7 a Rodolfo Bada - La differenza e il risulato tra Lazio e Genoa è nei legni delle porte. Noi abbiamo preso una traversa clamorosa, loro un palo, all'ultimo minuto, che però l'ha mandata dentro. Tutto il resto è infortuni, riserve che hanno dato il massimo ma sempre riserve sono e sfiga cosmica in agguato. Una chiave di lettura semplice e forse semplicistica quindi per questa sconfitta immeritata per come stavano andando e sono andate poi le cose in campo, ma tant è. Tra i migliori di una formazione che in cerotti poteva fargli li bozzi ma alla fine l'ha prese, il neo regista che il suo tra gol e traversone, l'ha fatto. La parola d'ordine ora è serrare i ranghi.
6 e mezzo a Sylva Strakoshina - Ma che je voi dì? Il primo tempo l'ha retto da solo con due tre interventi da numero uno. Poi per i gol loro nella ripresa, non ha colpe. Altro che chiacchiere.
6 e mezzo a dal 753 a. C. il calcio nell'Urbe si chiama Romulo - Finchè c'è stato in campo lui, la squadra ha lottato, ha giocato, ha difeso, ha illuso. Il cambio, inspiegabile, ha favorito il botto. Come con Bisio a Sanremo al posto di Favino.
6 a Innamoradu - Un altro infortunato, uscito a pezzi dal campo. Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia: rivolgersi all'esorcista, che l'Esorciccio non compra nessuno.
6 ad Antonio Elia Acerbis - L'ultimo ad arrendersi. Come il selvaggio Corona dalla Berlinguer, rimasto a combattere da solo contro il logorio della vita moderna.
6 al Ciro d'Italia - Ha giocato con una gamba sola. Ma centomila volte meglio lui di tante pippe al sugo presenti purtroppo per noi.
6 a Bruno Jordao de Trasteverao - Per farlo giocare a Marassi vuol dire che siamo arrivati proprio all'ultima spiaggia. Oltre Castelporziano dove si ritrovano i nudisti. Come noi, che semo rimasti dopo sta botta con na mano davanti e una de dietro.
6- a Massimo Di Cataldo - Per uno che era una promessa e non gioca mai, troppo ha fatto. Un po' come Michele Pecora a Ora o mai più di Amadues.
5 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° - Tanto rumore per nulla. Come Achille Lauro a Sanremo.
5 a Lucas 2 - Nel rimpallo che ha favorito Criscito alll'ultimo assalto, ha ricordato il suo predecessore Biglia. E ho detto tutto.
5 a Patric del Grande Fratello - Come direbbe Cristian De Sica, lasciam perdere.
5- a Correa l'anno 1900 - All'inizio s'è involato, poi col passare del empo si è involuto. E' finito involtino.
5 - al Pantera - Inutile. Anzi utile ai rossoblu per sculare all'ultimo il gol vittoria che liscio). Era meglio che non ci fosse stato. Come Nino D'Angelo al festival.
