domenica 7 marzo 2021

Lazio, buio presto. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

 

6+ a Correa l'anno 1900 - La Lazio con la Juve è durata venti minuti. Poi è crollata un colpo dopo l'altro sino a finire a non capirci più niente. Era partita benissimo, brillante, pugnace, manovriera, poi...poi si è cominciata a sciogliere come neve al sole. E il buio è calato presto nonostante i riflettori accesi. Una conferma definitiva che a questa squadra mancano gli attributi, la tigna, la fame di vincere e la comunanza d'intenti. Alla vigilia Inzaghi aveva detto che questa era la partita decisiva. Le utime parole famose. Purtroppo il giocattolo si è rotto, perchè sono troppe le occasioni che si sono perse per strada, adesso ci vorrebbe un miracolo per ricompattare lo spogliatoio. Ma sembra che i santi siano occupati per motivi più seri. Amen.

6 all'abate Farias - E pensare che è sempre stato il più scarso. Tipo Aiello, che invece di cantare raglia. Eppure sto giro la pagnotta se l'è guadagnata. Incredibile ma vero, come Orietta Berti miracolata da Amadeus. Per il resto della trupa c'è molto da Fares.

5 e mezzo a Lupo Alberto - E' il testimonial della debacle. Finchè j'ha retto la pompa ha illuminato il gioco, non appena ha iniziato a sbandare è crollato come Sansone, co' tutti i piagnistei. Un tracrollo biblico, come la Vanoni a Sanremo. La sua foto seduto a terra che apre le nostre  considerazioni è l'immagine emblematica di questa Lazio in caduta libera.

5 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Puoi essere anche il ministro della difesa, ma se i sottoposti vanno per farfalle, non sei nemmeno l'uscere del ministero.

5 e mezzo a Luca 2.0  - lo ha Leivato dalla mischia ed è finito tutto. In malora. Vorrà dire qualcosa? 

5 al Sergente - E' partito in quarta è finito in folle. Come Bugo. 

5 a Somarusic - All'inizio s'è involato, poi si è involuto, alla fine si è involtino. Senza sugo.

5 - -  a veni,vidi Lulic al 71° - grazie di tutto, è stato un piacere. Buone pensione.

5 - - - al Ciro d'Italia- Ei fu siccome Immobile.

4 e mezzo a quando escalante el sol - è entrato lui ed è successo di tutto. Come con Achille Lauro al festival. Un pianto, come Lauro appunto. Altro che grande performer, il nulla cosmico. Come l'argentino.

4 e mezzo a Toto Riina - Omo de panza omo de sostanza omo de paranza. J'è rimasta solo la panza. Come a Pannofino.

4 a Nina Murici e al Panterone - in due non ne hanno fatto uno buono. Avete presente Ficara e Picone?

3 a Patric del Grande fratello e l'incredibile Hud - Attenti a quei due. Dio li fa e poi li accoppia. Una poltrona per due. Lui è peggio di me. Mamma ho perso l'aereo. Mamma ho riperso l'aereo. Mamma mia che seghe. Con loro in campo i tre punti sono assicurati. Per gli avversari. Anghingò sto tapiro a chi lo do. Fanno a gara fra loro a chi è più scarso. Random al confronto che è arrivato ultimo (fra gli ultimi perchè erano uno peggio dell'altro) a Sanremo, in confronto è Frank Sinatra. Quando appenderanno gli scarpini al chiodo avranno un futuro radioso nel cinema, i nuovi interpreti di "Oggi le comiche", risate a crepapelle coi lisci, le frescacce e cappellate che combinano. Quando smetteranno di giocare a calcio sarà festa grande, la gente tornerà in piazza sfidando coprifuoco e divieti per gridare la propria gioia. Sarà il ritorno alla normaltà, a un calcio giocato da chi sa giocare. La domanda allora sorge spontanea, quanto manca? In attesa della risposta ci hanno pensato a inquadrare il dramma che il popolo laziale sta vivendo con il grido disperato che hanno lanciato per far capire chi sono: "Sono fuori di testaaaa". Sipario.


Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Sabato, 6 marzo 2021

 

A Torino per la Lazio è notte fonda. Allo Stadium nell’anticipo serale della 26sima giornata i bianconeri in rimonta hanno la meglio sulla squadra biancoceleste. La Lazio si illude col gol in apertura di Correa, ma poi viene raggiunta da Rabiot e soccombe nella ripresa grazie ad una doppietta di Morata, che fissa il risultato sul 3-1. Dopo la doppia sconfitta in coppa ed in campionato, la Lazio prova a ripartire; Inzaghi però ha tuttora gravi problemi in difesa, vista l’assenza di Radu e quindi opta per arretrare Fares a destra e piazzare Acerbi dall’altro lato con Hoedt centrale. Pirlo recupera De Light ma è senza Bentancur, positivo al Covid, quindi fa giocare dal primo minuto Bernardeschi e Ramsey a centrocampo; a sorpresa poi Ronaldo si accomoda in panchina. Grande pressione laziale all’inizio della gara, prima Fares si accentra e prova a piazzare il destro che finisce fuori, poi Correa fa altrettanto ma è murato dalla difesa. Al 9’ la punizione di Milinkovic dal limite finisce fuori di pochissimo ed ora la Lazio fa la partita ed è padrona del campo. Al 15’ su errore sanguinoso di Kulusevski sulla trequarti Correa conquista palla e giunto in area supera bene Demiral e col destro chiude sul primo palo e batte Szczesny per il meritato vantaggio biancazzurro. Al 22’ il tiro di Luis Alberto è forte ma centrale e il portiere bianconero para a terra. La Juve prova a riversarsi verso l’area laziale nel tentativo di pareggiare, al 25’ i padroni di casa reclamano per un fallo di mano in area di Hoedt ma Massa lascia correre tra proteste ripetute. Il primo tiro in porta della Juventus lo fa Ramsey alla mezz’ora mandando sul fondo, poi Danilo al 38’ di testa spedisce di poco fuori ed al 40’ Rabiot da posizione angolatissima trova una rete difficilissima che ristabilisce la parità. Nella circostanza Reina ha grosse colpe, praticamente fermo sul tiro vincente del centrocampista francese, ma la Juve da un po’ stava dominando il gioco e stava schiacciando i biancazzurri. Poco prima della fine del tempo Fares riprova il tiraccio dai 18 metri ma anche stavolta come all’inizio non trova lo specchio. Nella ripresa riparte bene la Juve; è Chiesa ad avere subito una grande chance, con Reina che devia bene in angolo. Al 52’ Milinkovic di testa riceve da Luis Alberto e colpisce la traversa; intanto entrano Escalante e Patric e tolgono il disturbo Leiva e Lulic. E’ il momento più buio della Lazio, che in tre minuti si ritrova sotto di due gol. I biancazzurri tutti avanti non si preoccupano di coprire; Morata trova praterie e dopo aver eluso Hoedt col sinistro riesce a battere Reina.  Poco dopo Milinkovic ingenuamente attera Ramsey in area e Massa concede il rigore. Batte Morata che spiazza Reina, sigla la sua personale doppietta e porta la Juve sul 3-1. La Juve controlla, al 66’ è insidiosa con Chiesa su cui c’è ancora Reina, la Lazio invece sembra sulle gambe. Qualche giocata la tenta Luis Alberto, al 79’ il tiro a girare di Correa va fuori, al 91’ Fares manda out e con questa occasione si chiudono le opportunità della Lazio ed anche la gara. La Lazio gioca 20 minuti perfetti; tutto il resto è da dimenticare. Questa sconfitta è figlia di lacune tattiche, evidenti sulla seconda rete juventina, ma anche di gravi errori dei singoli, come la papera di Reina e l’ingenuità di Milinkovic in occasione del rigore. Vengono alla luce la scarsa qualità di alcuni, cui si somma anche la scadente condizione atletica di altri calciatori laziali. E’ un altro grave passo falso per gli uomini di Inzaghi, che pur se dovranno recuperare la gara col Torino restano bloccati a quota 44 punti in settima posizione. Per la Lazio in questa fase delicata della stagione certezze ed autostima cercasi.  

 

JUVENTUS LAZIO 3–1      15’ Correa  40’ Rabiot  57’ Morata  60’ Morata (r)

JUVENTUS:  Szczesny, Cuadrado (69 Arthur), Danilo, Demiral, Sandro, Chiesa (82’ Bonucci), Rabiot, Ramsey (69’ Mc Kennie), Berrnardeschi, Kulusevski (92’ Di Pardo), Morata (69’ Ronaldo).  All: Pirlo

LAZIO: Reina, Fares, Hoedt, Acerbi, Marusic (82’ Pereira), Leiva (55’ Escalante), Milinkovic, Luis Alberto (82’ Caicedo), Lulic (55’ Patric), Correa, Immobile (82’ Muriqi).  All: Inzaghi

Arbitro Massa 

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