giovedì 26 settembre 2019

Lazio, buio a San Siro. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI



7 al Pantera - La Lazio ha perso a Milano una partita che soprattutto nei primi 45 minuti avrebbe potuto anche vincere. 4 occasioni d'oro un po' sciupate da noi un po' negate da Andondovici, la dicono tutta su quello che si è visto. Poi nella ripresa con le squadre allungate sono arrivati i cambi incomprensibili di Inzaghi, che hanno dato il colpo di grazia ad un'eventuale e possibile rimonta. Buio a San Siro e buonanotte ai suonatori. Copertina più che meritata dal puntero ecuadoregno che ha dato il fritto facendo salire la squadra col suo movimento e le sue percussioni. Ma è stato sostituito...

6 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - E' il Ministro della difesa. Ma non può fare tutto lui. Un po' come Carlo Conti che lo piazzano ovunque per fare ascolti.

6 e mezzo a Bastos e avanzos -  Ha messo la museruola a fior di campioni che aveva davanti. Nella sua rozzezza insomma si è esaltato. Avete presente Martufello?

6 a Sylva Strakoshina - E' come le Sisters dell'Americano a Roma: quelle come diceva Albertone, avevano i piedi inchiodati sul palcoscenico che non le facevano ballà, lui invece sulla linea della porta che non lo fanno uscì. Poi però s'inventa un uno/due su Barella e Politano al 59° e salva la baracca dal naufragio. Vallo a capì er citofono.

6- a dillo a Parolo tuo - Concreto. Uno che non guarda in faccia a nessuno pur di centrare l'obiettivo. Come il premier Conte, che ha rinnegato anche il suo pregresso pur di restare a galla.

6- a Lucas 2.0 - La colpa è di chi scrive. A forza di evocare il fantasma di Biglia, l'abbiamo condizionato. E' entrato in corsa, ma non si è visto. Come l'altro Lucas appunto.

5 e mezzo a Lupo Alberto -All'inizio si è involato, col passare del tempo si è involuto. E' finito involtino.

5 e mezzo al Sergente -  Lasciam perdere (cit. Cristian De Sica, "Vacanze di Natale).

5 e mezzo a Correa l'anno 1900 - S'è magnato almeno due gol facili facili che manco il Pannella dei tempi d'oro dopo un digiuno di un mese. Dal Tucu di classe al  "Tu ca nun chiagne" di Pavarotti.

5 a chiedimi se sono Felipe - Un grande avvenire dietro le spalle. Come Silvio Muccino. Sparito.

5 al Ciro d'Italia - Tanto rumore (proteste per la sostituzione con il Parma, scuse su Instagram) per nulla. E' rimasto infatti in panchina.

5 a Lazzari alzati e cammina - E' rientrato nel sarcofago.

5 a striscia la Berisha - Come una domanda di Gigi Marzullo. Inutile.

4- a Meco Jony - Uccellato come un pivello da D'Ambrosio, spaesato in mezzo al campo come un Toninelli qualsiasi, ha ricordato nell'insieme il miglior Oscar Lopez. 'Na sega internazionale. Amen.

Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Mercoledi, 25 settembre 2019

