lunedì 4 marzo 2024

4 marzo 1943, auguri Lucio

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Dice che era un bell'uomo e veniva, veniva dal mare, così inzia una delle canzoni più celebri e amate di Lucio Dalla, "4 marzo 1943”, intitolata col giorno della sua nascita e che oggi nella ricorrenza del suo compleanno, verrà trasmessa in tutte le Radio italiane.

Un modo significativo per rendere omaggio a questo grande cantautore che avrebbe compiuto 81 anni e per ricordare uno dei brani più significativi del nostro pop, presentato a Sanremo nel 1971.

Quando il Festival della canzone italiana era tutta un'altra cosa rispetto all'attuale, frequentato da artisti con l'A maiuscola e fior di autori e non da improbabili cantastorie e personaggi da cartoon.

"4 marzo 1943" è un brano rimasto impresso nella memoria collettiva di un Paese in cerca di emozioni e compagnia, e che nelle canzoni di Dalla mai banali e sempre puntuali, trovava risposte ai suoi sogni ai suoi dubbi e alle sue certezze.

E non sarebbe potuto essere altrimenti perché Lucio Dalla è stato uno dei grandi protagonisti della nostra musica, un artista nel vero senso della parola, un autore importante che con la sua produzione sempre qualitativamente alta, ha lasciato dei capolavori apprezzati da tutti.

le copertine di alcuni suoi dischi

Brani che sono diventati patrimonio comune non solo di chi lo ha seguito e amato da sempre, ma anche di chi ha voluto e vuole tuttora solamente rifugiarsi nell’ascolto di canzoni che oltre a testi che fanno riflettere offrono anche una musica che colpisce e suscita emozioni.

“Piazza grande”, “L’ultima luna”, “Cara”, “Nuvolari”, “Futura”, “Ma come fanno i marinai”, “Cosa sarà”, “L’anno che verrà”, "Come è profondo il mar",“Anna e Marco”, "Quale allegria", “Se io fossi un angelo”, "Tu non mi basti mai", "Balla balla ballerino" e “Caruso” (dopo “Volare” la canzone più conosciuta e diffusa nel mondo come certificano i bollettini della SIAE), per citare a braccio alcuni dei suoi pezzi più famosi

Il suo è un canzoniere di capolavori, alcuni famosissimi altri nascosti tra le pieghe di un repertorio straordinario che non finisce mai di stupire quando lo si ascolta che arriva sino al suggestivo “Le rondini” di cui esiste filmata con un telefonino, l’ultima esecuzione sul palco dell’auditorium di Montreux in cui Lucio con la sua  voce unica e inconfondibile gorgheggia: 

“Vorrei entrare dentro i fili di una radio, e volare sopra i tetti delle città, incontrare le espressioni dialettali, mescolarmi con l'odore del caffè, fermarmi sul naso dei vecchi mentre leggono i giornali, e con la polvere dei sogni volare e volare al fresco delle stelle, anche più in là…”.

Banana Republic con De Gregori

Ingegno multiforme attratto da interessi diversissimi, la passione per l'arte e per il cinema insieme al suo amico Mimmo Paladino, Lucio era una fucina di interessi e progetti. Metteva in piedi con "Banana Republic" e insieme a Francesco De Gregori, uno dei primi tour kolossal made in Italy negli stadi, si avvicinava ai suoi antichi amori operistici con "La Tosca", aiutava Gianni Morandi a rilanciare la sua carriera con lo storico tour "Dalla Morandi".

Era un personaggio capace di essere amico di senza tetto e grandi della terra, religiosissimo e al tempo stesso iconoclasta, un inventore di balle gigantesche e scherzi micidiali, capace di rimanere sempre un passo avanti rispetto ai meccanismi del successo e della fama. 

Jazzista, clarinettista, funambolo della voce, anticonformista, antidivo, autoironico, amante dello sport e della vita, Lucio Dalla ha lasciato un grande vuoto nel panorama culturale del Belpaese, sempre più incanalato verso talent e prodotti a largo consumo con l’aggravante dell’usa e getta. 

La domanda allora è inevitabile, cosa avrebbe scritto e cantato oggi uno come lui che conosceva gli uomini e le loro vicende tragicomiche, quale metafora avrebbe usato per raccontare un momento difficile come quello che stiamo attraversando con i venti di guerra che sconvolgono il mondo. 

Nessuno può dirlo, l’unica certezza che resta comunque a consolarci, è la sua poesia in musica sempre attuale e sempre emozionante. Come quando era con noi. Auguri Lucio!

 

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