sabato 18 gennaio 2020

Lazio, manita alla Samp. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


11 (come le vittorie) a Simone Inzaghi - Una Lazio stellare ha asfaltato la Samp der Fettina (povero Ranieri, che fine...), uscita malconcia dall'Olimpico con 5 picchi sul groppone. Una manita da antologia del calcio. I biancocelesti infatti hanno preso a pallonate i blucerchiati centrando così l'undicesima vittoria consecutiva (è record) di questa stagione sempre più meravigliosa. Merito di questo ennesimo exploit in cui si è visto un gioco veramente arioso e travolgente il mister, che non solo ha ottenuto la vittoria numero 100 come allenatore della Prima squadra della Capitale, ma ha anche raggiunto alla bellezza di 183 panchine er Maestro. Che da lassù ce sta a guardà. Avanti Lazio, avanti laziali, il Sogno continua.

10 al Ciro d'Italia - Riavvolgete il nastro e andate all'azione del gol del vantaggio. Beh, ricordate sì? Lo si deve a lui, alla sua caparbietà nel proseguire l'azione nonostante due avversari, uno dopo l'altro l'avessero trattenuto, lo si deve alla sua voglia di vincere sempre, alla sua tigna da bomber di razza ma anche di giocatore che durante la partita si fa il mazzo in ogni parte del campo. E poi c'è la tripletta messa a segno che lo conferma sempre più capocannoniere in corsa per la Scarpa d'oro. La pantofola e l'infradito d'argeno intanto se l'è già aggiudicate. Ciro, si nu' babà!

9 al Panter One - Implacabile. Come una cartella d'Equitalia. Alla prima occasione te purga. Come Equitalia appunto.

8 e mezzo a Lupo Alberto - Il voto è come il titolo del celebre film di Fellini di cui sono iniziati i festeggiamenti per il Centenario. Come il regista riminese, anche il Mago è un visionario, capace di raccontare favole in campo e storie incredibili. I suoi guizzi e suoi lampi sono gli stessi del grande uomo di spettacolo, con le sue finte il popolo biancoceleste sta vivendo una Dolce vita, quella sempre sognata e concretizzata per due volte, nel 74 e nel 2000. Incrociamo le dita e pensiamo a quello che dice il proverbio...

8 a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - Monumentale. Sarà piazzato a piazza Venezia in cima all'Altare della patria per far capire chei comanda a Roma. E' il milite noto.

8 ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Eccolo il Ministro della Difesa che tutti ci invidiano. E' lui il titolare del ministero, l'abbiamo già scritto e lo ribadiamo, lo sanno tutti del resto. E' passata una settimana infatti e nessuno ancora conosce il nome di quello del Conte bis. Un Carneade che non appare e che non è citato in nessuna rassegna stampa o televisiva. Come dici invece Acerbi(s), s'alzano tutti in piedi e battono le mani. Vorrà dire qualcosa?

7+ a Meco Joni - Da oggetto misterioso e pedina vincente. Il passo non è breve ma tant'è. E il piccolo spagnolo il cui vero nome è un elenco del telefono per quanto è lungo ha confermato che anche le pulci hanno la tosse con le sue discese ficcanti sulla fascia. Go Joni go, Joni be good.

7+ a Lazzari alzati e cammina - Nei rigori (tutti sacrosanti peraltro e a scanso di illazioni risibili) c'è sempre il suo zampino. Questa volta è toccato a Murru pagare pegno col braccio galeotto. E Immobile ringrazia.

7 al Sergente - Nella partita della cinquina secca uscita sulla ruota di Roma, l'Esorciccio ha steso la sua fisicità sul rettangolo da gioco. Meno tecnico e più tattico del solito, ma sempre efficace. Avete presente Insinna a L'Eredità?

7 a Patric del Grande Fratello Vip - Chi si rivede! E' passato senza soluzione di contiuità dalla Casa di Canale 5 al casino sampdoriano allestito dar Fettina. E qua come là ha detto la sua. Ora speriamo che non venga squalificato come il pizzaiolo Salvo per la sua esuberanza. Del resto chi potrebbe fare il Signorini della situazione?

7 a Innamoradu - Battiamo le mani ai veri laziali. Dice, ma che c'entra mo'?  Niente ma fa sempre piacere avere uno come lui in campo. Specialmente quando si vince alla stragrande.

7 a Sylva Strakoshina - Un signore, de più, un principe. Compiuto il suo dovere su un tiro assassino di quel capraro di Caprari al 37°, quando ha visto che li avevamo seppelliti, ha pensato bene di lasciare la porta sguarnita per concentrarsi esclusivamente sul torneo di Burraco che lo vede grande protagonista con i fotografi che dietro la porta seguono le sue gesta. Praticamente la rete della bandiera per non farli bastonare dal Viperetta, gliel'ha regalata di proposito. Un vero signore. L'essenziale che a carte vinca sempre lui.

7 a Bastos e avanzos - Il Beppe Signori dei difensori. E ho detto tutto.

6+ a Paolo a De Canie - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Come Nicola Savino.

