domenica 4 ottobre 2020

E' una Lazio...Vidal. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI 

 

8+ al Sergente - La Lazio ha pareggiato una partita che avrebbe potuto vincere. La sua è stata una grande prestazione, più forte del rimpallo, degli infortuni e dell'arbitro. Ha tenuto botta all'Inter dei fenomeni e del gentiluomo con la cresta e spesso e volenieri l'ha surclassata, recuperando col palo una iella cosmica in perenne agguato. E' una Lazio...Vidal insomma, che lotta come un leone alla faccia di chi gliela tira e della mala sorte che la martorizza e nonostante un mercato fiacco e insufficente. La sosta arriva come il cacio sui maccheroni per riordinare le idee e per cucinare una squadra più appetibile. 

7+ ad Antonio Elia Acerbis -  L'assit che ha rimesso le cose per il verso giusto è il suo. Ma sarebbe riduttivo focalizzare quel passaggio vincente a discapito di una grande prestazione. E' come dire che Amadeus è bravo perchè ogni sera coi Soliti ignoti fa il botto. E' in gamba a prescindere.

7 a Lazzari alzati e cammina - e continua a correre e crossare come sai solo tu. Resuscitato dalla disfatta atalantina (provare con Padre Pio, il nostro consiglio ha funzionato), ha ripreso a macinare chilometri su e giù per il prato dell'Olimpico. E' lunico che da un momento all'altro può spiccare il volo e sosituire la latitante Olympia.

7 a Patric del Grande Fratello - Tra i più criticati per la disfatta co' Gasperino er carbonaro, l'ex zazzera bionda si è riscattato come Roberto Giacobbo che dalle teorie sugli extraterrestri artefici delle Piramidi è passato a più miti pretese coi nuraghi della Sardegna. Entrambi insomma hanno dato luogo a delle performace credibili lasciando per strada quell'in che li affossava. E lasciando per strada anche i maneschi nerazzurri.

6 e mezzo a dillo a Parolo tuo - Donne è arrivato l'arrotino,  arrota coltelli, forbici, forbicine, forbici da seta, coltelli da prosciutto. Donne è arrivato l'arrotino e l'ombrellaio, aggiustiamo gli ombrelli, l'ombrellaio, donne! Ripariamo cucine a gas, abbiamo i pezzi di ricambio per le cucine a gas.

6+ a Lupo Alberto - Il primo tempo c'era solo lui in mezzo al campo. Propositivo, propulsivo, protagonista. Poi è calato alla distanza. Come Gabriele Cirilli a "Tale e quale" che più che Achille Lauro sembrava il Pulcino pio.

6 ad A Ke Prò - Ancora nessuno ha capito se il calciatore che si è fatto codice fiscale possa reggere la serie A. Per ora regge il moccolo in panchina e quando Simone lo chiama si fa trovare presente. E scusate se è poco.

6 a chi lo Leiva più - Bentornato Lucas. Magari ancora un po' imballato come Ninetto Davoli a Ballando con le stelle ma la stoffa è quella. Principe di Galles.

6- a quando escalante el sol - E' rimasto sul lettino al Tibidabo per acchippare l'ultimo raggio di sole.

5 a Sylva Strakoshina -  Sveglia Citofono, Toto Reina è in agguato dietro la porta.

5 al Ciro d'Italia - Ingenuo è caduto nel trabocchetto teso dal galantuomo con la cresta. Una figura da pollo. Amadori entusiasta lo contatterà a breve.

5 a Somarusic, Innamoradu, basta Bastos - AAA esorcista cercasi, no perditempo, rivolgersi a Formello e chiedere del principale, garantiti pasti caldi e mancetta per gli extra ad obiettivo raggiunto. 

5 a c'è tanto da Fares - Ma proprio tanto.

5- - a Correa l'anno 1900 - Bibita preferita: camomilla; hobby: relax; canzone: Vieneme 'nzuonno; opera: la Sonnambula; libro: Il lungo sonno; il film: Sogni d'oro; lo slogan: ronf ronf; la frase: buonanotte ai suonatori. Sipario. 


Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Domenica 4 ottobre 2020

 

E pari tra Lazio ed Inter. All’Olimpico l’Inter va a segno nel primo tempo con Lautaro, il pareggio è di Milinkovic nella ripresa: 1-1 il risultato finale che arriva dopo una partita rocambolesca e soffertissima. Terza giornata di Campionato: dopo la brutta sconfitta interna contro l’Atalanta per la Lazio arriva un’altra grande. L’Inter viaggia a punteggio pieno ed arriva a Roma senza alcuna defezione, a parte Vecino; per Conte un 3412 con Lukaku e Lautaro finalizzatori. Inzaghi invece già dopo due giornate deve cominciare a fare i conti con gli infortunati. A parte Luis Felipe e Vavro, in difesa infatti anche Radu è acciaccato e Correa non è al meglio; il mister biancazzurro li manda in campo lo stesso e decide di allestire la stessa formazione vittoriosa a Cagliari. Le due squadre si affrontano a viso aperto, non paiono per nulla bloccate, fa qualcosa di più la Lazio all’inizio, ma poi retrocede, lascia l’iniziativa agli avversari e aspetta le loro ripartenze. Si fa male subito Radu e Bastos lo sostituisce al 15’; la prima grande opportunità ce l’ha Luis Alberto al 19’ ma il suo sinistro a botta sicura è respinto in angolo da Handanovic. Alla mezz’ora l’Inter passa: un cross corto di Perisic crea un rimpallo fortuito e Martinez si ritrova la palla tra i piedi, si gira improvviso e di sinistro batte Strakosha. Dopo il gol si fa male anche Marusic ed esordisce il nuovo acquisto Fares al 35’. Non convince proprio la Lazio, che concede il centrocampo all’Inter e resta sempre bloccata ad aspettare; troppo lenta la squadra di Inzaghi, che non trova spazi per giocare anche grazie all’attenta difesa interista. Per il colmo della sfortuna nel finale di tempo deve uscire per infortunio anche Bastos, e quindi dopo il riposo è il turno di Parolo, adattato in difesa. Subito ad inizio ripresa duettano Martinez e  Lukaku, che manda di un soffio sul fondo, poi al 52’ Lautaro ci riprova e spedisce alto di poco. Al 55’, in un momento di grande sofferenza, la Lazio però trova il pareggio, il cross di Acerbi è millimetrico, Milinkovic salta oltre Perisic e infila Handanovic, che non riesce a respingere di piede. La squadra di Inzaghi si esalta: Luis Alberto al 62’ calcia bene ma il potere mette in corner; sempre lo spagnolo manda di poco fuori al 65’. Ma al 70’ l’arbitro prende un provvedimento troppo drastico: espelle Immobile per una reazione su Vidal, che fa una gran scena e questa decisione potrebbe indirizzare la gara. Entrano D’Ambrosio e Sanchez, poi Escalante e Akpro, gli ospiti ci provano ancora: all’83’ il tiro di Hakimi lo prende Strakosha, poi arriva anche un palo sul tiro di Brozovic, dopo una deviazione. Guida però pareggia i conti, espelle Sensi per una manata a Patric, scaltro ad aggravare il colpo e si ristabilisce la parità numerica. Il finale è concitatissimo con l’Inter tutta avanti e i biancazzurri che resistono alla disperata; dopo 4’ di recupero la gara finisce in parità. Punto d’oro per i biancazzurri, che riacciuffano una partita che s’era messa malissimo; la Lazio dimostra di avere grande orgoglio e di saper soffrire. Questa prestazione non può cancellare però il primo tempo, completamente insufficiente, che i biancazzurri hanno svolto senza mai prendere il controllo della gara. Gli uomini di Inzaghi avrebbe senz’altro avuto un contraccolpo psicologico negativo da un eventuale seconda sconfitta, invece possono gioire per una prestazione che dà morale; ora il riposo servirà a riordinare le idee e recuperare gli infortunati per la partita contro la Samp di sabato 17 ottobre.       

 

 

LAZIO INTER  0–1    30’ Martinez  55’ Milinkovic

INTER: Handanovic, Skriniar (79’ D’Ambrosio), De Vrij, Bastoni, Hakimi, Barella, Gagliardini (67’ Sensi), Perisic (67’ Young), Vidal (73’ Brozovic), Lukaku, Lautaro (79’ Sanchez). All: Conte

LAZIO: Strakosha, Patric, Acerbi, Radu (15’ Bastos), Lazzari, Leiva (80’ Escalante), Milinkovic, Luis Alberto (80’ Akpa Akpro), Marusic (35’ Fares), Correa, Immobile. All: Inzaghi.

Arbitro Guida




 


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