di FRANCESCO TRONCARELLI
È una cosa incredibile ma purtroppo vera, che a prima vista fa sorridere ma che se ci si sofferma un momento su quanto accaduto fa riflettere. Albertone censurato, sembra una barzelletta o il titolo di un suo film, ma invece è la realtà dei fatti che racconta come il grande attore romano subì gli strali della censura.
Oggetto della severa critica dei moralisti della celluloide uno dei suoi film più amati e divertenti, "Un americano a Roma", incredibile vero? Nando Moriconi giudicato scabroso come una pellicola a luci rosse di Rocco Siffredi o come quei film di cui si consiglia la visione ad un pubblico adulto e perciò da colpire.
Santi Bailor vietato? Ma de che! Quell'americano del Kansas City de
noantri faceva solo ridere. Ma non a tutti evidentemente. Ma andiamo con
ordine. Il film quando fu girato nel '54 venne esaminato come tutte
le pellicole nuove e da distribuire nei cinema dalla apposita
commissione di vigilanza.
Santi Bailor con la fidanzata Elvira |
Per l'esattezza denominata "Commissione di Revisione Cinematografica di 2° grado" dipendente dalla Direzione Generale dello Spettacolo Cinematografico facente parte dei Servizi Spettacolo Informazione e Proprietà Intellettuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
E che decide la commissione? "esprime parere favorevole alla programmazione in pubblico a condizione che sia:
1) eliminata la scena in cui appare l'onorevole Pocciani a letto con a fianco sul comodino il giornale IL POPOLO e allorchè lo stesso giornale è tenuto in mano dal suddetto onorevole;
2) abbreviata la scena del balletto sul palcoscenico sia durante la prova sia nella rappresentazione al pubblico;
3) allegerita un po' la scena del commissario che parla col protagonista arrampicato sul Colosseo;
4) che sia eliminata la scena in cui si vede l'attore Sordi con la parte posteriore del corpo completamente nuda.
Il verdetto della Censura |
Eliminare, abbreviare, allegerire altrimenti il film ve lo scordate, un diktat assurdo per un film comico il cui scopo è solamente fare ridere ma che agli occhi della Censura va rieducato secondo il suo pensiero.
Un modo di vedere le cose all'epoca, in linea con una certa visione della vita a dir poco bacchettona oltre che sicuramente esagerato anche allora e che oggi non sarebbe tollerabile e addirittura sbeffeggiato sui social.
Ma quella era la censura, che tutto vedeva, tutto analizzava e spesso proibiva o vietava. Non solo i film di Pasolini e quell'ultimo tango a Parigi di Bertolucci mandado addirittura al rogo, ma anche le pellicole scacciapensieri che trovavai pure nelle sale parrocchiali come l'Americano a Roma girato dal grande Steno, papà dei fratelli Vanzina.
via dal comodino il giornale della DC il Popolo |
Ne faceva insomma di danni questa Censura a cui non andava bene che l'onorevole Borgiani e no Pocciani come indicato, interpretato da Vincenzo Talarico, mostrasse il Popolo il giornale della Democrazia Cristiana (ma qual era il problema? Non poteva essere sfondo di una scenetta?).
E il balletto a chi dava fastidio? Forse le ballerine con le loro silhouette abbondanti potevano turbare lo spettatore? Non pensando che quella scena testimonia un mondo, quello dell'Avanspettacolo, purtroppo sparito e che pertanto è un documento eccezionale.
E il dialogo fra il Commissario siculo e Nando a chi dava fastidio, è tutto da ridere, come Albertone in fuga sui tetti senza mutande, una vera comica. Ma tant è e le sforbiciate incomprensibili furono eseguite, non danneggiando per fortuna l'opera cinematografica nella sua completezza rimasta strepitosa grazie a un Alberto Sordi in grande forma.
L'unico ad essere stato contento di questi tagli censori sarà stato sicuramente il presidente della commissione e sapete chi era? Oscar Luigi Scalfaro futuro presidente della Repubblica. Che a quei tempi era preso da questi furori ultra moralistici.
Totò scrive a Scalfaro |
Anni prima infatti era stato protagonista di una storia incredibile che sfociò in una lite in un ristorante. Aveva rimproverato una signora perchè cenava con le spalle scoperte insultandola "è una cosa indegna, manca di rispetto ai presenti, lei è una donna poco onesta" ecc. ecc. affibiandole poi uno schiaffo.
La storia finì in questura e su tutti i giornali con tanto di sfida a duello da parte del marito e del padre della signora a Scalfaro che da par suo non accettò in qualità di obiettore di coscienza per motivi religiosi. Paravento che gli valse una lettera aperta di Totò pubblicata sull'Avanti che con eleganza gli ne disse di ogni.
Ma questa è un'altra storia, seppellita dal ridicolo e dal tempo. Alla fine della fiera e della censura immotivata, resta sul trono dei film più divertenti di sempre l'Americano a Roma, idolo di grandi e piccini con la sua mania del Kansas City e le sue battute irresistibili. Censura m'hai provocato e....
Nessun commento:
Posta un commento