di FRANCESCO TRONCARELLI
Quella voce particolare, quel sorriso gentile, quell'eleganza innata che lo faceva un signore del palcoscenico, Nico Fidenco è stato uno dei grandi protagonisti della musica italiana, un interprete fra i più popolari e con all'attivo innumerevoli successi.
Se n'è andato in punta di piedi questa notte, aveva 89 anni portati splendidamente come una recente partecipazione a un programma televisivo aveva confermato.
Aveva raggiunto il successo negli anni '60, con brani tratti da colonne sonore, primo fra tutti 'What a Sky' (in italiano 'Su nel cielo'), dal film di Francesco Maselli 'I delfini', ma soprattutto con la canzone 'Legata a un granello di sabbia', considerata il primo tormentone estivo della storia della musica italiana.
Scoperto da Franco Migliacci e in scuderia nella casa discografica RCA fu scelto per la colonna sonora dei Delfini dopo aver superato il provino in lizza con Little Tony. E da quel momento non si fermò più.
Dopo 'What a sky' Fidenco incise altri brani in inglese e in italiano tratti da colonne sonore di grandi film di successo come 'Just that same old line' dal film 'La ragazza con la valigia' con Claudia Cardinale, 'Il mondo di Suzie Wong' dal film omonimo con William Holden che raggiunge la prima posizione in classifica per cinque settimane nel 1961.
Ancora, 'Exodus', dal film omonimo con Paul Newman, 'Moon River' dal film 'Colazione da Tiffany' con Audrey Hepburn, 'L'uomo che non sapeva amare' dal film omonimo con George Peppard e 'Una donna nel mondo' dal film 'La donna nel mondo'.
Ma i suoi trionfi non si fermarono alle colonne sonore. A metà degli anni '60, Fidenco inanellò diversi grandi hit in classifica: 'Con te sulla spiaggia' (seconda classificata a 'Un disco per l'estate' 1964), 'Se mi perderai', 'Come nasce un amore', 'A casa di Irene', 'La voglia di ballare' (finalista a 'Un disco per l'estate' 1965), 'Goccia di Mare', 'Non è vero', 'Tutta la gente'.
Ma il suo vero boom fu 'Legata a un granello di sabbia' (1961), considerata il primo esempio di tormentone estivo italiano della storia, in quanto rimase prima in classifica per 14 settimane e fu il primo 45 giri a superare in Italia il milione di copie vendute (ne raggiunse addirittura il milione e mezzo).
Dopo aver ridotto le proprie incisioni pop, Fidenco tornò a occuparsi nuovamente di colonne sonore, componendo per il cosiddetto Cinema di genere per tutti gli anni Settanta e Ottanta, spaziando dallo spaghetti-western (la prima colonna sonora fu per 'All'ombra di una colt') ai film della cosiddetta sexploitation come 'La strana legge del dott. Menga' (1971), 'La ragazzina' (1975) e la serie di culto 'Emanuelle', frequentando anche l'horror per il film 'Zombi Holocaust' del 1980 e il crossover 'Porno Holocaust' di Joe D'Amato.
Sul finire degli anni Settanta e i primi anni Ottanta ritrovò una inaspettata popolarità presso il pubblico dei più piccoli, grazie alle numerose sigle incise per gli anime giapponesi, vero e proprio fenomeno di costume televisivo di quel periodo.
La sigla 'Don Chuck Castoro' infatti riuscì a vendere oltre quattrocentomila copie, riportandolo in classifica. In questo decennio tornò anche a incidere album pop come 'La mia mania' del 1981 e 'Direzione vietata' del 1989 e mentre nel 1992 pubbicò una raccolta di successi riarrangiati dal titolo 'Ieri e oggi'.
Dal 1984 al 1994 con i colleghi Riccardo Del Turco, Jimmy Fontana e Gianni Meccia diede vita a I Super 4, quartetto con il quale ripropose successi tratti dai rispettivi repertori degli anni sessanta riarrangiati in chiave moderna, con cui pubblicò tre album di discreto successo commerciale.
Gran signore, appassionato di cinema e letteratura Fidenco è stato una pietra miliare di quella musica leggera che ha accompagnato generazioni di italiani e che ha traghettato i cambiamenti della società dal boom economico all'autunno caldo sino alla rivincita del privato.
Un maestro del pop e delle buone maniere che ha regalato emozioni a non finire con i suoi brani indimenticabili che ancora oggi si confermano freschi e coinvolgenti nonostante il tempo passato.
Con lui la musica perde un artista unico, il pubblico un amico fidato su cui puntare sempre. Addio Nico e grazie di tutto.
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