martedì 5 marzo 2024

Lucio Battisti per sempre

 di FRANCESCO  TRONCARELLI

Probabilmente i suoi capelli sarebbero bianchi, sicuramente corti e con qualche ricciolo sulla fronte ma lo sguardo sarebbe sempre quello, malinconico e dolce con quei grandi occhi da curioso del mondo. 

Certo non avrebbe più al collo il foulard nè indosserebbe quei pantaloni a zampa d'elefante con cui era ritratto nelle foto dell'epoca, ma al di là di quei tratti estetici che lo contraddistinguevano, chissà come sarebbe veramente Lucio Battisti che oggi avrebbe compiuto 81 anni. 

Difficile dirlo, perchè avendoci lasciato troppo presto dopo essersi ritirato a vita privata, lontano dai riflettori e dai media invadenti, nessuno potrebbe immaginare come sarebbe potuto cambiare nel corso degli anni.

Ma la curosità sul come, viene subito azzerata dalla realtà del chi, di chi è stato e di cosa ha rappresentato per la nostra musica. Che è quello che conta in definitiva. E allora si deve dire senza ombra di smentita che Lucio Battisti è stato uno dei grandi protagonisti della scena artistica del nostro Novecento.

Per la nostra musica Battisti è stato quello che i Beatles sono stati nel mondo, un genio delle sette note e della perfezione maniacale nell'esecuzione che ha indicato la via del pop di qualità al Bel paese.

Uno degli album più venduti

Un artista dalla voce particolare, priva di vibrato e che nella sua asciuttezza poteva sembrare addirittura stonata, quando invece quel timbro era solamente suo, moderno, unico, a tratti straziante a tratti ammaliante.

Aveva cominciato giovanissimo a suonare la chitarra, regalo del padre Alfiero per l'agognato diploma ottenuto con difficoltà. A 19 anni era ad Ischia coi napoletani Mattatori, poi a Roma alla Cabala tra cha cha cha e standard americani coi Satiri del re dei night Enrico Pianori. 

Poi l’incontro determinante con Roby Matano e il trasferimento a Milano nel suo gruppo i Campioni che accompagnava Tony Dallara, che preannunciò la svolta della sua carriera.

Fu una discografica di origini francesi Christine Leroux, moglie del Mago Zurlì Cino Tortorella a scoprirlo e a portarlo alla Ricordi facendolo incontrare con Mogol. Nacque così un sodalizio che dal 1966 al 1980 regalerà a un pubblico trasversale, brani destinati a restare nella storia del pop.

Per un incredibile segno del destino, due dei più grandi musicisti del nostro 900 sono nati a distanza di un giorno nello stesso mese dello stesso anno, il 1943. Ieri Lucio Dalla, oggi 5 marzo Lucio Battisti. Anche il nome li accomuna in questo strano inseguirsi nel giro di ventiquattro ore.

la chitarra compagna della sua vita
Due personaggi così diversi fra loro, estroverso il primo, riservato l'altro, ma anche così simili per la comune scelta di affrontare un mestiere difficile come quello dell'artista con rigore e passione, tecnica e dedizione.

Carriere analoghe, fatte di tanta gavetta, di primi dischi lanciati sul mercato, di sodalizi fecondi con colleghi virtuosi, sino alla definitiva consacrazione come miti del pop ed autori di talento. 

L'incontro con Giulio Rapetti, alias Mogol, per Battisti è stato fondamentale, non solo perchè fu lui a spingerlo a diventare interprete di quello che scriveva per gli altri, ma perchè con il suo estro creativo ha dato un senso alle emozioni in musica composte dall'artista laziale.

E così nel raccontare il vissuto quotidiano, le delusioni, l’amore e la felicità, Mogol e Battisti sono stati insuperabili, complementari e indissolubili. 

Di suo Lucio ha aggiunto uno straordinario talento compositivo, melodie trascinanti e vivaci soluzioni ritmiche e, come dicevamo, quella voce particolare fatta di note incerte e gridate al limite fisico, l’ideale per dare verità a brani struggenti e indimenticabili. 

Battisti e Mogol nella celebre calvacata

Un elenco interminabile che inizia con “Per una lira”, e prosegue con "Un'avventura", “Io vivrò senza te”, "Non è Francesca”, “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Dieci ragazze”, “Mi ritorni in mente”, “7 e 40”, “Fiori rosa fiori di pesco”, “Il tempo di morire”.

Ancora con “La canzone del sole”, “E penso a te”, "Innocenti evasioni”, “I giardini di marzo”, “Comunque bella”, Il mio canto libero”, "La luce dell’Est”, “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi”, "Il nostro caro Angelo”, “Anche per te”, “Ancora tu”, “Amarsi un po’”, “Una donna per amico”.

“Sì viaggiare”, “Con il nastro rosa”, “Una giornata uggiosa”, un repertorio immenso a cui si devono aggiungere le canzoni scritte per altri artisti, come ad esempio “Insieme” ed “Amor mio” per Mina, “Il paradiso” per Patty Pravo, "29 settembre" per l'Equipe 84, “Vendo casa” per i Dik Dik e "Mamma mia" per i Camaleonti e con la voce di Livio Macchia.

Tante gemme di un canzoniere indimenticabile e coinvolgente, canzoni senza tempo che hanno fatto parte della colonna sonora della nostra vita e continuano ad accompagnare i nostri sogni ad occhi aperti, a ciascuno la sua, ad ognuno il suo Lucio a cui è legato per una storia vissuta, un momento della propria esistenza, un avvenimento da ricordare.

Perchè ieri come oggi che avrebbe compiuto 81 anni con lui sono sempre "Emozioni".

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