4 e mezzo a Somarussic - Il sonnambulo dal volto umano ha colpito ancora. Lui e il pallone sono due cose agli antipodi, come Pisu con la comcità e Renzi e la sinistra. Se fosse una canzone sarebbe Le foglie morte, se fosse un libro sarebbe Quel pasticciaccio brutto de via Merulana, se fose una strada sarebbe la Tangeniale est che è tutta na buca. Nè carne nè pesce semplicemente nè. A lui manco er televoto lo salva. Amen.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 17 febbraio 2019
Una
Lazio incerottata e molto sfortunata soccombe a Genova. Nel 24simo
turno di Campionato al “Ferraris” Badelj nel primo tempo illude i suoi,
il pareggio è siglato nella ripresa da Sanabria con un rimpallo
fortunoso e praticamente a tempo scaduto Criscito pesca il jolly e segna
la rete della vittoria rossoblu: 2-1 il risultato finale. Prandelli
oggi ritrova Romero dopo la squalifica, il mister rossoblu opta per un
433 con Rolon dentro e Bessa che resta in panchina. La Lazio è reduce da
due vittorie in Campionato, ma ha la squadra ai minimi termini: ben 10
infortunati per Inzaghi, che deve fronteggiare una situazione
complicatissima, anche dal punto di vista psicologico dopo la sconfitta
di giovedi col Siviglia. In difesa c’è Patric, a centrocampo Badelj e
Cataldi con Romulo a supporto, davanti per fortuna recupera Immobile,
che fa coppia con Correa. Grande equilibrio tra le formazioni
all’inizio della partita; il primo tiro in porta al 13’ è dell’ex
Romulo, che per la verità non impegna più di tanto Radu. Non c’è grande
velocità e movimento: solo buon giro palla da parte delle due squadre ma
nessuna giocata in profondità. Rolon alla mezz’ora prova in scivolata
un tiro difficile, su cui Strakosha riesce a mettere in corner. Poco
dopo Romulo non trova l’impatto preciso di testa e spreca un’occasione
molto favorevole per sbloccare la partita. Al 34’ Acerbi inciampa e
mette in movimento Sanabria, che calcia in porta ma trova ancora i piedi
di Strakosha. Al 43’ i biancocelesti passano: Badelj detta il passaggio
su Immobile che rimette in mezzo ancora per il croato, che prima
dribbla, poi col destro calcia e porta la Lazio in vantaggio proprio
alla fine del primo tempo. Nella ripresa Prandelli toglie Lazovic per
Bessa, provando a rendere i suoi più offensivi. E’ la Lazio però a
tenere meglio il campo ed a sbagliare il raddoppio per un pelo con
Correa, che trova una parata miracolosa di Radu. Inzaghi cerca di
conservare integro Immobile e lo sostituisce al 54’ con Caicedo, il
Genoa risponde togliendo Radovanovic per Pandev. L’ingresso in campo del
macedone cambia un po’ gli equilibri; il Genoa si rende più
intraprendente ma rischia grosso con Badelj, che con una gran
coordinazione batte di collo pieno e colpisce la traversa. Esce Romulo,
tra i migliori dei suoi per Lucas Leiva; poi esordisce Jordao per
l’infortunio di Radu ma proprio adesso arriva il fortunoso pareggio
rossoblu con Sanabria, al quale sbatte il pallone sulle gambe dopo il
rinvio di Leiva e la sfera termina in porta, beffando Strakosha. La
Lazio dopo l’1-1 non riesce più ad uscire dalla sua metà campo con
lucidità, all’84’ il diagonale di Pandev, sporcato da Lulic finisce out,
altrettanta sorte ha il tiro di Biraschi poco dopo. Nel recupero arriva
addirittura la beffa per la Lazio: Criscito nel recupero trova il gol
con un rasoterra quasi impossibile, che batte sul palo e s’infila in
porta al 93’; così il Genoa si prende tre punti pesantissimi. Grande è
invece la delusione del popolo biancazzurro perchè la Lazio dopo aver
disputato una buona partita avrebbe meritato almeno un pareggio. I
ricambi non all’altezza, la stanchezza ormai palpabile, il mister
Inzaghi che anche oggi commette degli errori nei cambi e la frittata è
servita. Il contraccolpo psicologico di questa sconfitta potrebbe essere
tremendo: la Lazio ora dovrà preparare tre difficilissime sfide: subito
l’Europa League, poi la Coppa Italia contro il Milan, infine il Derby:
cercasi esorcista!
GENOA LAZIO 2–1 43’ Badelj 74’ Sanabria 93’ Criscito
GENOA:
Radu, Biraschi (87’ Pereira), Romero, Zukanovic, Criscito, Lazovic (46’
Bessa), Leranger, Radovanovic (55’ Pandev), Rolon, Kouame, Sanabria.
All: Prandelli
LAZIO:
Strakosha, Patric, Acerbi, Radu (71’ Jordao), Marusic, Romulo (63’
Leiva), Badelj, Cataldi, Lulic, Correa, Immobile (54’ Caicedo). All:
Inzaghi.
Arbitro Banti
Arbitro Banti
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