è divorato la Lasagna in sol boccone. Insaziabile come certi socialisti dei tempi d'oro.

6 a Rodolfo Bada - E' entrato a metà della ripresa con la consegna di addormentare il gioco. E c'è riuscito perfettamente, morto de sonno storico qual è: si è presentato infatti in pigiama e con la borsa dell'acqua calda al seguito.

5 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° - Il fallo per lui, è di rigore commetterlo. Ma l'ha fatto per non far sentire solo Durmisi che al riguardo è un fenomeno. Insomma è stata un'opera di bene. Come Fazio che tiene la Litizzetto fissa ogni puntata. Se non ci fosse il finto prete infatti la signorina non la farebbero entrare neanche al Dancing Zanussi.

5 e mezzo al Ciro d'Italia - A da passà a nuttata (cit. Edoardo De Filippo).

5 a Buno Jordao - Il Bruno Giordano dei poveri. Ma quelli proprio senza 'na lira. Sipario


Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Mercoledi, 17 aprile 2019
La Lazio torna alla vittoria contro l’Udinese. All’Olimpico nel recupero della 25sima giornata apre le marcature Caicedo poi un autogol di Sandro sempre nel primo tempo porta le squadre sul 2-0 che sarà poi il risultato finale; una nota di merito va a Strakosha, che para un calcio di rigore a De Paul nella ripresa. Inzaghi senza Luis Alberto squalificato, ha Marusic e Correa infortunati; è quindi obbligato in avanti col duo Caicedo-Immobile. Modulo 352 anche per l’Udinese, che stasera ha tante defezioni; non può disporre infatti di Barak, Behrami, Fofana e Pussetto. Tudor sceglie Larsen, Ekong e Wilmot dietro, De Paul e Lasagna di punta. Grande pressione dell’Udinese nei minuti iniziali, ma il primo rischio lo corrono proprio i bianconeri con un colpo di testa di Caicedo che si perde di poco a lato. Ancora Caicedo al 13’ su servizio di Immobile rimedia un angolo per la buona respinta di Musso. I biancocelesti si prendono il centrocampo, ma l’Udinese retrocede pericolosamente, così Caicedo al 21’ colpisce. L’azione parte da un break di Acerbi, Immobile serve l’equadoreno che di sinistro spizza il legno e mette il pallone in gol, sorprendendo Musso sul primo palo. Poco dopo arriva anche il raddoppio: su calcio d’angolo Sandro si ritrova il pallone tra i piedi e deposita in porta il più classico degli autogol, che consente così ai biancazzurri di gestire senza patemi la gara. Alla mezz’ora in contropiede Ciro Immobile non riesce a fare tris per troppa imprecisione sotto porta, subito dopo Lulic calcia sottomisura ma Musso la prende. Alla fine del primo tempo Larsen salva sulla linea un colpo di testa di Parolo e nel recupero una rete di Acerbi è annullata dal var per un fallo di mani precedente di Milinkovic. Nella ripresa Tudor toglie Ingelsson per D’Alessandro e poco dopo Lulic atterra Lasagna in area. Calvarese decreta il rigore che va a battere De Paul, ma Strakosha è l’eroe del giorno perché para il penalty e tiene vivo il doppio vantaggio alla sua squadra. L’Udinese si sveglia, complice un calo d’intensità laziale, Teodorczyk rileva Badu ancora in non perfette condizioni, la Lazio non supera quasi mai la sua metà campo, ma i friulani non si rendono pericolosi. Inzaghi toglie Caicedo per Badelj al 66’ per fare più possesso palla e ci riescono addormentando la partita con un lungo giro palla. Al 72’ e al 75’ Musso mette in angolo per due volte un tiro di Parolo; esce De Paul per De Maio, poi Jordao rileva Leiva. All’85’ un tiro in porta di Lulic finisce sul fondo mentre nel recupero un diagonale di Lasagna va in curva e con questa azione terminano anche le ostilità. Biancocelesti in totale controllo della gara, che finalmente recuperano nel migliore dei modi questa partita che doveva essere giocata quasi due mesi fa. La Lazio dopo il misero bottino di un solo punto nelle ultime tre giornate finalmente torna al successo: biancocelesti a quota 52, che scavalcando il Torino finiscono a sole tre lunghezze dal quarto posto. Questa affermazione riproietta la squadra biancazzurra in zona Europa; sabato poi c’è il Chievo ma visti gli ultimi risultati, mai dare per scontata qualsiasi partita. Vivere alla giornata e volare basso da qui alla fine deve essere il motto della truppa di Inzaghi.


LAZIO  UDINESE  2–0      21’ Caicedo 24’ Sandro (a)

LAZIO: Strakosha, Patric, Acerbi, Felipe (82’ Wallace), Romulo, Leiva (78’ Jordao), Parolo, Milinkovic, Lulic, Caicedo (66’ Badelj), Immobile. All Inzaghi  
UDINESE: Musso, Larsen, Ekong, Wilmot, Ingelsson (46’ D’Alessandro), Mandragora, Badu (57’ Teodorczyk), Sandro, Zeegelar, De Paul (73’ De Maio), Lasagna. All. Tudor
Arbitro Calvarese



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