domenica 13 dicembre 2020

Harakiri Lazio. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

7+ al Panter One - La Lazio ha fatto tutto da sola per perdere la partita col Verona. Se l'è sònata e cantata infatti che è una bellezza. Brutta e assente ingiustificata nei suoi uomini cosidetti migliori e impacciata e titubante in quelli mediocri che sono purtroppo la maggiaranza. Un sabato che è sembrato un venerdì 17 tanta è stata la sfiga che ha propiziato la vittoria dei gialloblu e che ha procurato l'ennesima sconfitta per i biancocelesti. Un harakiri come da tempo non si vedeva all'Olimpico e che contempla nel suo suicidio tecnico tattico anche l'inspiegabile sostituzione di quello che la pagnotta comunque se l'era guadagnata. Il puntero ecuadoriano infatti ha colpito ancora ma la sua tenacia nel pareggiare i conti non è stata considerata. S'è voluto perdere. Punto.

6- al Ciro d'Italia - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Come Nino Frassica, che tra tante frescacce che dice ogni tanto ne azzecca qualcuna che fa ridere.

5 e mezzo a dillo a Parolo tuo -  Ha dato tutto. Come Pippo Baudo, che non a caso non si vede più.

5 a Lucas 2.0 - A forza di perculare Biglia quando scrivevamo di lui, l'abbiamo condizionato nel rendimento. Se stà bigliazzando insomma. Irriconoscibile, nè più nè meno di Gigi D'Alessio che con gli occhiali sembra Gino Paoli. 

5 al Sergente - Come salgono le sue quotazioni, sparisce. Ma niente niente je volesse fa pijà un colpo a Lotito? Da na piotta che valeva, dopo sto scempio sta sui venti euri e na settimana pagata a Rocca Cannuccia, un crollo verticale. Rischia pure di essere degradato a soldato semplice. Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia: tornate in voi, lasciate stare le cattive compagnie altrimeti dall'esercito finirete alla legione straniera. E li so caxxi amari.

5 - a Ke Prò - Già a che prò gioca se non conclude niente da un po' di tempo?

5 - all'incredibie Hudt - L'inutilità dell'uomo che si è fatto dittongo. Nè più nè meno di Roberto Giacobbo l'uomo che voleva farsi Piero Angela ma è arrivato a mala pena a Martufello. 

5 - a Totò Riina -"E' colpa de Strakosha". Pardon, dalla regia fanno sapere che non giocava. Ma neanche lui.

5- a Somarusic - Il Sonnambulo si è superato. E' entrato in campo in trance, come Maria Teresa Ruta al Grande Fratello Vip, poi si lasciato andare definitivamente addormentandosi de brutto, come neanche il Giucas Casella dei tempi d'oro sarebbe riuscito con l'ipnosi. Battiamo le mani ai veri morti de sonno.

5- a Correa l'anno 1900 - ma siamo arrivati al 2020 e non se n'è accorto. Come Gigi Marzullo che è rimasto alla televisione di "Non è mai troppo tardi" del maestro Manzi, per gli adulti analfabeti.

4 e mezzo a quando Escalante el sol - Speciale "Chi l'ha visto" mercoledì prossimo per indagare sulla sua scomparsa da Formello. Testimonianze dal compagno di merende Nina Murici con cui per ultimo ha giocato a nascondino e del pescairolo dove ha comprato il baccalà il pesce lesso che meglio lo rappresenta. Seguirà Porta a porta con il plastico della sua figurina Panini per capire come era fatto.

4 e mezzo a Sostiene Pereira e Abate Farias - In due non ne hanno fatto uno buono. Come Ficarra e Picone.

4 a Lazzari alzati e cammina e Innamoradu - Ciccio e Franco, Ric e Gian, Boldi e De Sica, Greggio e Iachetti, Pablo e Pedro. Con l'avvicinarsi delle festività natalizie, torna a grande richiesta Oggi le comiche, la trasmissione dal divertimento assicurato. Direttamente dall'Olimpico risate a crepapelle con il meglio che c'è su piazza. Lui è peggio di me, Dio li fa poi li accoppia, due contro tutti, mamma ho perso l'aereo, una pallottola spuntata, l'esorciccio, ultimo tango a Zagarol. Un trionfo. Per gli altri. Sipario. 

