lunedì 18 novembre 2019

Quando la vita era "Happy days"

di FRANCESCO TRONCARELLI


Fonzie e compagni si ritrovano e nel web esplode l'entusiasmo. 45 anni fa il primo epsisodio della mitica serie. La storia e gli interpreti di un telefilm che ha fatto epoca


E' stata sufficiente una loro foto per fare impazzire i social e scatenare le agenzie di stampa che hanno rilanciato la notizia della loro reunion. Ron Howard, Henry Winkler, Don Most, Anson Williams e Marion Ross, ovvero Richie Cunningham, Fonzie, Ralph, Potsie e Marion Cunningham di "Happy days" tutti insieme appassionatamente per celebrare la messa in onda della prima puntata della serie, trasmessa nel 1974. E per ricordare chi non c'è più, Tom Bosley che nella serie era il padre di Richie ed Erin Moran che era la sorella Jonie, quella che Fonzie chiamava affettuosamente "Sottiletta".

L’occasione di questo incontro speciale è stata la serata organizzata per raccogliere fondi per mantenere aperto il teatro fondato a Los Angeles da Gary Marshall, il regista della serie che ha fatto epoca ma anche di pellicole come "Pretty woman" con Richard Gere e Julia Roberts, e che è stato intitolato a lui dopo la sua scomparsa nel 2016.


Ron Howard ha postato su Instagram un selfie dei protagonisti della mitica serie che, neanche a dirlo, ha raccolto migliaia e migliaia di like e condivisioni. Un vero e proprio salto nel passato, un tuffo al cuore dele emozioni di tanti, con moltissimi fan di allora che hanno persino chiesto se sarà mai possibile un revival della sit-com più amata da più di una generazione .

il selfie di Ron Howard
Andata in onda in prima visione negli Stati Uniti d'America dal 15 gennaio 1974 al 24 settembre 1984 sul network TV ABC, "Happy Days è una situation comedy televisiva statunitense di grande popolarità e successo che poi è stata trasmessa dalle televisioni di tutto il mondo. In Italia arrivò nel settembre 1977 e andava in onda prima delle previsioni del tempo di Bernacca e del Telegiornale delle 20 sull'allora Primo canale della Rai, dove terminò con l'ultimo episodio nel 1987.

La serie era stata creata da Garry Marshall e presentava una visione idealizzata della vita negli USA negli anni a cavallo tra i Cinquanta e i Sessanta. 224 episodi da 24 minuti ciascuno per complessive 11 stagioni ambientati a Milwaukee nel Wisconsin e introdotti dalla frizzante sigla interperata da Pratt & Mc Clain e imperniati sulle vicende quotidiane della famiglia Cunningham.

Vi viene rappresentata la vita, la cultura, la musica, l'esilarante e ingenuo divertimento di quegli adolescenti statunitensi che stavano vivendo il "Sogno Americano", l'amicizia, l'amore pudico e lo stile di vita di quell'epoca compresa fra la fine della guerra di Corea e la vigilia di quella del Vietnam.

Un racconto un po' stereotipato in cui viene presentato il modello dell'American Way of Life nei suoi aspetti più positivi attraverso le innumerevoli avventure di Richie e amici che si svolgono nella provincia americana, storie in massima parte incentrate sui problemi del passaggio dall'adolescenza alla maturità con ovviamente i rapporti con se stessi e con l'altro sesso, affrontati comunque con leggerezza e ironia. Le chiavi del successo della serie.

il cast di Happy Days
La famiglia Cunningham è composta da Howard (Tom Bosley), proprietario di un negozio di ferramenta, da sua moglie Marion (Marion Ross), casalinga, e dai figli Charles detto "Chuck", Richard detto "Richie" (Ron Howard) e Joanie (Erin Moran). Il figlio maggiore Chuck appare sporadicamente nel cast solo durante la prima e la seconda stagione (interpretato da due diversi attori, Gavan O'Herlihy e Randolph Roberts), per poi scomparire senza spiegazioni, lasciando solo i due figli minori in età adolescenziale.

Il quadro è completato dai migliori amici di Richie, Ralph Malph e Warren Webber "Potsie" (in particolar modo il secondo avrà dapprima un ruolo maggiore del primo, in quanto sarà identificato nelle prime puntate come il "miglior amico" di Richie e inizialmente sarà l'unico dei due a comparire nella sigla iniziale), e soprattutto da Arthur Fonzarelli, detto "Fonzie" (o anche The Fonz nella versione originale), meccanico rubacuori con più di un riferimento a James Dean, che all'inizio della terza stagione andrà a vivere in un piccolo appartamento ricavato sopra il garage dei Cunningham.

Nato come tipico duro degli anni Cinquanta, il personaggio di Fonzie interpretato da Henry Winkler che avrebbe dovuto avere un ruolo marginale nel telefilm per dare un tocco di realismo maggiore,  visto il successo che riscosse presso il pubblico, si trasformò ben presto quasi in un membro della famiglia Cunningham, che fa da mentore a Richie grazie alla sua maggiore esperienza.


Amici per sempre
Amata, rimpianta, oggetto di culto e con tanto di pagine dedicate sui social, Happy Days è stato un successo travolgente e indimenticabile per milioni di spettatori e il selfie scattato da Ron Howard, oggi regista tra i più apprezzati a livello internazionale (tra i tanti "Beautiful Mind", "Il Codice da Vinci", "Angeli e demoni" e "Pavarotti" appena uscito), lo dimostra. Quello scatto ha fatto il giro del web come dicevamo, provocando il classico effetto amarcord nei fan e nei patiti della mitica serie americana.

Sembra passata un'era geologica da allora perchè oggi tramite Netflix e YouTube tutto è a portata di clic, si può vedere infatti ciò che si vuole e soprattutto in qualsiasi momento della giornata. All'epoca, invece, quell'attesa che precedeva la messa in onda prima del telegiornale dei grandi, era carica di emozione e faceva gustare ancora di più l'episodio della giornata. 

Chissà poi quante accuse di sessismo riceverebbe oggi quello sciupafemmine di Fonzie in chiodo di pelle alla Marlon Brando, al quale peraltro la cittadina di Milwaukee ha persino dedicato una statua, ma ormai è tutto passato in prescrizione e sono molte comunque le ragazze di ieri che lo continuano ad accettare così come era senza porsi tanti problemi ricordando con simpatia le sue smargiassate più comiche che realistiche.  

la reunion
Ma il boom di questa foto che ha riacceso entusiasmi e passioni mai sopite non è dato solo dal ricordo di una serie che ha accompagnato l'adolescenza, in quei capelli bianchi e quelle rughe degli attori ci sono anche, chi più chi meno, i capelli bianchi e le rughe dei ragazzi di ieri che li vedevono nel piccolo schermo, c'è il ritrovarsi dopo tanto tempo come nei "Compagni di scuola" di Verdone in una rimpatriata.

Tutti quelli che sono cresciuti con loro, si rispecchiamo nei nostri eroi a stelle e a strisce ritratti in questo selfie un po' irriconoscibili come il leggendario Fabris, un po' sbruffoni come il Tony Brando De Sica/Fonzie, un po' saggi come il compassato Ritchie, ma in ogni caso inguaribilmente nostalgici di una stagione della vita quando i pensieri non esistevano, tutto si risolveva e i giorni erano sempre felici davanti la tv.



 

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