martedì 26 maggio 2020

Peppino 80 anni Gagliardi

 di FRANCESCO TRONCARELLI
 

Probabimente se fosse nato in Francia Macron gli avrebbe conferito la Legion d'onore come ai grandi vecchi della musica (Aznavour, Becaud, Henri Salvador), se fosse nato in Inghilterra invece, la Regina l'avrebbe nominato Baronetto per meriti culturali ed economici (come Cliff Richard, Shirley Sherley Bassey, Elton Jhon).

Sicuramente sarebbe andata così perchè in questi Paesi l'essere artisti è un valore assoluto e perciò quando un personaggio che ha sposato la musica come scelta di vita compie 80 anni, oltre gli auguri di rito c'è sempre un riconoscimento concreto, un'onorificenza che esalta e premia chi ha dato tanto alla cultura e al pubblico.

Ma Peppino Gagliardi è italiano, napoletano verace, figlio di una terra che ha la poesia e la musica nel sangue e perciò oltre l'affetto e gli applausi di chi l'ha sempre seguito e lo chiama giustamente Maestro, non ha ricevuto attestati di sorta a coronamento di una vita per l'arte.

Ed è un peccato, perchè se è già deplorevole che i media abbiano fatto scivolare questo anniversario (ulteriore conferma della mancanza delle basi di chi fa questo mestiere) è ancor più grave che non ci sia chi fra le alte sfere che amministrano la cultura nel Bel paese, abbia firmato un messaggio, un post, un tweet di ringraziamenti e riconoscenza. Ma sono scene già viste purtroppo.

Pianista di talento, compositore, un passato di scugnizzo prodigio con la fisarmonica e di successi nelle etichette discografiche locali, Peppino Gagliardi è un artista nel vero senso della parola, non un semplice cantante. E' un interpete che entra con la sua personalità nelle canzoni, le assapora, le vive e le fa sue dandogli un'anima.


E ne fa tanti atti unici grazie a un carisma eccezionale e una voce particolare, nasale e pastosa al tempo stesso, un timbro forte e impulsivo che ti entra dentro e ti scuote, come quando nel '63 balzò all'attenzione generale con "T'amo e t'amerò" dopo anni di gavetta nei night, nelle feste di rione e nei matrimoni, percorso obbligato per affinare la propria passione e farla diventare mestiere.

Peppino Gagliardi sorriso sornione e disincantato di chi conosce come va il mondo, è un gigante della musica nonostante il suo fisico minuto e scattante, "cantante dell'amore nevrotico" come scrisse qualcuno, l'Aznavour napoletano come scrisse qualcun altro, centrando perfettamente la sua intensità interpretativa che lo contraddistingueva fra i suoi colleghi.

E furono le Canzonissime, i Dischi per l'estate, i Sanremo (l'eterno secondo), i succesi a raffica di una stagione irripetibile del nostro pop con brani come "Se tu non fossi qui", "Settembre", "Gocce di mare", "Come un ragazzino, "Come le viole", che Giuliano Palma & the Bluebeaters ripresero anni fa rilanciandola in versione Ska.

Un grande successo per quel pezzo dal testo struggente e dalla linea melodica che ebbe nuova vita e che fece conoscere alle nuove leve Gagliardi classe 1940, 80 anni appena compiuti e festeggiati in famiglia con i figli Massimiliano e Davide e i nipotini Cristiano 9 anni e Alice 7, nel tepore della casa romana e con lo spirito di un diciottenne che amava e ama Ray Charles e i classici che hanno fatto grande Napoli.

Nella sua lunga e applaudita carriera, che ha avuto come tutti gli artisti alti e bassi come è nell'ordine delle cose e della vita, c'è poi quella gemma che lo ha reso artista senza tempo al di là dell'età anagrafica e lo ha fatto consocere in tutto il mondo. Ci riferiamo a "Che vuole questa musica stasera" brano per tutte le stagioni che riesce camaleonticamente ad adattarsi alle più svariate situazioni, tanta è la sua bellezza e musicalità.


La canzone infatti firmata dal grande Roberto Murolo e da Gaetano Amendola, paroliere storico di Peppino e che originariamente era stata presentata nel '67 al Festival delle Rose, kermesse musicale romana molto popolare in quegli anni, è il brano italiano più utilizzato nei film. Un record imbattutto sino ad ora.

Sono sei le pellicole che lo annoverano nelle loro colonne sonore a cominciare, citando a caso, da "La prima notte di quiete" con Alain Delon per proseguire con "Profumo di donna" con Gassman con "Lo spietato" con Scamarcio e soprattutto con la produzione internazionale di "The man from UNCLE" che gli ha dato una risonanza mondiale con tanto di exploit nelle classifiche di Stati Uniti, Inghilterra e Giappone.

Un successo enorme per questo piccolo capolavoro di quella che una volta veniva chiamata musica leggera ed ora pop, con un testo che introduce una domanda che molti si sono fatti ascoltando una canzone che rievoca tempi e storie andati: "che vuole questa musica stasera, che mi riporta un poco del passato".

Una poesia intimista sull'amore che non c'è più in cui Amendola si liberava dall'aridità dei numeri dei bilanci che la sua professione di commercialista doveva far quadrare, per scatenare la sua vena creativa a cui si sposava perfettamente la musica scritta dal grande Roberto Murolo che esalta nella melodia quel senso di malinconia che è il fil rouge della canzone.

E dove Peppino domina con la sua voce calda e graffiante a cui fa da contrappunto il pianoforte, regalando a chi ascolta un' interpretazione vibrante e intensa che colpisce subito e che a distanza di anni continua ad emozionare. Come solo i grandi sanno fare. Come solo Peppino, coi suoi 80 anni Gagliardi è capace. Auguri Maestro.


6 commenti:

  1. Un articolo stupendo che mette in risalto il grande maestro grazie Francesco.

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  2. Concordo.
    Personaggio poliedRico che non si e' mai svenduto.
    Libero,solare e figlio del sacrificio.
    Un talento da onorificenza che non potrebbe mai essere seconda come spesso gli e' successo di essere;ma un secondo al primo posto che rimane ai primi posti fra i grandi del pop.
    Auguri all' artista ed all' amico sincero.
    Claudio

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  3. Bellissimo commento. Giusto e veritiero. Buon compleanno da tutti noi che ti ricordiamo sempre come nell' 84 a Sacrofano...
    Giuliano,Rita, Bianca e Stefano che ha imparato a suonare la chitarra a casa tua. Infiniti auguri da un lontano parente ottuagenario 😜😜
    G.

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  4. Grazie per questo stupendo articolo, sono il figlio di peppino e lo ho appena postato sulò suo facebook che sta esplodendo di auguri da tutto il mondo. Grazie ancora. Massimiliano

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  5. Grande come al solito nel ricordarci un passato spesso dimenticato.peppino gagliardi un grande ma come spesso accade dimenticato per dar posto ad artisti ignobili ma che fanno piu ascolti.
    Grazie troncanelli il tuo è sempre un grande contributo

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  6. Sou verdadeiramente apaixonada pela voz e pelas musicas de Peppino Gagliardi. Desejo muitas felicidades e muitos anos de vida para alegria daqueles que o amam. Felicidades a todos. Com carinho. Dulce desde o Brasil.

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