6 a "al 114° del tempo supplementare Vavra dello Slavia Praga beffa la Roma" - Poco fumo e poco arrosto. Ma quando tutto gira come deve girare, tutto fa Broadway, pure lui. Nè più nè meno di Junior Calli, che nessuno a cominciare da lui stesso sa chi è eppure si ritrova fra i big a Sanremo. Sipario.





Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Sabato 18 gennaio 2020
Anticipo della prima di ritorno: la Lazio annienta la Sampdoria. All’Olimpico è già 3-0 dopo 20’ grazie a Caicedo ed a un doppio Immobile. I biancazzurri siglano nella ripresa la quarta rete con Bastos, poi ancora Immobile su rigore mette la sua firma; la rete della bandiera di Linetty fissa il risultato finale sul 5-1. Ranieri oggi non ha Ferrari, Ramirez e Depaoli, Inzaghi è senza Lulic, squalificato. Il tecnico romano non ha grandi scelte: in difesa fa giocare Chabot con Colley; Ekdal resta sempre in panchina e in avanti con Gabbiadini c’è Caprari. Il mister biancoceleste invece sostituisce Luis Felipe con Patric, Lulic con Jony mentre Correa, tuttora indisponibile, è rilevato da Caicedo. Dopo nemmeno un minuto una ripartenza di Caprari mette Linetty in condizione di calciare ma il rasoterra lo prende Strakosha in tuffo. Luis Alberto risponde al 4’ con una staffilata che va di poco fuori, poi anche Jony ci prova ma trova il portiere doriano. E’il preludio alla rete laziale, tutta propiziata da Immobile, che in modo perentorio si libera in corsa prima di Chabot, poi di Bereszynski e di sinistro spara subito in porta; la respinta di Audero finisce sui piedi di Caicedo che non può sbagliare la rete del vantaggio biancazzurro. Al 15’ Murru intercetta il pallone con un braccio in area e Chiffi senza esitare decreta il rigore. Batte Immobile, che spiazza il portiere e raddoppia. La Lazio non è paga: così Immobile fa tris al 20’. Il bomber laziale raccoglie un lancione dalle retrovie di Acerbi, si libera di nuovo di un inguardabile Chabot e sigla il 3-0 dopo aver scartato anche il portiere. La partita è adesso pura accademia; la Samp si vede per un po’ dalle parti della trequarti laziale, Strakosha fa una gran parata sul tiro di Caprari deviato da Lazzari al 36’, ma la Lazio non abbassa la guardia perché nel finale Audero compie un bel miracolo su Luis Alberto, che calcia a giro ma trova i guanti del portiere. Nella ripresa entra Ekdal per Jankto, poi Radu è rilevato da Bastos, che appena in campo sigla il poker della squadra laziale con un tiraccio imprendibile per Audero, scoccato dentro l’area di rigore doriana. Esce anche Caicedo per Adekanye, che è l’artefice dell’azione su cui Luis Alberto per poco non rifila il quinto gol alla Samp. La Lazio al 63’ protesta per  un fallo di mani in area di Colley su cui l’arbitro inizialmente non rileva nulla, ma poi al var decreta un altro penalty. E’ sempre Ciro Immobile ad insaccare e la “manita” laziale è servita. Il gol della bandiera al 70’ lo sigla Linetty, che  raccoglie una respinta di Strakosha e segna una facile rete davanti alla porta. Da segnalare poi l’espulsione di Chabot che al 73’ lascia i suoi in dieci per fallo da ultimo uomo su Adekanye lanciato a rete. Immobile si divora il sesto gol all’80’: la sua rasoiata riesce solo a sfiorare il palo. Una bella parata di Audero, reattivo su Milinkovic all’86’ è l’ultimo sussulto di una partita, che al grido di “Ranieri facce un saluto” del pubblico laziale finisce con la spettacolare goleada biancazzurra. Grandissima affermazione della Lazio che stasera straccia ogni record. Undici vittorie consecutive in Campionato: eguagliato il primato stracittadino detenuto dalla Roma di Spalletti. Inzaghi raggiunge Tommaso Maestrelli con 183 panchine alla guida della sua Lazio e 100 vittorie. La Lazio resta saldamente al terzo posto con 45 punti in classifica ed una gara da recuperare, Immobile è sempre più leader dei cannonieri con 23 reti all’attivo. La Lazio non vuole più fermarsi, la dodicesima vitoria potrebbe essere la più importante di tutte ma sarà davvero dura riuscire ad imporsi di nuovo proprio al derby di domenica prossima. Intanto il popolo laziale continua a sognare.

    
LAZIO  SAMPDORIA  5–1    7’Caicedo 7’ 64’ Immobile (rig.)  20’ Immobile  54’ Bastos 70’ Linetty
SAMPDORIA: Audero, Bereszynski, Chabot, Colley, Murru, Thorsby, Jankto (46’ Ekdal), Vieira, Linetty, Caprari, Gabbiadini (70’ Bonazzoli) All. Ranieri ( Augello)
LAZIO: Strakosha, Patric, Acerbi (65’ Vavro), Radu (49’ Bastos), Lazzari, Leiva, Milinkovic, Luis Alberto, Jony, Caicedo (58’ Adekanye), Immobile. All Inzaghi
Arbitro Chiffi

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