sabato 13 novembre 2021

Peppino di Capri, 60 anni di Twist

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Un artista tutti i giorni in copertina e che qualsiasi cosa cantasse la tramutava in oro, leggi milioni di dischi, un ballo venuto d'oltreoceano che faceva alzare dalla poltrona anche i più pigri per la sua semplicità d'esecuzione, una canzone ritmatissima che trascinava letteralmente in pista.

60 anni fa esplodeva in Italia il twist con Peppino di Capri e fu subito mania collettiva. Un boom senza precedenti per un ballo che ha superato mode e modi di divertirsi, mantenendo nel tempo la sua carica di gioia e spensieratezza e ribadendo con forza in tempi di distanziamento la sua validità di essere in pista senza problemi. 

Peppino di Capri lo lanciò per primo nel 1961 col disco "Let's Twist Again" scatenando un vero e proprio fenomeno di costume che impazzò in lungo e in largo per il Bel paese. Twist, in inglese torcersi, era un genere musicale originato dal rock and roll che divenne molto popolare grazie all'invenzione del ballo omonimo.

Prende il nome dalla canzone del 1958 "The Twist" di Hank, lato B della brano "Teardrops on Your Letter" del 1959, incisa in cover nel 1960 da Chubby Checker che viene considerato l'inventore del genere, dopo aver pubblicato l'anno successivo il seguito ideale "Let's Twist Again", che ebbe una risonanza internazionale.

Peppino di Capri e i Rockers

Da noi invece è stato l'artista napoletano a lanciarlo per primo, anticipando tutti. Esploso con la sua voce inconfondibile e il look alla Buddy Holly, Peppino di Capri in quegli anni è un beniamino del pubblico.

Dall'esordio del 58 con "Let my cry", ha già piazzato una serie di hit come "Nun è peccato", "Nessuno al mondo" e "Luna caprese" che diventeranno dei cassici della nostra musica leggera. Brani lenti, che invitano a ballare sulla mattonella stretti stretti.

L'anima di Peppino e dei suoi Rockers, gli ottimi musicisti che l'accompagnano ovvero il chitarrista Mario Cenci autore di tanti suoi successi, Bebè Falconieri, Gabriele Varano e Pino Amenta, però è rock e guarda oltreoceano. 

A fornirgli su un piatto d'argento il pezzo della svolta della sua carriera, sarà un amico che gira il mondo e sa di spettacolo, Gerry Bruno.

La dritta arriva dalla Francia, da Parigi, dove si trovava col gruppo dei mitici Brutos per una tournée all’Olympia, è lui che gli segnala quella musica che impazzava in America e che stava prendendo piede oltralpe grazie a Johnny Hallyday. 

Gerry Bruno dei Brutos e Peppino, amici da una vita

È lui a convincerlo che quel ritmo sarebbe stato un grande successo anche da noi, consigliandogli di anticipare tutti, tanto da inviargli lo spartito del brano di Checher.

L'artista napoletano studiando la musica, capì immediatamente che quel nuovo ballo avrebbe rivoluzionato la scena e si sarebbe imposto proprio per il suo ritmo e per i suoi passi che imparò guardando ripetutamente i servizi della “Settimana Incom”, il cinegiornale che veniva proiettato nelle sale cinematografiche prima delle proiezioni dei film. 

Il 13 novembre del 1961, esattamente 60 anni fa, Peppino e i suoi fantastici Rockers, entrarono nello studio di registrazione della Carish e incisero la canzone. La suonarono come se fosse loro e magicamente fu subito "buona la prima". 

Poi di Capri ebbe l'idea di inserire nel brano applausi dal vivo (una novità per quei tempi) che dette al disco quel tocco di entusiasmo tipico di un locale da ballo.

“Let’s Twist Again” esplose al primo ascolto ed iniziò letteralemnte a furoreggiare su e giù per l'Italia, vendendo nel giro di qualche mese la bella cifra di un milione e duecentomila copie, quando il mercato di allora si saturava a seicentomila e raggiungendo ovviamente la prima posizione nella classifica di vendite. 

Un successo enorme insomma, al pari di quello del Twist che divenne il ballo di tutti, mandando in soffitta i suoi predecessori e concorrenti.

Peppino balla il twist

Segnò infatti una vera e propria rivoluzione nel panorama dei balli dei teen agers nonostante fosse guardato con diffidenza non solo dai genitori ma anche dai fratelli maggiori dei giovanissimi, che amavano il più rassicurante liscio e l'esotico cha cha cha. 

Riuscì ad imporsi immediatamente in tutti i night club, gli antenati delle attuali discoteche, dove con l'orchestrine e i complessi in pedana, si poteva ascoltare musica dal vivo e ballare in pista.

L'apice del successo che dette una spinta enorme alla diffusione del ballo e del brano, si ebbe quando arrivò anche in televisione, quella in bianco e nero di Mamma Rai, a «Studio Uno», la trasmissione firmata dal grande Antonello Falqui per il sabato sera.

Un momento di grande spettacolo con ventiquattro coppie elegantissime che ballavano mentre Peppino di Capri e i Rockers cantavano il pezzo, decretando così l’entrata a pieno merito del twist nell’elenco dei balli più alla moda.

"Come on let's twist again like we did last summer, Yeah, let's twist again like we did last year..." cantava Peppino coi suoi occhialoni neri, il ciuffo riccio e la mitica giacca di lamè mentre il magico sax di Gabriele Varano sottolineava l'inciso e il pubblico applaudiva entusiasta con gli stessi gridolini euforici che erano stati inseriti nel disco.

Amadeus e Peppino all'Arena di Verona

Il 45, che uscì nelle varie ristampe addirittura con quattro copertine diverse, impazzava nei juke box e nelle gambe della gente che idolatrava Peppino come re indiscusso del twist.

Una incoronazione popolare che l'artista accettò ben volentieri tanto che a seguire e sulla scia di questo boom, incise successivamente pezzi come "Saint Tropez twist", "The jet" e "Speedy Gonzales" che incrementarono la diffusione del ballo.  

Da allora nulla è cambiato, Peppino ha vinto il Cantagiro, ha vinto a Sanremo, ha inciso 550 brani, ha girato decine di film, ha cantato per lo Scià e tutti i potenti del mondo, ha portato "Champagne" al successo internazionale, ma è rimasto sempre e comunque "il re del twist".

Così come ha ribadito recentemente Amadeus nell'annunciarlo al pubblico dell'Arena di Verona in occasione del fortunato show "60, 70, 80" scatenando il meritato applauso della platea. E allora let's twist again oggi come ieri, tutti in pista.

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