L’Inter batte la Lazio. Nel turno infrasettimanale valido per la quinta giornata di campionato a S. Siro i nerazzurri hanno la meglio di misura sui capitolini grazie ad una rete siglata da D’Ambrosio nel primo tempo, dopo una partita complicata e dispendiosa: 1-0 il risultato finale. La Lazio, trionfatrice domenica contro il Parma arriva a Milano per provare ad imitare l’impresa dello scorso anno, ma stavolta la capolista Inter è molto più solida. Inaspettatamente Inzaghi cambia mezza squadra; rimette Lazzari dal primo minuto, Bastos prende il posto di Radu in difesa, c’è Parolo e non Leiva, Jony toglie il posto a Lulic infine in avanti Caicedo fa coppia con Correa. E’ questa la punizione inflitta ad Immobile, che va in panchina dopo la sfuriata di domenica. Stesso modulo per Conte: in previsione dei prossimi impegni ravvicinati il suo 352 di oggi prevede D’Ambrosio e Biraghi, Vecino e Barella a centrocampo, Politano e non Lautaro con Lukaku di punta. E’ ottima l’interpretazione iniziale della partita da parte laziale, con la solita aggressività sui portatori di palla e pressing a tutto campo. Sono due squadre comunque molto attente a non scoprirsi e non concedere campo agli avversari. Gli equilibri si spezzano al 23’, quando su un traversone lunghissimo di Biraghi, D’Ambrosio sovrasta letteralmente Jony di testa e piazza in rete il pallone del vantaggio nerazzurro. Correa un attimo dopo risponde con un bellissimo tiro a giro su cui Handanovic fa un miracolo deviando in corner. Al 26’ Lukaku tira fortissimo ma non trova la porta di poco. La partita si accende: Correa lanciato alla grande da Caicedo non riesce a saltare il portiere e spedisce a lato da posizione magnifica per pareggiare, poco dopo sempre Handanovic salva ancora su Correa, che aveva calciato alla perfezione all’angolino. La Lazio a parte qualche sbavatura sembra essere sempre in partita, ancora Bastos nel finale s’inserisce e prova il rasoterra su cui il portiere dell’Inter salva di nuovo la sua porta. Dopo il riposo al 50’ Correa di testa impatta male e manda sul fondo, poco dopo termina il castigo di Immobile, che sostituisce Caicedo al 52’.  Doppia parata di piede di Strakosha al 60’ su Barella e poi su Politano, davvero importantissima per tenere in piedi la gara ma proprio ora riprende forza l’Inter, che fino a questo momento non aveva fatto granchè. Entra Leiva per Luis Alberto al 65’; l’Inter si rivede al 72’ con un calcione di Lukaku che va altissimo, ora entra Lautaro che rileva Politano, poi Berisha entra al posto di Milinkovic. Praticamente la partita si gioca a centrocampo  senza che le due squadre riescano a pungersi; non capitano atre occasioni ma nel recupero un grave errore di Luis Felipe innesca Lautaro, che sbaglia mettendo fuori e questa è l’ultima opportunità da ricordare, prima del fischio finale di Maresca. I biancazzurri costruiscono, tessono trame, provano in tutti i modi a riacciuffare la partita ma l’Inter spietatamente capitalizza al meglio la gara con un gol pesantissimo che vale i tre punti. Il migliore dei nerazzurri infatti alla fine sarà Handanovic, autore di tre interventi strepitosi. Uscire sconfitti stasera ci può stare; perdere in questo modo lascia l’amaro in bocca perché la Lazio stavolta ha giocato alla pari e non ha manifestato nemmeno le vecchie carenze di tenuta. I biancazzurri però lamentano i problemi di sempre: poca qualità di alcuni protagonisti, qualche scelta sbagliata di Inzaghi, le riserve non all’altezza e anche oggi questa Lazio non raccoglie nulla. Sette punti in classifica, due vittorie, un pari e tre sconfitte in sei gare ufficiali per gli uomini di Inzaghi, che già domenica devono riabilitarsi all’Olimpico contro il Genoa: bisogna vincere!

INTER  LAZIO   1–0     23’ D’Ambrosio 
INTER: Handanovic, Godin, De Vrij, Skriniar, Vecino (56’ Sensi), D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Biraghi, Politano (76’ Martinez), Lukaku (82’ Sanchez). All: Conte
LAZIO: Strakosha, Felipe, Acerbi, Bastos, Lazzari, Milinkovic (73’ Berisha), Parolo, Luis Alberto (65’ Leiva), Jony, Correa, Caicedo (52’ Immobile). All: Inzaghi.
Arbitro Maresca

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