E' uscito nelle sale il giorno di San Valentino, data scelta di proposito per ovvi motivi legati alla ricorrenza legata alla festa degli innamorati, “Un’avventura”, il film con Laura Chiatti e Michele Riondino ispirato come si intuisce dal titolo, alle musiche di Lucio Battisti ed ai testi di Mogol che hanno accompagnato generazioni su generazioni.
Una storia d’amore che si snoda sulle note di alcune delle più famose canzoni scritte dall’intramontabile paroliere e interpretate dal re del nostro pop e che a distanza di anni dal primo ascolto, emozionano ancora oggi. Dieci brani firmati dalla premiata ditta agli inizi del loro sodalizio e che contribuirono ad alimentare da subito il mito del caro amico Lucio.
Le canzoni che fanno da colonna sonora a questo musical per il cinema, riproposte dai due attori in una versione sicuramente convincente e al tempo stesso spettacolare per lo svolgimento della pellicola sono quelle che riportiamo di seguito. Un mix di classici intramontabili e chicche meno note, pescate in particolare dal primo album dell’artista intitolato semplicemente “Lucio Battisti” pubblicato nel 1969.
“Io vivrò (senza te)” è una canzone pubblicata da Battisti come lato B del singolo del 1968 “La mia canzone per Maria”, estratto dall’album di esordio omonimo dell’artista. Un brano con un percorso particolare, perché prima che Battisti se ne appropriasse a pieno era uscito in un 45 giri dei Rokes, il complesso guidato da Shell Shapiro, dove lo stesso Battisti suonava l’organo.
"Uno in più" - Anche questo pezzo trova posto nel primo disco di Battisti, che esce nei negozi il 5 marzo 1969, praticamente 50 anni fa. Un pezzo considerato minore all’interno della vastissima discografia del musicista di Poggio Bustone, ma che in realtà è un piccolo gioiello che fotografa un'epoca, quella del Beat. La incise e lanciò il grande Riki Maiocchi, già frontman dei Camaleonti, il "primo capellone d'Italia" come lo presentava la stampa specializzata in quei tempi.
"Acqua azzurra, acqua chiara" - Uno dei grandi classici, forse il più conociuto tra i tantissimi successi di Battisti. Fu il tormentone dell’estate di fuoco 1969 eppure non doveva nemmeno uscire come singolo principale, ma come lato B di “Dieci ragazze”. Fu Renzo Arbore, che avendo un trasmissione radiofonica ascoltava in nteprima le novità in uscita, a spingere per l’inversione tra le due. Scelta quanto mai azzeccata: il brano fece il botto, portando Battisti alla vittoria del Festivalbar di Vittorio Salvetti.
"Un'avventura" - Il tema portante del film, nonché una delle canzone senza tempo di Battisti. È la canzone con la quale partecipa per la prima e ultima volta a Sanremo, nel 1969 in coppia con Wilson Pickett. Capelli ricci foulard al collo, doppiopetto scuro e pantaloni a zampa d'elefante, l'immagine della sua partecipazione al festival è rimasta nella storia della tv. Il brano parla di un amore che supera gli ostacoli per incidersi nell’eternità, supportato da una musica in stile R&B che trascina chi ascolta e lo fa volare.
"Nel sole, nel vento, nel sorriso e nel pianto" - Altro brano tratto dall’esordio di Battisti, inserito sul lato A del disco uscito a inizio 1969. La canzone era stata inizialmente incisa da I Ribelli, l'ex gruppo di Celentano ai tempi del Clan, con un Demetrio Stratos in forma di grazia dopo il boom di "Pugni chiusi" e gli arrangiamenti soul del bravo Natale Massara.
"Non è Francesca" - Battisti diede notorietà a questo brano che in realtà compose insieme a Mogol per i Balordi nel 1967. Lo ripescò due anni dopo per inserirlo come lato B del singolo “Un’avventura” e poi nel disco “Lucio Battisti”. E ovviamente con lui in voce il pezzo spiccò il volo. Altro successo immortale.
"Il vento" - Altro brano contenuto nell’album di esordio di Battisti, quello che chiude il disco. Battisti e Mogol lo scrissero per i Dik Dik, complesso da loro prodotto. Furono loro a portarlo al successo nel fatidico 1968. Poi i due autori decisero di inserirlo in “Lucio Battisti”, cercando di sfruttarne in parte la scia.
"Dieci ragazze" -Sarebbe dovuto essere il singolo dell’estate 1969 per Lucioi. Ma, come detto, alla fine venne preferita “Acqua azzurra, acqua chiara” e “Dieci ragazze” passò ad essere il lato B di quel 45 giri storico dal successo clamoroso. Col tempo diventerà così popolare che non si potrà più parlare "tecnicamente" di canzone principale e canzone meno importante. Diventerà anche questa un must del repertorio battistiano.
"Ladro" - Brano scritto da Battisti e Mogol per l’Equipe 84, che lo pubblica come lato B di “Nel cuore, nell’anima” nel settembre del 1967. Battisti lo reinterpreta nel 1969 facendolo confluire anch’esso in “Lucio Battisti”. E' considerato un pezzo minore, ma ha un suo fascino particolare che lo rende unico.
"Balla Linda" - Il primo grande successo di Battisti. Eppure venne pubblicato il 29 aprile 1968 solo come lato B di “Prigioniero del mondo” uno dei pochi pezzi non scritto dai due insieme ma da Mogol su musica di Carlo Donida. Il singolo fu il primo dell’artista ad arrivare alla Hit Parade codotta da Lelio Luttazzi, svelandone al mondo anche il talento come interprete, con quella voce così particolare ed affascinante che colpiva subito a chi ascoltava, oltre che come compositore.
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