di FRANCESCO TRONCARELLI
E’ indissolubilmente legato ad un’epoca, ai juke
box, ai mangiadischi, alla storia della musica leggera. Piccolo,
maneggevole, leggero, è stato anche definito ‘’un buco con due canzoni
intorno’’, nacque negli Stati Uniti 70 anni fa.
Il piccolo disco in vinile gira 45 volte in un minuto,
da qui il suo nome, contiene due canzone, ciascuno della durata massima
di 4 minuti. Sul lato ‘A’ è incisa il brano considerato più importante, sul lato
‘B’ ce ne è uno meno appetibile, un riempitivo, spesso però dopo l’immissione sul mercato e le prine diffusioni in radio, succede che la
canzone meno importante ha più successo di quellasu cui i discografici puntavno tutto per vendere e sfondare sul mercato.
E' il caso di "A chi" di Fausto Leali incisa sul lato B di "Se qualcuno cercasse di te", di ‘Piccola
Katy’ dei Pooh incisa sul lato ‘B’ de ‘In silenzio’ e di "Azzurro" di Celentano lato B di "Una carezza in pugno" per citare qualcuno di questi casi celebri.
Sulla nascita del 45 giri c'è una storia, quasi una leggenda metropolitana, che dà l'idea di come a volte un successo può nascere dal caso. Nel 1948 il colosso discografico
americano Columbia annuncia la nascita del 33 giri che in un attimo
cancella il 78 giri, la cui lontana origine viene fatta risalire
addirittura a Thomas Edison, il famoso inventore della lampadina e di tante altre cose rivelatesi più che utili.
Il microsolco in
vinile, che soppianta la vecchia gommalacca, cambia il sistema di
ascolto della musica, con apparecchi elettrici, puntine dedicate e
senza rumori di fondo. Il disco può contenere fino a dieci brani, è
comodo e fa risparmiare.
Per la Columbia cominciano affari d’oro ma,
secondo quanto si tramanda, la celebre etichetta si scorda di registrare il
brevetto e la rivale storica Radio Corporation of America per tutto il mondo più semplicemente Rca, ne approfitta.
Nel
gennaio del 49 infatti, brevetta un nuovo formato che deriva dal 33 giri e fa
concorrenza al competitor. Nasce così il 45 giri da una buffa equazione che
cambia la storia della musica della seconda metà del Novecento:
settantotto meno trentatré uguale quarantacinque. Un formato di mezzo,
più economico e pratico che diventa in pochissimo tempo un prodotto di
largo consumo che fa crescere la domanda di musica.
Un boom insomma su cui le case discografiche investono nella ricerca di nuove
voci, nuovi autori, nuovi musicisti. Il primo 45 giri in assoluto la Rca lo pubblicò il primo febbraio del49, 70 anni fa. Era
'Texarkana Baby' del cantante country Eddy Arnold. In vinile verde,
venne poi messo ufficialmente in vendita dal 31 marzo.
Il singolo, basato sul progetto di Thomas Hutchinson, venne presentato
dal massimo dirigente della RCA David Sarnoff ma rischiò di non trovare
successo a causa dei giradischi, tarati sui 33 giri. La RCA spese cinque
milioni di dollari per una sontuosa campagna pubblicitaria che portò i
suoi frutti e nel 1954 i 45 giri venduti a livello mondiale erano 200
milioni.
Una curiosità: inizialmente i vinili avevano un colore che
indicava il genere musicale d'appartenenza. I brani country erano
colorati di verde, quelli classici di rosso, quelli per bambini di
giallo e quelli R&B e gospel di arancione. In Italia i primi singoli a
microsolco vengono stampati a Milano nel 1952, ma l’anno del decollo è
il 1954, quello degli inizi della televisione.
E’ casa Ricordi a iniziare a produrre i 45 giri e i primi dischi
saranno quelli di Jannacci, Gaber, Paoli e Vanoni. Contemporanemente ci saranno i vendutissimi dischi di Claudio Villa, Domenico Modugno, Luciano Tajoli, Renato Carosone. Da questo momento il
piccolo disco nero con la copertina di carta, che diventerà anch’essa
oggetto da collezione con le sue foto colorate che accompagnano il titolo del brano, accompagnerà la vita quotidiana degli italiani
fino agli anni ’80.
