domenica 6 febbraio 2022

La Lazio li ha fatti viola. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 e mezzo al Ciro d'Italia - Una grande Lazio ha steso la Fiorentina con una prestazione da leccarsi i baffi.  Ha lasciato giocare gli avversari prendendogli le misure per poi salire in cattedra alla mezz'ora del primo tempo è prendere le redini del gioco. E a musica è cambiata come a Sanremo. Nella ripresa infatti è letteralmente dilagata sul campo colpendo tre volte uscendo così dal Franchi al termine della partita in modo trionfale. La Lazio insomma li ha fatti Viola. È stata una vittoria importante,in un momento particolare del campionato e dopo la sosta, che rilancia le ambizioni della prima squadra della Capitale. Copertina al bomber dei bomber che ha segnato un bel gol (una carica vinta, galoppata e destro all'angolino) propiziando il terzo, nel giorno della sua parita 250 in serie A. Ciro sei nu babà! 

8 al Sergente - È lui che sblocca il match ed indica ai compagni la strada per la vittoria. E sono 55 i gol con L'Aquila sul petto, il centrocampista più prolifico della storia biancoceleste. Ecco uno così, che lotta, combatte e all'occorrenza la butta dentro, è un patrimonio, un bene primario su cui costruire la squadra, non un pezzo pregiato dell argenteria di casa da vendere per i debiti del figlio scemo. E ho detto tutto.

8 a Lupo Alberto - Il Mago che non t'aspetti. All'improvviso quando il pressing viola sta rompendo troppo, tipo Nrkomi a Sanremo, s'inventa una discesa al galoppo di 60 metri che scombina le carte in tavola. Come ha fatto Drusilla con Amadeus. È il segnale. Si vince sicuro. Altro che i Brividi di Mammhod Blanco. A Firenze so brividi biancocelesti.

7 a Sylva Strakoshina - Una paratons al 15°, quando i toscani pressavano e attaccavano. Un colpo di reni fondamentale che ha stoppato le loro ambizioni e deciso il match. Con lui non se passa, te blocca pure i testimoni de Genova e gli incravattati de Tecnocasa, i rompicojons vari fuori della guardiola. Il portiere che tutti i condomini vorrebbero.

7 a Benigno Zaccagnini - Due assist e un quasi gol (cit. Nando Martellini). Provaci ancora Arciere.

6 e mezzo a chiedimi se sono Felipe - E c'è da chiedertelo? Co tutti i Sordi che andrai a prendere te fai l'abbonamento a vita al Tibidabo con opzione ombrellone, lettino e doccia calda in cabina. E Truppi muto resta in canottiera a vita a fa er bagnino.

6+ a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po Mahmood quell'espressione un po Mahmood che se ritrova da sempre, ha preferito per una volta scrollarsi di dosso il ruolo di bandolero stanco per quello del trascinatore. E, incredibile a dirsi, c'è riuscito. Obrigado Pipe.

6+ a Somarusic - Ha messo la museruola a Callejon. La bestia nera della Lazio. Che è diventata bestia tout court.

6 a chi lo Leiva e Massimo Di Cataldi - Uno vale l'altro. Come Rettore e il dito nella piaga.

6 a Basic Instinct - Aò è entrato de corsa come un matto, stava ancora a rincorrere il ladro che gli ha scippato il Rokex sabato.

6- a Lazzari alzati e cammmina - Un passo indietro rispetto al solito. Come Fiorello che non a caso non si è più visto al festival. 

6- Pedro Pedro Pedro Pedro Pè - Il meglio di Santa Fè ha fatto le ore piccole per il Festival (vedi suoi commenti in diretta su Facebook) e ne ha risentito psicologicamente. Davanti certi scappati de casa come Higsnob e Hu s'è sturbato e ha dato de stomaco. Poteva sta in forma?

6- a Patric del Grande Fratello - Non ha combinato casini e questo è già un risultato, ma il tocco da fenomeno de Carnevale l'ha messo comunque quando ha stoppato sulla linea della porta fiorentina un colpo di testa di Ciro. Fenomeno vero, come Tananai, arrivato ultimo al festival. Sipario.




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