lunedì 4 novembre 2019

La Lazio sbanca Milano. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


8 e mezzo al Ciro d'Italia - La Lazio ha vinto in campionato coi rossoneri dopo 30 anni: miracolo a Milano? No, assolutamente perchè è stata una partita in cui ha fatto tutto da sola, gol-autogol-stragol. Insomma se l'è meritata, pur subendo a tratti la pressione degli avversari che è riuscita comunque a contenere per poi stenderli sul più bello. Luci a San Siro quindi e finalmente, con la terza vittoria consecutiva che la dice lunga sulle possibilità della squadra. Copertina d'obbligo al bomber de noantri che con lo splendido sigillo di testa ha raggiunto quota 100 alla faccia della Fornero. E non si vuole fermare più a segnare gol con l'Aquila sul petto. Ora più che mai avanti Lazio avanti laziali!

8 e mezzo a Lupo Alberto - Grandissimo. Ha smistato palle che al confronto Rocco Siffredi è un dilettante, ha illuminato il gioco manco fosse il faro del Gianicolo, ha dimostrato soprattutto che quando c'è la voglia di ottenere un risultato non c'è ostacolo che lo possa impedire. Chiedere a Beppe Convertini che s'è ritrovato su Rai 1 incredibilmente. L'ex Ciuffo biondo insomma ha fatto impazzire il mondo anche da Nero Wolf, lupo appunto, quale è diventato, perchè ha preso il Diavolo per le corna e se l'è magnato come un pollo. Alla diavola.

8 a Correa l'anno 1900 - Credo che un incubo così non ritorni mai più, cantava in tempi non sospetti Domenico Modugno a Sanremo. Forse era sogno la parola giusta della canzone, ma incubo, scacciato dal pibino argentino, è quello che in realtà ci ha tormentato per tre decenni. C'è voluto un Tucu da campione per sconfiggere quell'anatema che ci perseguitava e adesso sì che possiamo tornare a sognare.

7 a Antonio Elia Acerbis - E' come una cartella di Equitalia se non paghi le tasse. Una certezza.

6 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° - Vecchio scarpone quanto tempo è passato (ma 30 anni fa non c'era) da quando hai cominciato a seminare il panico con le tue finte sbilenche nelle difese avversarie. Questa vittoria è anche un po' la tua, quella del veterano di mille battaglie che ha segnato per sempre l'altra sponda e che ha sempre dato il fitto e continua a farlo tra un colpo della strega e l'altro. Ti vogliamo bene.

6 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - E fai l'assit per Ciruzzo. 

6+ a chi lo Leiva più - Non era al meglio della forma, ma in ogni caso sempre superiore nel rendimento del piagnone suo predecessore nel ruolo e che stava addirittura nella panchina dei padroni di casa. L'abbiamo sempre detto, il vero Lucas è lui

6+ a Sylva Strakoshina - Sylva rimembri ancora come disse il poeta, quando di cappellate ne facevi  a raffica e mo' ha invertito il trend? C'hai preso gusto, figurate noi. E andiamo.

6 a Innamoradu - Battiamo le mani ai veri laziali. Specialmente quando si vince. 

6 a dillo a Parolo tuo e Massimo Di Cataldi - Una manciata di minuti ma decisvi per il risultato finale. Della serie gli ultimi saranno i primi.

5 e mezo ar Pantera - Come è entrato è uscito. Nè più nè meno di Renzi col Pd.

5 + a basta Bastos - Suo il rinvione da cui è nata l'azione per il gol della vittoria, ma non è contento se non ne combina sempre una. Come l'ex ministro Toninelli dei bei tempi.

5 al Sergente - Un'altra partita da dimenticare. Come Frassica a Tale e quale. In tre settimane s'è bruciato gran parte della dote come Di Maio al governo. E' passato dai 100 milioni che valeva a 60 euro al giorno, pasti caldi e servizi compresi, trattabili per il migliore acquirente. Se continua così gli levano la macchina e gli danno l'intera rete pe' andà a Formello ad allenarsi. Sipario.
 


