domenica 4 febbraio 2024

Roma nun fa la stupida co' la Sora Lella

 di FRANCESCO TRONCARELLI

La notizia ha dell'incredibile. La Sovrintendenza comunale ai Beni culturali ha detto no a un busto dedicato alla Sora Lella proposto dall'Associazione "Le donne di Roma". Il manufatto a detta dei sapientoni dell'ufficio capitolino non avrebbe rilevanza pubblica.

Sora Lella, conosciuta in tutto il Bel paese per la sua simpatia e romanità diffusa a piene mani, nata a due passi da Campo de Fiori dove per anni gestiva un banco di frutta e verdura coi familiairi, Aldo Fabrizi compreso, caratterista del Cinema al fianco di nomi come Totò, De Sica e Verdone e premiata con un Nastro d'Argento e un David di Donatello, non ha rilevanza pubblica.

Cioè lei è una sorta di nullità che non merita un busto, a spese di privati peraltro, vicino alla celebre Trattoria apprezzata da tutte le guide del mondo, ubicata come è noto all'Isola Tiberina. La nonna che tutti noi romani abbiamo avuto e rimpiangiamo ma evidentemente i capoccioni della Sovrintendenza no, non conta niente.

Lei, il simbolo di quella romanità perduta, di quella semplicità fatta di piccole cose come le fette di pane raffermo addolcite da olio o acqua e zucchero, di quella bonomia e solidarietà de noantri (come i pasti che assicurava durante l'occupazione ad una famiglia ebrea nascosta nel suo palazzo), non ha valenza pubblica.

"Annamo bene, annamo proprio bene" potrebbe essere il suo amaro commento ad una vicenda paradossale che denuncia un certo tipo di snobismo culturale inopportuno e soprattutto miope.

Stupisce infatti che la solerte e inflessibile Sovrintendeza comunale abbia tempo per occuparsi di un non problema come quello del busto per un personaggio simbolo di Roma, ma non abbia tempo nè occhi per occuparsi del degrado in cui questa città sta affondando.

Alberi che cadendo uccidono passanti, piazze meravigliose e monumenti storici assediati da camion bar e bancarelle abusive, mondezza che nutre milioni di topi e i nuovi residenti, leggi gabbiani e cinghiali. Tutto a posto. Nessuna condanna o proposta per risolvere problemi come questi che hanno sì valenza pubblica e culturale.

Elena Fabrizi romana de Roma autentica e per questo laziale "quando ero piccola io c'era solo la Lazio" con questo rifiuto/sentenza, è stata discriminata due volte, come cittadina amata dell'Urbe e come donna, condizioni che evidentemente non meritano un'attenzione particolare.

"Roma nun fa la stupida stasera" cantava il Rugantino di Garinei e Giovannini, due romani che sapevano come va il mondo e regalavano sorrisi ed emozioni, come Sora Lella, agli italiani con i loro spettacoli al Sistina.

Roma non fare la stupida con la Sora Lella, non lo merita. E' come darle uno schiaffo. Voi dareste uno schiaffo a vostra nonna? Sovrintendenti, capoccioni e compagnia politica cantando, smentite quello che ha detto Alessandro Gassman su questa storia bruttissima: "i nani hanno paura dei giganti". E che la Sora Lella fosse un gigante è sicuro. Diamole il busto vicino casa sua.


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