domenica 7 aprile 2019

Lazio, così non va. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI
 

6 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° - La Lazio ha impattato col Sassuolo una partita che invece doveva assolutamente vincere dopo il brutto stop di Ferrara. Ma come sono andate le cose lo avete visto tutti. Una squadra lenta, prevedibile che come accaduto al Mazza, andava a sbattere ripetutamente sul muro innalzato pure da questi emiliani. Un film già visto insomma, con un finale quasi identico ma che grazie al guizzo dell'Eroe del 26 maggio ha cambiato un copione già scritto, permettendoci di pareggiare all'ultimo assalto. Un punto però che serve poco o nulla alla rincorsa Champions. Lazio, così non va.

6 e mezzo a Correa l'anno 1900 - Fateci caso: è entrato lui e si è accesa la luce. Dribbling, fughe in avanti, lanci, tutta un'altra musica, altro che Achille Lauro. Un Tucu di classe per svegliare dal torpore i compagni di merende della squadra. Ma è arrivato troppo tardi.

6+ ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Un gran colpo di testa nei primi minuti che annunciava un match spettacolare. Poi se so' ammosciati tutti e lo spettacolo annunciato si è tramutato in un dramma. Meno male che Lulic c'è.

6 a Lupo Alberto - Il Ciuffo biondo fa impazzire il mondo quando je va e quando je gira. E così è andato a corrente alterna. Basterebbe un normale contratto con l'Enel uso residenziale, è avremmo risolto il problema.

6 al Sergente  - 20 minuti per dimostrare che deve esserci sempre per tirare su l'ambiente. Come Fiorello.

6 a dillo a Parolo tuo - All'inizio s'è involato, col passare del tempo si è involuto. E' Finito involtino.

6 - a Somarusic - Tanto fumo e poco arrosto, prendere o lasciare. Noi vorremmo lasciare, ma rischiamo tutte le volte di prenderlo come l'ortolano. Dateci tregua.

5 e mezzo al Ciro d'Italia - Che ti succede bomber? Hai avuto due occasioni d'oro, una per tempo e te le sei magnate come un Pannella d'annata dopo un maxi digiuno. Se le polveri sono bagnate, mettiti al sole e asciugale. Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia: staccare la spina.Tornerete più in forma di prima. Sperem (cit. Nereo Rocco).

5 e mezzo a Sylva Strakoshina - Tre tiri, una parata e due gol. Media Muslera superata alla grande. Bravo!


5 a Innamoradu - In occasione dei due gol assente ingiustificato. Come la Raggi per la monnezza.

5 a Patric del Grande Fratello - Un altro miracolato che non sa neanche lui perchè si trova a Roma, che con tutti guai e i problemi che si ritrova è sempre Roma. Stavolta non ha procurato rigori o sfracelli di sorta, ma ha comunque tenuto alta la bandiera del nulla. Quel nulla che combina nel suo furore agonistico. Un po' come Marzullo con le sue domande a cui neanche lui riesce a dare una risposta. Perchè sono il nulla appunto.


5 ar Pantera - Elefantiaco come un pachiderma del circo Togni, immobile come un Moai dell'Isola di Pasqua, statico come una statua di cera di Madame Tussauds, il puntero equadoregno ha confermato la sua vera identità di frigorifero che cammina. Dieci minuti per girarsi, quindici per tirare, venti per uscire.

4 a Rodolfo Bada - Una frana. Avete presente l'ex senatore di Forza Italia Antonio Razzi a Ballando con le stelle? Sipario.


Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Domenica, 7 aprile 2019
Pareggio in extremis tra la Lazio ed il Sassuolo. Succede tutto nel secondo tempo: in vantaggio grazie ad un rigore trasformato da Ciro Immobile i biancazzurri si fanno riprendere da Rogerio e addirittura superare nel finale da Berardi; la deviazione di Lulic sotto porta in pieno recupero fissa il risultato finale sul 2-2. Per la 31sima di campionato, dopo il tonfo di Ferrara, per i biancazzurri c’ è il Sassuolo di De Zerbi, che oggi mette Peluso in difesa ed in avanti l’ex Matri insieme con Boga; Berardi e Babacar partono dalla panchina. Nella Lazio recupera Radu, in difesa con Acerbi c’è ancora Patric. E’ rimescolato invece il centrocampo, con Milinkovic e Leiva che osservano un turno di riposo e quindi si rivedono dall’inizio Parolo e Badelj. Infine Correa non ancora in buone condizioni parte riserva ed oggi è Caicedo accanto ad Immobile. Un minuto di raccoglimento ricorda i dieci anni del terremoto de L’Aquila e subito dopo inizia la partita che vede la Lazio in evidenza al 5’ su traversone di Luis Alberto. Il bel colpo di testa di Acerbi è deviato da Consigli e poco dopo un tiro di Patric finisce alle stelle. I biancazzurri premono nel tentativo di trovare subito il vantaggio ma trovano un’ottima organizzazione difensiva del Sassuolo, che concede poco agli avversari. Il sinistro di Parolo al 25’ è fuori misura, poi fa lo stesso Badelj. Non succede niente almeno fino al 40’, quando Luis Alberto prova a piazzarla ma sfiora il palo destro di Consigli. In apertura di ripresa un cross di Patric è intercettato con un braccio in area da Locatelli. Dopo il controllo var il fallo di mani in area è sanzionato da Abisso col rigore: va a battere Immobile, che spiazza il portiere e porta la Lazio in vantaggio. Passano una manciata di minuti ed il Sassuolo torna in pareggio: la difesa laziale dorme quando un tiro in mezzo di Lirola finisce tra i piedi di Rogerio, che spinge in rete da due passi un gol facilissimo. Esce Caicedo per Correa, che appena in campo scalda le mani di Consigli con un buon rasoterra. Un attimo dopo il tiro a girare di Immobile da ottima posizione è parato ancora dal portiere neroverde, ma intanto vanno fuori Parolo per Milinkovic, poi Matri per Berardi. La Lazio fa un grande sforzo per provare a ribaltare ancora le sorti di questa difficilissima partita: al 76’ Immobile, servito perfettamente in area da Luis Alberto a tu per tu col portiere si divora l’opportunità del vantaggio spedendo a lato. Esce anche un evanescente Badelj per Leiva ed all’81’ Milinkovic trova uno strepitoso Consigli, che gli si oppone sul suo bel colpo di testa. Sbilanciata in avanti la Lazio all’88’ prova a fare harakiri: un contropiede velocissimo è innescato da Sensi e completato in rete dal nuovo entrato Berardi per l’insperato1-2 emiliano. Con le ultime forze disponibili i biancocelesti si rovesciano in attacco e nel recupero a soli 2’ dalla fine il cross di Immobile dalla sinistra trova la deviazione di Lulic, che sotto porta ristabilisce la parità. Incredibile il doppio volto di questa Lazio, superba con l’Inter e quasi inguardabile con Spal e Sassuolo. Era una partita da vincere a tutti i costi per guadagnare terreno sulle altre ma il risultato di oggi annega tante speranze del popolo laziale. Oggi Inzaghi sbaglia la formazione e deve prendersi molte responsabilità per il risultato negativo: questi due punti persi peseranno moltissimo sul finale di stagione. Sembra che fare il salto di qualità non è proprio nelle corde di questa squadra, che dopo aver raccolto un misero punto in due gare rischia pure un crollo psicologico. Con oggi probabilmente per i biancazzurri termina la modalità Champions, la speranza è che almeno l’Europa League resti un traguardo percorribile, perché la Lazio vista oggi potrebbe fallire anche questo obiettivo.
    
LAZIO SASSUOLO  2–2  52’ Immobile (rig.) 57’ Rogerio  88’ Berardi  95’ Lulic
LAZIO: Strakosha, Patric, Acerbi, Radu, Marusic, Parolo (68’ Milinkovic), Badelj (79’ Leiva), Lulic, Luis Alberto, Caicedo (62’ Correa), Immobile. All Inzaghi
SASSUOLO :Consigli, Demiral, Magnani, Peluso, Lirola, Locatelli (66’ Magnanelli), Sensi, Duncan (82’ Bourabia), Da Silva, Matri (72’ Berardi), Boga. All. De Zerbi
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