venerdì 11 febbraio 2022

I dischi del Papa

 di FRANCESCO TRONCARELLI


"Stavo ascoltando una canzone di Roberto Carlos...", quando Papa Francesco ha detto questa frase durante l'intervista con Fabio Fazio a "Che tempo che fa", la stragrande maggioranza dei telespettatori ha avuto un sussulto ed è sobbalzata dalla poltrona.

Lo stupore è dilagato nelle case degli otto milioni di italiani che stavano seguendo il colloquio tra il pontefice e il conduttore del programma di Rai 3, innanzitutto perchè non credevano possibile che un Papa ascoltasse musica e poi, per quelli meno informati e più giovani, perchè al nome di Roberto Carlos associavano la figura dell'ex calciatore dell'Inter e del Real Madrid.

La "confessione" in ogni caso è diventata notizia e ha fatto il giro del mondo suscitando un grande interesse e non poteva essere diversamente perchè di solito, per non dire sempre, la sfera privata del "vicario di Cristo sulla terra" è off limits ai comuni mortali, figurarsi un dettaglio così particolare che riguarda il tempo libero ( poco) e i gusti di un sacerdote così illustre.

Si conosceva in passato la predilezione di Papa Pacelli, ultimo pontefice romano di Roma, per Claudio Villa, quella per i canti militari di Papa Giovanni, il Papa buono che aveva partecipato alla prima Guerra mondiale come cappellano al fronte.

Come si conosceva la passione per i canti popolari della sua Polonia da parte di Karol Woytila, un passato di attore prima di indossare l'abito talare, ma era una conoscenza derivata, raccontata dai rispettivi biografi, non certo da loro dichiarazioni.

Queste parole tra l'altro riportano alla mente una delle scene più iconiche di "The new Pope" in cui il regista e premio Oscar Paolo Sorrentino, immaginava il protagonista della serie tv, un’affascinante e magnetico Jude nella parte del pontefice, ascoltare nella sala delle udienze da un giradischi vintage, il brano di Nada "Senza un perchè".

Una scena dai sapori felliniani preveggente alla luce di quanto si è saputo ora e che si può adattare al privato del Papa argentino, immerso nei suoi pensieri e riflessioni con qualche momento di relax musicale in sottofondo.   

Roberto Carlos vincitore a Sanremo con Sergio Endrigo
Queste semplici parole peraltro, accanto ai discorsi più importanti sulle guerre nel mondo, i migranti e gli ultimi della società tenuti nel corso della intervista, hanno umanizzato il pontefice, rendendolo uguale a noi, non solo con i suoi dubbi e le sue sofferenze ma anche con le sue certezze e le sue passioni. 

Il Papa insomma ascolta e compra i dischi (e i CD) come ognuno di noi, la sua recente visita a un negozio specializzato vicino al Pantheon a Roma, "Stereosound", immortalata dal giornalista spagnolo Javier Martínez-Brocal, direttore dell’agenzia Rome Reports, ne è stata la conferma.  

Papa Bergoglio al riguardo nel corso del colloquio con Fazio, alla domanda sui suoi gusti musicali ha risposto "Mi piacciono i classici e il tango, un porteno che non balla il tango non è un porteno" ha detto, ricordando le sue origini argentine. 

l'audioteca Vaticana coi dischi del Papa

Ma non è solo il tango a piacere al Santo Padre e la musica classica e lirica (Beethoven, Bach, Puccini...), c'è molto altro. Anche a sorpresa,  la musica leggera. Nelle settimane scorse, il Cardinal Ravasi che presiede il Pontificio Consiglio della Cultura, ha raccontato che il Pontefice periodicamente dona dei dischi che possiede, e che quindi è stata creata un'audioteca con questi album e CD.
 
Tra gli ultimi arrivi donati da Bergoglio nomi impensabili come quelli di Giovanni Caccamo il pupillo di Franco Battiato, i ragazzi del Volo con le loro melodie all'italiana tipo "O sole mio", "il Mondo" e "Un amore così grande" e il raffinato musicista estone Arvo Part.

E ce n'è uno in particolare incredibile, quello (tenetevi forte) di Caterina Caselli col suo "Nessuno mi può giudicare", brano dal ritmo irresistibile che lanciò Casco d'oro sulla scena del nostro pop e che potrebbe essere interpetato come un messaggio rivolto a chi lo critica per aver rivelato pubblicamente la sua passione verso la musica.  

il 45 giri della Caselli

E Roberto Carlos? Quello da cui è nato tutto? Lui è uno dei cantanti più famosi del Brasile, che ha avuto una certa notorietà anche da noi in seguito alla vittoria a Sanremo nel 1968, presentando in coppia con il suo autore Sergio Endrigo, "Canzone per te" ("La festa appena cominciata è già finita...").

80 anni, 120 milioni di dischi venduti, sposato quattro volte, conosciuto come il suo amico Pelè come "O Rei", nonostante un'infanzia difficile per l'amputazione di una gamba dopo un incidente ferroviario, a 20 anni era già popolare come emulo di Elvis e protagonista di un show televisivo. Quando poi ha virato  sul romantico, ha ottenuto la consacrazione definitiva.

In Italia ha lanciato brani come "La donna di un amico mio", "A che serve volare", "Io ti propongo", "Frammenti", mentre altri suoi pezzi sono diventate cover di successo come "L'appuntamento" e "Dettagli" interpretate da Ornella Vanoni su testi di Bruno Lauzi e "Testarda io" ("La mia solitudine sei tu...") su testo di Cristiano Malgioglio.  

Ma Roberto Carlos ha cantato anche canzoni italiane di successo di altri artisti, una in particolare, di Peppino di Capri, conosciuta in tutto il mondo e con cui chiude da sempre tutti i suoi concerti e che fa parte di un CD custodito nell'audioteca vaticana. Eccola

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