sabato 29 febbraio 2020

La Lazio è prima! Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


9 a Lupo Alberto - Una grande Lazio ha steso il Bologna disputando una partita maiuscola. Autoritaria, manovriera, spavalda ha dominato in lungo e in largo i rossoblu, sfoggiando un calcio spettacolare. E' bastato un tempo per dare una lezione di gioco agli avversari e far capire agli altri quanto siamo determinati nel rincorrere il nostro sogno. Con il ventunesimo risultato utile consecutivo la prima squadra della Capitale è diventata anche la prima squadra d'Italia. Capolista a prescindere, perchè più forte dell'inciucio del Palazzo (Juve-Inter rinviata), più forte dei gufi che ce la tirano, più forte di tutto e tutti. Copertina d'obbligo al Mago spagnolo che coi suoi numeri di prestigio ha stupito tutti oltre che segnare un bel gol. Forza ragazzi siamo con voi!

8 a Innamoradu - 300 partite con l'Aquila sul petto, ha iniziato con noi giocando con Simone Inzaghi che ora l'allena. Una storia bellissima, da Lazio. E' il più romano dei romeni e di tanti romani. E' il simbolo di una Lazialità che ti entra dentro e non ti lascia più. E' il calciatore dell'era Lotito che ha vinto più trofei di tutti. E come diceva Corrado che ci vedeva lungo "e non finisce qui"...

8 a Patric del Grande Fratello Vip -  Il migliore. Incredibile ma vero. Come Elettra Lamborghini cantante. E' difficile crederci ricordando le cappellate a raffica dei bei tempi, qualcuno in tribuna infatti sosteneva che non fosse lui, ma il fratello. E invece era proprio lui, il Caciara, quello che con un colpo di zazzera cercava con esiti disatrosi di confondere gli avversari. Ora i capelli li ha taglati, li porta a spazzola e al contrario di Sansone ha acquistato forze che non aveva, e domina la difesa. Dalla Casa del programma trash più imbarazzante della televisione alla Casa più emozionante del Bel paese pallonaro, quella biancoceleste: un trionfo.

7+ a Correa l'anno 1900 - Con quel Tucu di classe con cui ha gonfiato la rete dell'ex giallorosso col cognome da codice fiscale, il bandolero stanco biancoceleste si è fatto perdonore di alcune incertezze che ha manifestato e palle a vuoto che ha smistato. Del resto lui è così, gioca ma gli manca la continuità. Come Paolo Ruffini, che so' più le volte che fa piagne de quelle che fa ride.

7 a Sylva Strakoshina - 20° del primo tempo, una fiammata bolognese porta il gatto Soriano in condizione ottimale, ma aveva fatto i conti senza il cane da guardia biancazzurro: uno sguardo assassino, l'ha ipnotizzato e j'ha fatto vedè i sorci verdi. Ecco tra gatti, cani e sorci nell'arca dell'Olimpico vince sempre l'Aquila. E ho detto tutto.

6 e mezzo a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - E chi lo Leiva più dal campo?

6 e mezzo al Sergente - Rispetto al solito, poco appariscente, nè più nè meno di Carlo Conti alla Corrida, tanto sono i soggetti in gara che fanno faville.

6 e mezzo a Lazzari alzati e cammina -  e corri sulla fascia come sai fare tu. Non c'è niente da fare, ha una marcia in più, come Achille Lauro che può piacere o non piacere ma quanto a idee e carisma sta un passo avanti agli altri. Poi come voce, lasciam perdere per dirla alla De Sica.

6+ al Ciro d'Italia - Negli 84 minuti in cui ha giocato, ha avuto solo due palle buone, e in entrambe coi suoi tiri ha lambito il palo. Poi il consueto lavoro sporco per aiutare i compagni. Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia: basta altruismo, non paga, pensate più a voi stessi e ci guadagnerete in salute. Capito Cirù? Provaci ancora bomber.

6+ a dillo a Parolo tuo, Massimo Di Cataldi e il Panter One - Buttati nella mischia per rallentare il ritorno avversario, amministrare il gioco e partecipare al successo che vale il primato. Come i Ricchi e Poveri che erano sepolti vivi a Villa Arzilla e con Sanremo sono tornati alla ribalta.

6 a Meco Ioni - Tanto fumo e poco arrosto. Come la Litizzetto che gracchia gracchia ma alla fine dice sempre le stesse frescacce. Anche sto giro è partito in quarta ma è finito in folle, nè più nè meno di Maria de Filippi che ha toppato con la puntata del debutto di "Amici" finendo battuta nello share dai nuovi mostri della Corrida.  Doveva fare la differenza. L'ha fatta. Come Enrico Ruggeri a "Una storia da cantare" che con la sua conduzione gutturale e poco empatica ha dato il colpo de grazia a un programma da dimenticare. Sipario.


Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Sabato, 29 febbraio 2020

Ed anche il Bologna è fatto fuori. All’”Olimpico” nell’anticipo  della 26sima settima giornata Luis Alberto e Correa già nel primo tempo stendono i rossoblu per il 2-0 della Lazio, che si guadagna così anche il primato in classifica. Ma quella di oggi per la Lazio è una partita facile solo sulla carta, in realtà con tante insidie. Sinisa Mihajlovic senza Mbaye squalificato, non riesce a recuperare Svanberg, Krejci e Dijks; il suo 4231 vede Soriano, Orsolini e Barrow dietro Palacio. Invece Simone Inzaghi continua a non poter disporre di Acerbi ed oggi in campo c’è Luiz Felipe con Patric e Radu alla sua 300sima gara con la maglia biancoblu. L’assenza di Lulic concede di nuovo spazio a Jony ed infine tornano dal primo minuto Lazzari e Correa. In una grande cornice di pubblico proprio il Tucu nei minuti iniziali della partita spedisce fuori incredibilmente da posizione perfetta la rete del vantaggio laziale. Immobile sfiora il palo al 12’ ed il Bologna sembra in balia della Lazio. Correa da posizione difficile spara su Skorupski al 17’ e poco dopo arriva la rete dell’1-0, grazie a Luis Alberto, che riceve da Correa, prima stoppa e poi lascia partire un destro imparabile che s’infila tra palo e portiere. Il Bologna mette palla al centro, Patric s’addormenta e gli emiliani con Soriano quasi pareggiano subito dopo: Strakosha d’istinto salva la sua porta. Ma ora torna in auge la regola del gol mangiato-gol subito: l’azione continua con Immobile, poi con Correa, che dalla destra lascia partire un diagonale leggermente deviato, che s’infila di nuovo in porta per il raddoppio laziale. I biancazzurri dopo il secondo gol si mostrano un po’ deconcentrati e regalano qualcosa in difesa, ma gli avversari non riescono ad approfittarne almeno in un paio di occasioni, come alla mezz’ora quando Orsolini cerca il colpo a giro ma il pallone esce sul fondo. Nella ripresa subito un rasoterra di Orsolini viene respinto non senza difficoltà da Strakosha; poco dopo Denswil accorcia ma con un braccio ed Abisso annulla. Escono Orsolini e Schouten, poi anche Luis Alberto e proprio ora Immobile in ripartenza non riesce ad inquadrare lo specchio a tu per tu con Skorupski. Il Bologna segna di nuovo a metà della ripresa con Tomiyatsu, ma anche stavolta il var annulla la rete per un fuori gioco di Palacio. La Lazio perde smalto, rincula troppo e concede il centrocampo agli avversari che al 73’ sono di nuovo pericolosi con Palacio, su cui rinviene alla fine Strakosha. Inzaghi si ripara togliendo Correa per Cataldi, il Bologna comunque nel finale rinuncia ad attaccare, la Lazio termina le sostituzioni con quella di Caicedo che rileva Immobile e dopo 5’ di recupero Abisso decreta la fine, che sancisce anche il fantastico primo posto della Lazio. Nel primo tempo il divario tecnico tra le due squadre sembrava notevole, ma si è gradualmente assottigliato; il Bologna ci ha provato senza risparmiarsi, la Lazio nonostante un evidente calo fisico ha però mantenuto alta la concentrazione ed ha fatto sua una partita importantissima, pur soffrendo oltremisura. Sono 21 i risultati utili consecutivi dei biancocelesti, che adesso guidano la classifica a quota 62 e continuano ad incamerare punti: la partita di oggi tra Juve ed Inter, causa coronavirus, verrà rimandata addirittura al 13 maggio. Tutto può succedere, ma di fronte ad una cosa così grande la gente laziale non può non festeggiare. Avanti così: concentrati ma anche spensierati, come ci ha abituato la truppa di Inzaghi.
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LAZIO  BOLOGNA  2-0     18’ Luis Alberto 21’ Correa
LAZIO: Strakosha, Patric, Felipe, Radu, Lazzari, Leiva, Milinkovic, Luis Alberto (60’ Parolo), Jony, Correa (74’ Cataldi),  Immobile (84’ Caicedo).  All: Inzaghi
BOLOGNA: Skorupski, Tomiyasu, Danilo (70’ Skov Olsen), Bani, Denswil, Schouten (57’ Sansone), Poli, Orsolini (57’ Santander), Soriano, Barrow, Palacio.  All: Mihajlovic
Arbitro Abisso

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