mercoledì 6 febbraio 2019

Sanremo, poca musica troppe chiacchiere

di FRANCESCO TRONCARELLI



Quando a mezzanotte e quaranta Claudio Bisio, più smarrito Pulcino Pio che travolgente performer di Zelig, ha annunciato che mancavano ancora quattro cantanti in gara, i sopravvissuti sfiniti hanno gettato la spugna spegnendo il televisore e sui social è scattata la contestazione.

Troppo lungo questo Sanremo, troppe chiacchiere e soprattutto poca musica di qualità. A salvarsi da una "prima" ingessata e affatto comica del festival numero 69, secondo dell'era Baglioni, sono stati infatti in pochi.

Sicuramente gli ospiti, quelli canori s'intende, Andrea Bocelli e figlio e Giorgia, che hanno dato vita a due mini recital di alto livello che hanno incantato la platea televisiva e quella spaparanzata a casa davanti al piccolo schermo.

Emozionante il tenore toscano che ha riproposto il suo "Il mare calmo della sera" scritto da un Zucchero in vena 25 anni fa e che diede il la ad una carriera prestigiosa ed un successo planetario e il successivo passaggio di consegne tramite il giubbotto che indossava quella sera, al figlio Matteo con cui ha duettato con "Follow me", brano primo negli Usa e in Inghilterra.

Coinvolgente il medley proposto da Giorgia con i pezzi del suo album "Heart" e alcuni cavalli di battaglia del suo repertorio che ha riconciliato gli spettatori, con quella voce unica e strepitosa, al bel canto, dopo certe sibizioni dei Big in gara imbarazzanti.

Come ad esempio quella incomprensibile di Nino D'Angelo e Livio Cori, come quella penosa con tanto di incidente tecnico di Patty Pravo e Briga (meglio lui comunque di lei), come quella inutile di Ghemon o esageratmente caricata con tanto di sbandieratori simil palio di Siena degli Zen Circus.

A fare da collante fra un cantante e l'altro (24 dicasi 24), una serie di siparietti patetici e inutili (andate a leggere i commenti su twitter) che nella mente degli autori avrebbero dovuto far ridere, ma che hanno riportato la televisione agli anni 50 nella loro ingenuità e ridicolaggine, a gag da avanspettacolo fuori dal modo e inguardabile.

La riproposizione della Vecchia fattoria dei grandissimi Cetra, ci poteva essere risparmiata, sembrava una cosa da serata parrocchiale, il duetto Favino-Freddie Mercury Raffaele-Mary Poppins scontato e da dimenticare. Se si pensa che l'anno scorso a dare la spinta ci fu Fiorello e quest'anno Claudio Santamaria si capisce tutto e non c'è altro da aggiungere.

Peccato per Virginia Raffaele, bravissima nelle incurisoni in corso nelle precedenti edizioni, relegata e stretta nel ruolo di valletta, peccato per Bisio, che il mestiere lo conosce e lo pratica molto bene, relegato a ruolo di spalla della Raffaele che a sua volta faceva la spalla a lui. Ric e Gian con i mezzi che avevano loro avrebbero fatto sfracelli.

E i cantanti? Bene Cristicchi, con la sua poesia magica in musica, brava Loredana Bertè con il brano che le ha cucito addosso Gaetano Curreri, bravo Daniele Silvestri, incazzato al punto giusto con la sua "filastrocca" di grosso impatto, brava Arisa con un brano particolare con l'inciso speciale, bravi gli Ex Otago che forse hanno azzeccato il tormentone, bravo, molto, Ultimo che probabilmente arriverà primo, bravo ma soprattutto furbo Achille Lauro per proporsi nel ruolo di Vasco 2.0, da rivedere (anzi da riascoltare) Motta, Paola Turci, Niggiotti.

Discorso a parte per il Volo, ormai dieci anni di carriera da quando hanno iniziato come i tre tenorini dalla Clerici, che pur bocciati da tutta la critica, con il loro pop lirico enfatizzato e retorico al massimo e al netto delle loro belle voci, rispondono alla richiesta di Italia per la ricca platea estera, americana su tutti, che vede il nostro paese rimasto alla pizza, al mandolino e a O sole mio.

Tutto il resto poteva anche non esserci oppure esserci come in realtà è stato, ma così debolmente da non lasciare il segno nel bene o nel male. Insomma tra conduzione, canzoni, comici et similia, non è andata proprio bene e lo confermano gli ascolti.

La prima serata del Festival di Sanremo è stata vista da 10.086.000 spettatori, pari al 49,5% di share. Un dato che sarà sbandierato come importante, ma tuttavia in netto calo rispetto all’edizione del 2018, quando all’esordio si erano collegati a Rai 1 circa 3 milioni di persone in più.

La prima parte della serata, infatti, nel 2018 aveva raggiunto un picco di 13 milioni 776 mila ascoltatori (51,4%), per poi assestarsi sugli 11 milioni 603 mila spettatori, con uno share del 52,1%.


E stasera si replica, sperando negli ospiti annunciati che possano far da traino al tutto e nel secondo ascolto delle canzoni e artisti in gara. Per fortuna solo dodici.



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