giovedì 31 ottobre 2019

La Lazio mata il Toro. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


8 + ad Antonio Elia Acerbis - Una grande Lazio ha steso con merito il Toro giocando un ottimo calcio. Per la prima volta tutti gli uomini di Inzaghi hanno dato il fritto, anche quelli solitamente criticati per pochezza di tecnica e amnesie tattiche. E' stata una bella partita insomma (seconda vittoria consecutiva) che ha esaltato la gente laziale e che legittima le ambizioni biancocelesti di alta classifica. Serve solo continuità. Copertina d'obbligo all'atletico difensore col pizzetto, autore di uno gol stratosferico, uno scaldabagno lanciato direttamente dal bagno di casa sua, con cui ha aperto le danze facendo capire a tutti che aria tirava all'Olimpico.

8 al Ciro d'Italia - Immobile sempre più bomber de noantri. Doppietta per lui e 99 gol complessivi con l'Aquila sul petto. E' già nella Storia della Prima squadra della Capitale. Adesso con le sue reti ci deve regalare un sogno...

7+ a Massimo Di Cataldi - Finalmente una partitona. Sempre col piedino corto, ha dimostrato invece che quando si rimbocca le maniche e i calzettoni, può prendere per mano (e per piede) la squadra. Romano e laziale è l'orgoglio di chi è nato prima e ha i colori del cielo per bandiera.

7 a Lupo Alberto - Il nero pece porta bene. Come a Giallini che tinto de brutto ha sfondato con l'ispetttore Schiavone, così anche all'ex Ciuffo biondo che si libera dal Crodino e torna a far impazzzire il mondo col capello nero. Paint it black, dicevano i Rolling Stones in tempi non sospetti. Si riferivano alla sua chioma.

6 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° e Innamoradu - La vecchia guardia colpisce ancora. Nessuna sbavatura, nessun passo falso, nessun dolore soprattutto come cantava pensando ai loro acciacchi per motivi anagrafici Lucio Battisti. Battiamo le mani ai veri futuri pensionati.

6 e mezzo ar Pantera - Da un rigore sbagliato a un rigore procurato. Il passo non è breve ma tant'è. L'essenziale che sia tornato nei ranghi. Come Sfera Ebbasta che è andato a X Factor e si è addomesticato da solo.

6+ a Sylva Strakoshina - Due tenttivi per entrare da parte di estranei stoppati alla grande. Il Condominio è in festa. Pizzette e tramezzini per tutti, adesso viene il bello coi Testimoni di Milano domenica prossima.

6+ al Sergente - Un mastino, ha messo la sua fisicità al servizio della squadra, come Conte ai giallo-rossi in Umbria, fornendo pure un bell'assist. Come ha aftto Conte appunto, ma agli avversari però.

6 a Patric del Grande fratello - Una partita senza combinare casini. Incredibile ma vero. Tanto che qualcuno pensava non fosse lui. Come Vincenzo Mollica senza occhiali che sembra la sora Lella.

6 a Somarusic - Il Sonnambulo s'è svejato. Cose dell'altro mondo. Come le battute di Panariello a Tale e quale. Le faceva Macario nell'altro secolo.

6 + a Correa l'anno 1900, dillo a Parolo tuo e chiedimi se sono Felipe - Buttati nella mischia nel finale per portare energie alla squadra e stabilità alla manovra. Insomma anche loro hanno contribuito ad affossare il Gallo e i suoi compagni e quel piagnone di Mazzarri che se l'è presa N Koulu. Sipario.




Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Mercoledi, 30 ottobre 2019
Poker della Lazio contro il Toro. Nel turno infrasettimanale della decima giornata Acerbi, un doppio Immobile ed infine un autogol di Belotti hanno la meglio sui granata, che finiscono pure in dieci uomini dopo una partita dominata dai capitolini: 4-0 il netto risultato finale. Dopo la vittoria di domenica a Firenze, Inzaghi in difesa rimette Patric, a centrocampo propone Marusic e Cataldi, con Caicedo che stavolta fa da spalla a Ciro Immobile. Il 352 di Mazzarri di oggi prevede sia Lukic che Meitè, il mister toscano ritrova poi Zaza, con Iago Falque che resta in panchina. Più o meno due moduli speculari quelli tra le due squadre, che infatti iniziano la partita in sostanziale equilibrio. Il Toro più intraprendente prova a far fare giro palla, la Lazio invece attacca gli spazi per ripartire in contropiede o per i lanci lunghi a favorire le punte. Al 15’ un tiraccio in mezza girata di Belotti finisce altissimo, poco dopo Caicedo riceve palla, si libera bene al tiro ma spara a lato di sinistro. Al 22’ una punizione dal limite di Cataldi sfiora il palo, due minuti prima della rete che sblocca la gara; il tiro di Acerbi da oltre 30 metri finisce sotto l’incrocio dei pali e la Lazio si porta in vantaggio. Ora i biancocelesti giocano bene, Immobile trova la porta ma anche i guanti di Sirigu alla mezz’ora, ed al 32’ regala ai suoi il raddoppio. Il bomber laziale imbeccato da Luis Alberto se ne va da solo verso la porta, fronteggia Nkoulou e appena giunto ai 16 metri piazza una bordata di destro che colpisce il bersaglio per la seconda volta. Il raddoppio scuote il Torino, che prova a mettere in difficoltà la Lazio ma senza grande convinzione. Nella ripresa subito Strakosha è bravissimo su Meite, poi la traversa salva ancora la Lazio dal tiro di Belotti. Ma la squadra biancazzurra riprende campo e senza fretta controlla e riparte con grande autorità. Caicedo al 65’ impegna Sirigu in angolo, poi al 68’ ancora Caicedo anticipa Nkoulou che lo atterra in area e Orsato decreta il rigore espellendo il difensore granata. Va a battere Immobile, che spiazza il portiere e fa tris per la Lazio. Esce Caicedo per Correa, poi Cataldi per Parolo, infine anche Patric sostituito da Luis Felipe. Proprio Correa al 79’ dopo un’azione tutta in velocità tira bene ma si fa parare il diagonale da Sirigu; la partita non ha più storie ma allo scadere su corner battuto da Luis Alberto Belotti sfiora il pallone di testa e causa l’autorete che chiude definitivamente la gara con il poker laziale. Una vittoria meritata quella della squadra di Inzaghi, che finalmente dà continuità all’affermazione di Firenze contro due avversari davvero difficili. Una prestazione senza sbavature ma anche di ottimo gioco, in cui non c’è stato nemmeno grande dispendio di energie, essenziale per la difficile trasferta di domenica prossima a Milano. Altri 3 punti preziosi per i biancazzurri, che raggiungono il quinto posto a quota 18 a pari merito con Napoli e Cagliari Nota lieta a margine: sono 79 le reti per Immobile, capocannoniere del Campionato che si conferma marcatore di razza superando addirittura Giorgio Chinaglia nella classifica dei bomber laziali di sempre.

   
LAZIO   TORINO    4–0      24’ Acerbi 32’ Immobile  70’ Immobile (rig.)  90’ Belotti (aut)

LAZIO: Strakosha, Patric (78’ Luis Felipe), Acerbi, Radu, Marusic, Cataldi (74’ Parolo), Milinkovic, Lulic, Luis Alberto, Caicedo (72’ Correa), Immobile. All Inzaghi 
TORINO: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Lyanco (51’ Verdi), De Silvestri, Baselli (74’ Djidji), Lukic, Meite, Laxalt, Zaza (66’ Falque), Belotti. All.: Mazzarri.
Arbitro Orsato

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