 


Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Sabato, 12 dicembre 2020

La Lazio si suicida contro il Verona. All’Olimpico nell’anticipo dell’11sima di campionato apre le marcature nel primo tempo uno sfortunato autogol di Lazzari, Caicedo nella ripresa riesce momentaneamente a pareggiare, ma un passaggio sbagliato di Radu consente a Tameze di siglare il definitivo 1-2 che fa guadagnare all’Hellas un’importante vittoria. Dopo lo storico passaggio di turno agli ottavi di Champions questa partita per i biancazzurri può diventare una splendida trappola, anche per la grande qualità degli scaligeri. Juric perde per squalifica Ceccherini, inoltre ha indisponibili Benassi, Cetin e Kalinic; quindi c’è Lovato in difesa, Dimarco è preferito a Lazovic, infine c’è Salcedo e non Di Carmine davanti. Inzaghi senza Luis Alberto ha pure Patric infortunato, c’è Parolo dall’inizio sul centro destra, poi gioca Akpa Akpro e Caicedo stasera fa compagnia ad Immobile. Le squadre osservano un minuto di raccoglimento nel ricordo di Paolo Rossi e poi inizia la gara che da subito appare vivace e con una certa supremazia laziale a centrocampo. Al 13’ Immobile si divora il vantaggio dopo una grande ingenuità di Barak, che consegna il pallone ad Akpa; la palla del centravanti laziale si perde sul fondo da ottima posizione. In contropiede la Lazio si fa trovare impreparata al 19’ e per sua fortuna Salcedo sbaglia la battuta e spedisce altissimo. Alla mezz’ora Inzaghi non rischia Acerbi per un risentimento alla coscia destra e lo sostituisce con Hoedt. La Lazio non trova sbocchi e sbatte contro la difesa gialloblu, il Verona tiene il campo e prova a ripartire. Proprio da un contropiede arriva il gol che sblocca la gara: una sortita offensiva di Faraoni trova dall’altro lato Dimarco, che calcia subito e trova lo scarpino di Lazzari, tra i migliori dei suoi, che fa carambolare il pallone dentro la sua porta. Col Verona in vantaggio un attimo dopo Zaccagni potrebbe addirittura raddoppiare ma stavolta Reina respinge di piede e salva la porta. Dopo il riposo il Verona riparte bene ma al 55’ la Lazio trova il pari. Caicedo girato di spalle stoppa di destro, tira di sinistro e riesce a mettere il pallone dall’altro lato: un capolavoro di astuzia e balistica che riporta la partita sull’1-1. Al 64’ un tacco di Tameze elude Radu ma non Reina, che agguanta il pallone. Ora è il turno di Escalante e Correa, escono Leiva e Caicedo, ma è anche il momento dell’errore imperdonabile di Radu. Il difensore si fa soffiare ingenuamente la palla da Salcedo; il  tocco è per Tameze che elude Reina e mette in rete l’1-2 dell’Hellas. Entrano Pereira e Fares, ma intanto passano i minuti e la Lazio è sempre più nervosa ed assente; i biancazzurri fanno fatica a fare gioco perché il Verona pressa su tutte le palle ed impedisce ogni trama. All’86’ Silvestri nega il gol a Milinkovic, che aveva colpito bene di testa su calcio d’angolo, l’ultimo sussulto al 96’ lo fa vivere il nuovo entrato Pereira, su cui Silvestri sbilanciato riesca ugualmente a parare il pallone con la punta del piede, di fatto firmando il successo per i suoi. Lazio disordinata, imprecisa stanca e senza idee. Delusione assoluta e seconda sconfitta interna consecutiva per i biancazzurri, che a questo punto con 17 punti all’attivo vengono risucchiati al centro della classifica. Lasciamo da parte la Champions: la realtà è che la squadra di Inzaghi è molto attardata in campionato e sta prendendo anche un sacco di gol; se questo è il trend allora anche solo pensare alla partita contro il Benevento martedi prossimo sarà angosciante.

 

    

LAZIO  VERONA 1-2    45’ Lazzari (aut)   56’ Caicedo  68’ Tameze

LAZIO: Reina, Parolo, Acerbi (28’ Hoedt), Radu, Lazzari (81’ Fares), Leiva (65’ Escalante), Milinkovic, Akpa Akpro (81’ Pereira), Marusic, Caicedo (65’ Correa), Immobile. All Inzaghi

VERONA:  Silvestri, Lovato (, Dawidowicz, Magnani, Faraoni, Tameze (69’ Favilli), Veloso, Dimarco. Barak. Salcedo (76’ Colley), Zaccagni (87’ Lazovic). All.Juric

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