 

Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Domenica, 3 novembre 2019
Il muro di Berlino ancora divideva le due Germanie, negli Stati Uniti era trasmessa la prima puntata de “I Simpson”, Forlani era leader della DC e la Lazio vinceva la sua ultima partita a S. Siro. Dopo oltre un trentennio i biancazzurri stasera riescono ad espugnare nuovamente il Meazza in campionato. Nel posticipo dell’11sima giornata apre le marcature Ciro Immobile, il pareggio momentaneo di Piatek illude i rossoneri, che nel finale di partita soccombono con il gol-partita di Correa, che fissa il risultato finale sul 1-2. Oggi Pioli conferma il suo 433 senza Musacchio ma con Duarte in difesa, manca Suso e per sostituirlo la scelta ricade su Castillejo. Per Simone Inzaghi invece è il turno di Bastos a destra, Lazzari è di nuovo a centrocampo con la coppia Immobile-Correa in avanti. E’ proprio Immobile al 5’ a cercare di battere Donnarumma, che riesce a respingere in qualche modo il suo diagonale. Poco dopo un errore di Strakosha porta Piatek al tiro ma Acerbi riesce provvidenzialmente a deviare in angolo. La partita s sveglia : una punizione di Calhanoglu al 16’ va abbondantemente fuori; poi esce anche il piatto di Paquetà e sul capovolgimento di fronte il tiro a giro sul secondo palo di Immobile colpisce la traversa. Al 23’ Castillejo impegna Strakosha e al 24’ Immobile finalmente sblocca. Sul meraviglioso cross di Lazzari il bomber laziale fa 100 gol con un colpo di testa preciso su cui non può nulla il portiere. Passano 3’ e il Milan pareggia: Piatek in area vuole agganciare il pallone e ne esce un mezzo tiraccio, che batte sul petto di Bastos e spiazzando Strakosha termina in rete. Si fa male Castillejo e deve lasciare per Rebic, che al suo primo pallone di testa sfiora il palo. Grande calcio d’angolo di Calhanoglu al 39’ che Strakosha respinge sulla linea. Correa si fa intercettare il tiro e subito dopo finisce il tempo. Nella ripresa continuano le giocate a viso aperto tra le due squadre, con rapidi cambi di fronte; il colpo di testa di Romagnoli al 57’ finisce oltre la traversa, poi il sinistro di Piatek va out. Al 60’ Caicedo e Parolo rilevano uno spento Milinkovic ed Immobile, leggermente affaticato. Un dubbio intervento su Lazzari in area al 63’ non è giudicato punibile da Calvarese, poi sulla forte punizione di Calhanoglu c’è Strakosha. La stanchezza cambia la faccia della partita: le due squadre non riescono più a dare profondità, qualcosa di più ha però la Lazio, che al 77’ ci prova con Acerbi ma trova Donnarumma, che para anche i due tiri direttamente da corner di Luis Alberto. Negli ultimi minuti di gioco Cataldi deve rilevare Caicedo, ma poco dopo arriva la rete laziale. Luis Alberto riceve a centrocampo e lancia immediatamente Correa, che trova il diagonale vincente fulminando per la seconda volta Donnarumma. Il Milan nei minuti di recupero prova a riacciuffare la partita ma non ne ha più; sono i biancazzurri a portare a casa il risultato pieno. Dopo poco più di trent’anni la Lazio sfata il tabù vittoria contro il Milan in campionato. Una grande affermazione quella della squadra biancoceleste, che dà continuità alle due precedenti vittorie, conquistando i tre punti anche stasera su un campo da sempre complicato. I biancazzurri escono forse definitivamente dalla piccola crisi delle precedenti giornate con un ottimo gioco e soprattutto con i risultati. Gli uomini di Inzaghi a quota 21 raggiungono il 4 posto in comproprietà con Atalanta e Cagliari;  nelle prossime gare, Coppe a parte, se la vedranno contro Lecce, Sassuolo ed Udinese. Un calendario che potrebbe consentire alla Lazio di combattere di nuovo per le prime posizioni.

  
MILAN  LAZIO     1–2    25’ Immobile  28’ Bastos (aut.)  84’ Correa
MILAN: Donnarumma, Calabria, Duarte, Romagnoli, Hernandez, Paquetà (52’ Leao), Bennacer, Krunic (85’ Bonaventura), Castillejo (35’ Rebic), Piatek, Calhanoglu. All. Pioli
LAZIO: Strakosha, Bastos, Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva, Milinkovic (60’ Parolo), Luis Alberto, Lulic, Correa, Immobile (60’ Caicedo – 81’ Cataldi). All Inzaghi 
Arbitro Calvarese

2 commenti:

  1. Escluso Milingovic, tutti bravi, ai detto tutto giusto, una vittoria che durata 30 anni. Sei sempre numero uno.

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  2. Escluso Milingovic, tutti bravi, ai detto tutto giusto, una vittoria che durata 30 anni. Sei sempre numero uno.

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