di FRANCESCO TRONCARELLI
6 a Pasquale Ametrano Anderson - Una Lazio assente ingiustificata è uscita con le ossa rotte da San Siro. Brutta e impossibile, senza arte nè parte si è arresa praticamente subito alla furia (in tutti i sensi perchè menavano come maniscalchi) dei rossoneri. Una resa immotivata che ha dell'incredibile e che non permette di dare un giudizio sereno su quanto visto, anzi non visto in campo. Il secondo gol dopo una fuga cost to cost è la fotografia impietosa di uno scandalo al sole da vergogna assoluta. Nel tracollo fisico e psicologico sono pochi a salvarsi. Il bandolero stanco sicuramente che almeno ha provato a reagire non solo ai falli subiti (un calcio assassino di Hernandez gli ha provocato un bel taglio al collo del piede) ma anche al lassismo dei suoi sventurati colleghi. Finis.
5 e mezzo a Dio vede e Provedel - Stavolta neanche il lato B lo ha salvato. Porca pupazza. E Belen gode.
5 e mezzo a Somarusic - È partito in quarta è finito in folle. Come quel solito idiota di Biggio che prima ha perculato i laziali poi se l'è fatta sotto.
5 e mezzo a Hysaj che I papaveri - All'inizio si è involato col tempo si è involuto. È finito involtino.
5 a Basic Instinct - Tutto rientrato. Come non detto. È tornato quello di sempre. Come Enrico Papi.
5 a Lazzari alzati e cammina e Pedro Pedro Pedro Pè - In due non ne hanno fatto uno buono. Come Pio e Amedeo che senza parolacce non so nessuno. PS in realtà pure con quelle.
5 a Lupo Alberto - C'era una volta il Mago che ipnotizzava i presenti. Sim Salabim e sto giro è sparito da solo. E Silvan se la ride.
5 a Benigno Zaccagnini - Chi l'ha visto? Speciale mercoledì sera sull'Arciere nel programma di RAI 3. Testimonianze dei compagni di merende di Formello sugli ultimi spostamenti: l'ho visto ieri segnare dal fornaio. Ecco giusto lì.
5 a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia e Casale degli Ulivi Agriturismo - Come Ficarra e Picone hanno fatto ridere. Ma i milanisti mica noi. Che poi sti ragazzi so pure in palla solo che questa volta la palla l'hanno vista col cannocchiale. Come i turisti l'incoronazione di Re Carlo a Londra.
5- al Ciro d'Italia - è rimasto alla recita del 5 maggio di Manzoni dell'altro giorno: ei fu siccome Immobile.
5- a Patrizia Pellegrino - Tanto fumo e poco arrosto. Avete presente Riccardo Rossi?
5- - al mio amico Arnold - dalle stelle alle stalle. Tra i migliori col Sassuolo tra i peggiori col Milan. Il primo gol ce l'ha sulla coscienza lui, il piccoletto de casa che je dai na spinta e lo mandi gambe all'aria. I piedi so boni ma difende come un barboncino dai ladroni che te svaligiano la casa al mare. Bau bau e se fa pipì sotto.
4 al Sergente - Ormai il suo non partecipare all'evento non fa più notizia. Probabilmente ha fatto suo il noto tormentone di Nanni Moretti "mi si nota di più se vengo e sto in disparte o se non vengo per niente?", optatando naturalmente per la prima soluzione. C'è ma non si vede. E la domanda sorge spontanea: ma che ce sta a fa? Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Sabato, 6 maggio 2023
San Siro è di nuovo tabù per la Lazio contro il Milan. L’anticipo della 34sima di campionato vede i biancazzurri uscire sconfitti: Bennacer ed Hernandez nel primo tempo siglano il 2-0 che sarà il risultato finale di una partita in cui la Lazio non è mai scesa in campo. E’ una partita che può valere una stagione, chi la vince può prendere definitivamente il volo, ma il Milan, oltre ad un momento delicato, una vittoria in cinque gare, deve fare i conti con la semifinale di Champions in programma mercoledi. Pioli però non fa turnover: Leao, Giroud, Bennacer, Messias, i big ci sono tutti. Sarri, che ritrova Romagnoli, perde però Vecino e Cataldi ed è costretto a mettere Marcos Antonio a centrocampo, Zaccagni e Luis Alberto, mezzi acciaccati sono ugualmente titolari. Inizia la gara e il Milan perde quasi subito Leao, sostituito da Saelemaekers; un bel vantaggio per la Lazio, che però non approfitta; infatti i biancocelesti non riescono ad uscire quasi mai dalla propria metà campo per l’aggressività avversaria. Al 17’ per una giocata troppo ingenua in difesa Marcos Antonio perde palla e Bennacer approfitta per calciare in posta da due passi e centrare il vantaggio dei suoi. I biancazzurri mantengono un approccio troppo morbido alla partita, che si palesa in tutto il suo splendore alla mezz’ora, quando Hernandez si fa tutto il campo incontrastato e dai 18 metri calcia ancora indisturbato siglando il 2-0 rossonero. Ora la Lazio cerca di impostare qualche manovra concreta, ma sempre in surplace: l’unica mezza opportunità capita sulla testa di Immobile al 39’, spedita abbondantemente fuori. Nella ripresa il Milan prosegue il trend del primo tempo, mantenendo il controllo del centrocampo; Lazzari e Pedro sono le due mosse di Sarri per dare una scossa ad una squadra sonnolenta, poi fanno il loro ingresso anche Pellegrini e Basic, ma di tiri in porta non se ne vedono mai da parte laziale. La prima conclusione, peraltro fuori, la fa Pellegrini all’88’. Così stancamente finisce una partita in cui s’è messo tutto male; lenti, prevedibili, abulici, i biancazzurri si sono arresi subito senza reazioni. Sembra che i giocatori capitolini oltre a non avere energie non abbiano più nemmeno voglia e questo è incredibile per da una squadra seconda in classifica che dovrebbe dare tutto in queste ultime gare. Milinkovic un fantasma, Immobile irriconoscibile, Marcos Antonio leggerissimo; oggi si salva solo Felipe Anderson, l’unico che ci ha sempre provato in un piattume generale. Gli uomini di Sarri hanno l’obbligo di vincerle tutte per superare questa sconfitta preparata in modo assurdo, ma chi vede questa Lazio ha perso le certezze. Lecce ed Udinese non sono più scontate: la strada Champions biancoceleste è sempre più in salita.
MILAN LAZIO 2-0 17’ Bennacer 30’ Hernandez
MILAN: Maignan, Calabria (46’ Thiaw), Tomori, Kjaer (46’ Kalulu), Hernandez (80’ Tourè), Krunic, Tonali, Messias, Bennacer, Leao (11’ Saelemaekers), Giroud (68’ Rebic). All: Pioli
LAZIO: Provedel, Marusic (56’ Lazzari), Casale, Romagnoli, Hysaj (68’ Pellegrini), Milinkovic (68’ Basic), Marcos Antonio, Luis Alberto, Anderson, Immobile (81’ Cancellieri), Zaccagni (56’ Pedro). All: Sarri
Arbitro Rapuano
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