venerdì 17 dicembre 2021

La Lazio torna a vincere. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI


8 a Pedro Pedro Pedro Pè - Smentendo i menagrano che annunciavano sfiga cosmica per la Prima squadra della Capitale impegnata all'Olimpico di venerdì 17, la Lazio ha steso un Genoa arrembante ma con le polveri bagnate e vinto la partita. Detto ciò si deve sottolineare che per buttarla dentro ci sono però voluti 37 minuti, un po' troppi. Matador, apripista della vittoria e protagonista del match, il meglio di Santa Fè e Trigoria che è una spanna sopra gli altri per classe e tecnica. Meno male che Pedrito El drito c'è perché altrimenti...

7 a Pasquale Ametrano Anderson - S'è svejato! Come er Marchese del Grillo. Eppure pareva che con quella faccia un po' così e quell'espressione un po' così con cui era entrato, fosse con la testa da un'altra parte. E invece l'incompiuto per antonomasia si è improvvisamente emancipato dal suo status di assente ingiustificato e la partita ha preso un'altra piega. Obrigado Pasquale.

6 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - In castigo sui social dopo le ultime cappellate, stavolta avendo mostrato più concentrazione e segnato il gol del raddoppio potrà scatenarsi con selfie a raffica. Scommettiamo? PS quel dito spavaldo però doveva metterlo in un altro posto.

6 e mezzo a Benigno Zaccagnini - Ne ha sbagliati due ma al terzo tentativo ce l'ha fatta. E andiamo!

6 e mezzo a Lupo Alberto - Tutta un'altra camminata rispetto all'algido Basic (vedi sotto). Come Fiorello rispetto a Biagio Izzo. 

6+ a Sylva Strakoshina - L'assemblea di Condominio respinge all'unanimità la proposta della signora del quarto piano per l'installazione di un citofono e conferma l'attuale portiere che è riuscito a fermare anche i Testimoni di Genoa Pandev e Destro.

6+ al Sergente - È tornato il militare che detta legge e li mette tutti sull'attenti. Il generale Figliolo je spiccia casa.

6 a Hysay che i papaveri - Di tutta la ciurma è l'unico che applica il Sarrismo militante, l'Araba fenice di questa squadra il cui gioco è indecifrabile. Corre, pressa, sgominata, almeno insomma se da da fa. Come Martufello quando racconta le barzellette che non fanno ride nessuno.

6 a Innamoradu - Nei secoli fedele. Come Pippo Baudo.

6 a Massimo Di Cataldi - La licenza elementare non gliela leva nessuno, come fa lui il compitino nessuno, ma se vuoi fare carriera ce vo' la laurea e qui ancora deve fa le medie.

6 a chiedimi se sono felipe - Senza infamia e senza lode. Come Alberto Matano.

5 a Basic Instinct - La sua prestazione è stata come il programma di Gigi Marzullo, inguardabile.

5 a Maru (sic) - E' partito in quarta è arrivato in folle. E pure col freno a mano tirato.

4 a sono un pirata non sono un signore - Povera Lazio nostra, come sei caduta in basso tesserando questa sega internazionale acquistata peraltro a peso d'oro. In confronto Berardino Capocchiano, che pure era un noto pippone, era Pelè, e poi aveva pagato lui pe' venì alla Lazio. Nina Murici invece oltre a ricevere 6mila euri sul comodino ogni mattina che si alza dal letto per pascere, è veramente nullo. Non sa stoppare, non sa dribblare, non sa tirare ma tira a campare. Eppure sta lì, pachidermico come un elefante del circo Orfei, finto come una stauta di cera del museo di Madame Tussausds, immobile come un moai dell'Isola di Pasqua. Non ha partecipato alla cena di Natale ma non fa nulla, un posto come statuina del presepe di Formello lo trova sicuro: Zampognaro, pastore, bue, asinello, decidete voi. Sipario.



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