lunedì 4 ottobre 2021

Addio Barry Ryan, ma "Eloise" resterà per sempre

 di FRANCESCO TRONCARELLI

La scomparsa di un cantante è sempre una notizia triste, perchè gli artisti con i loro brani accompagnano la vita di tutti e firmano la colonna sonora di momenti, amori e storie di ciascuno di noi.

In certe occasioni poi ad aggiungere ulteriore tristezza al dispiacere per la perdita di un "compagno di viaggio", c'è l'amara constatazione che non ci sia nessuno che lo ricordi per un ultimo doveroso tributo.

È il caso di Barry Ryan che se n'è andato nei giorni scorsi ad appena 72 anni nella totale indifferenza degli addetti ai lavori nonostante sia stato veramente un numero uno di nome e di fatto non solo in Inghilterra suo paese d'origine, ma ovunque.

Primo nelle classifiche di tutta Europa in quel fatidico 1968 che avrebbe inciso profondamente nella Società, con tutti i cambiamenti nel Costume che si portò appresso.   

la Breaking New del Daily Express

Una popstar che la Gran Bretagna ha celebrato degnamente sui media nel momento dell'addio ("Sixties pop legend Barry Ryan dead at 72 as music icon and friend Cat Stevens pays ribute" THE SUN), insieme al suo amico di infanzia Cat Stevens che ha postato su Instagram un accorato saluto.

Come ha fatto la Germania dove era di casa, o la Spagna che lo adottò grazie alla traduzione dei suoi pezzi ad opera del re della Movida madrilena Tino Casal e all'amicizia coi mitici Los Bravos, quelli di "Black is black" o come la Francia che lo ha pianto sui social.

Un saluto sincero da tutti insomma, tranne che dal Bel paese, peraltro non nuovo a simili infortuni mediatici, che conferma la scarsa dimistichezza con la storia del pop internazionale di chi fa questo mestiere e sicuramente la mancanza di aggiornamento o ricerca per avere un "bagaglio" professionale adeguato a disposizione. Fosse solo per cultura propria.

Figlio di Marion Ryan, la "Maryln Monroe del pop inglese" come veniva definita, Barry formò col gemello Paul un duo molto attivo e di successo nei primi anni 60. Frangetta, giacca attillata e pantaloni a tubo, i ragazzi Ryan potevano sembrare due Beatles o uno dei tanti gruppi della British invasion.

il 45 giri
Dopo qualche anno, Paul, più introverso rispetto al gemello, preferì fare un passo indietro continuando comunque ad occuparsi di musica scrivendo canzoni. E fu così che confezionò per il fratello e le sue doti vocali, "Eloise" il brano che portò Barry al primo posto in tutta Europa, un vero e proprio boom, con cinque milioni di copie vendute e una gloria imperitura. 


"Eloise" infatti è una canzone stratosferica, che passa dai ritmi melodici a quelli rock senza soluzione di continuità, un brano di grande atmosfera e intensità dai toni melodrammatici e dalle atmosfere teatrali che risiedono nelle note e si sviluppano in una lunghezza inusuale (oltre 5 minuti).

Quel pezzo era la quintessenza del pop sinfonico che solo qualche anno più tardi con i Queen avrebbe avuto la sua consacrazione, un crack nelle paciose canzoni che andavano di moda in quegli anni e che rivoluzionava il concetto stesso di canzone tipicamente usa e getta del periodo. 

Un brano entrato nella storia del pop e al tempo stesso leggendario, che molti, soprattutto quelli che per ovvi motivi anagrafici non hanno vissuto nei giradischi casalinghi o alla Radio (canzone eletta "Bandiera gialla" nella omonima trasmissione di Gianni Boncompagni e Renzo Arbore), hanno conosciuto nel 1988 in quanto citato da Carlo Verdone in "Compagni di scuola".

Barry Ryan, alla Tv tedesca nel 2010

O magari attraverso i riferimenti di Vittorio Sgarbi che immancabilmente quando parla di sè, cita sempre questo pezzo insieme a "Ragazzo triste" di Patty Pravo, come uno di quelli che hanno segnato la sua adolescenza e formazione musicale.

Di "Eloise" Barry Ryan interpretò anche una versione in italiano, ripresa anche da Claude Francois l'autore originale di "My way" e "Piange il telefono" che dopo averla incisa in francese la lanciò anche da noi.

Negli anni 80 poi venne rispolverata da Mino Reitano, altro artista dalla voce potente e capace di salire di tono come Barry, che ne face un cavallo di battaglia (su youtube c'è un video in cui Mike Bongiorno nel presentarlo per questa canzone, lo esalta). Poi anche Mina, con la sua voce unica ne ha inciso una versione.

mamma Marion coi figli Paul e Barry, di nuovo insieme

Dopo questo successo, Barry Ryan, ne collezionò altri ("Love is love", "Colour of my love", ecc.) consolidando la sua fama e popolarità, pur ottenendo una minore diffusione internazionale, poi a fine anni 70, lasciò il microfono e l'attività comparendo di tanto in tanto negli show dedicati al vintage nelle varie tv europee. 

Si occupò così di quello che era stato sempre il suo hobby, la fotografia, diventando un reporter professionista molto aprrezzato. Fino a qualche giorno fa, quando se n'è andato in punta di piedi per un arresto cardiaco. Un "The end" inaspettato e improvviso dopo una vita comunque sotto i riflettori. 

Ora ha raggiunto la mamma Marion, ragazza madre che si era fatta da sola nella Inghilterra bacchettona degli anni 50 diventando popolarissima come cantante ed il gemello Paul scomparso prematuramente dopo avergli fatto il regalo più importante della sua vita.

Quel brano "Eloise" che rimarrà per sempre rendendolo immortale.

 


7 commenti:

  1. Una canzone che ascoltavo spessissimo dal jukebox Resterà per sempre nei nostri cuori BARRJ RJAN e la sua e nostra ELOISE ! SALUTACI LE STELLE !

    RispondiElimina
  2. Fantastico ed emozionante ..Eloise anche x la grande bravura dei musicisti dell' autore e cantante

    RispondiElimina
  3. Salutateci le STELLE ,

    Cari Paul e BARRJ e
    Grazie 💞

    RispondiElimina
  4. Paul , Marion , Barrj.
    Siete finalmente sulle stelle
    Voi tre insieme x sempre !!!!!!!!
    ❣️🤩🍀🏵️🌹🦋🌈🥰💙🧡❤️☀️💜☀️☀️☀️

    RispondiElimina
  5. Non so come ma ho scoperto solo IERI e attraverso un video tedesco questa notizia. Io che a 12 anni collezionavo ritagli, seguivo eventuali ospitate in Italia, compravo i suoi dischi che consumavo nel mangiadischi. Per una ragazzina era un idolo, era bello, look da impazzire-per quegli anni...Tuttavia il mio 'gusto' musicale aveva individuato nella sua musica quell'innovazione che fu poi definito pop sinfonico. Lo considero un antesignano, lo ascoltavo sempre e credo che avrebbe meritato qualcosina in più dall'Italia. Questo articolo gli fa onore e lo omaggia come meritava. GRAZIE!

    RispondiElimina

La Lazio è sempre Meravigliosa. Le Pagelliadi

  di FRANCESCO TRONCARELLI 110 e lode alla banda Maestrelli - Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chin...