Tutti comprano i dischi dei
vincitori delle gare canore trasmesse dalla tv come Canzonissima, Sanremo, il Disco per l'Estate, il Festivalbar.
I brani incisi da Celentano, Gianni Morandi, Rita Pavone, Peppino di Capri, Massimo Ranieri, Mina, Little Tony, Patty Pravo, Bobby Solo, Battisti.
E poi quelli dei complessi Equipe 84, Rokes, Camaleonti, Dik Dik, Nomadi, Giganti, Pooh, degli stranieri Neil Sedaka, Paul Anka, Gene Pitney, Frank Sinatra. L'Italia va a 45 giri e si diverte con la musica che fa da colonna sonora della vita di tutti.
Ad apprezzare il nuovo formato saranno innanzitutto i giovani che
capiscono come una buona collezione di 45 giri apra loro le porte di
feste da ballo, divertimento e primi amori. A dar loro manforte arriva
poi il mangiadischi, giradischi portatile a batteria con piatto
girevole, testina e altoparlante integrato che consente di organizzare
una festa ovunque ci si trovi.
I dati sui ‘singoli’ più venduti non sono
sempre attendibili perché ogni casa discografica ha gonfiato i suoi
successi ma, secondo le classifiche più accreditate, in Italia al top
c’è la canzone con cu Domenico Modugmo vinse il festival di Sanremo nel 1958 "Nel blu dipinto di blu" e che raggiunse un successo planetario, seguita a brevissima distanza da "Una lacrima sul viso" di Bobby Solo" anche questa presentata nella kermesse sanremese nel 1964.
In particolare c'è da ricordare che il brano di Modugno che ebbe anche il merito di svecchiare la canzone italiana, scritto con Franco Migliacci, sarà inciso dai più grandi cantanti al mondo a
cominciare da Ella Fitzgerald, per arrivare a Louis Armstrong, Frank
Sinatra, Ray Charles e David Bowie.
Un po' come successe alla canzone lanciata da Tony Renis sempre al festival ma nel 62, che è diventata uno standard internazionale con quasi 40 milioni di copie fra i vari artisti che l'hanno incisa, stiamo parlando della frizzante "Quando, quando, quando".
Un posto particolare poi in una classifica però ancora non scritta lo occupa Neil Sadaka, che nel 1963 fu l'unico artista (fra gli stranieri e gli italiani) a collezionare tre dischi d'oro (che allora si otteneva con almeno un milione di copie vendute al contrario di ora che ne bastano diecimila) con i brani "I tuoi capricci", "Il re dei pagliacci" e "La terza luna".
A livello mondiale però a vincere su
tutti è ‘White Christmas’ di Bing Crosby che ha venduto oltre 70 milioni
di dischi. E’ negli anni ’80 che il periodo glorioso del 45 giri
comincia a declinare e la parabola si conclude il 18 agosto 1990 quando
un accordo tra tutte le multinazionali del disco interrompe la
produzione del piccolo disco che circolerà ancora fin verso il 1993 per
cedere poi definitivamente il passo a musicassette e CD. Ma questa è tutta un'altra storia.
I dieci dischi più venduti in Italia
1) Nel blu dipinto di blu - Domenico Modugno
2) Una lacrima sul viso - Bobby Solo
3) Il cielo in una stanza - Mina
4) Il ragazzo della via gluck - Celentano
5) In ginocchio da te - Gianni Morandi
6) Cuore matto - Little Tony
7) Pensieri e parole - Lucio Battisti
8) Questo piccolo grande amore - Baglioni
9) Ancora tu - Lucio Battisti
10) Azzurro - Celentano
I dieci dischi più venduti nel mondo
1) White Christmas - Bing Crosby
2) Rock araund the clock - Bill Haley
3) Hey Jude - The Beatles
4) Nel blu dipinto di blu - Domenico Modugno
5) It's now or never - Elvis Presley
6) Diana - Paul Anka -
7) Don't be cruel - Elvis Presley
8) Yesterday - Rolling Stones
9) Satisfaction - Rolling Stones
10) Only you - The Platters
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