di FRANCESCO TRONCARELLI
6+ a Pasquale Ametrano Anderson - Il 2023 per la Lazio non è ancora cominciato. La sconfitta di Lecce non ha insegnato nulla ai Sarri boys che hanno perso l'opportunità di rilancarsi in campionato e soprattutto di vincere. Superiore sulla carta ma inferiore nei fatti alla sua avversaria, la Lazio ha dilapidato nel finale un tesoretto di due gol, passando dal possibile ed auspicato trionfo, al suicidio più drammatico. Un harakiri che grida vendetta e che non ci voleva proprio alla vigilia di un compleanno così atteso per i 123 anni di storia. Ecco perché la copertina la dedichiamo al bandolero stanco brasiliano che è l'emblema della formazione plasmata dallo Scrivano fiorentino, un gruppo a parole coeso che però non sempre si ricorda o a voglia di esserlo. Come Filippetto, che con quella inzuccata al secondo minuto e l'assist nel secondo tempo, aveva dato un segnale che neanche lui sognava di dare. E che, cosa più grave, nessuno ha raccolto consentendo così il recupero dei toscani. Amen.
6+ a Benigno Zaccagnini - L'arciere ha scagliato la sua freccia. Bellissima. Stop di sinistro e cucchiaio di destro. Un gioco da ragazzi, ma di quelli che jela ammollano. Peccato non sia servita a centrare l'obiettivo.
6+ a Lupo Alberto - Bentornato Mago. Riemerso dagli ozi di Formello fra uno sbadiglio e un voglia de lavorà sartame addosso ha fatto vedere quello di cui è capace. Conigli dal cilindro e via. E Silvan muto. Il suo problema? Dura venti minuti, massimo nezz'ora. Come Rocco Siffredi.
6 al Ciro d'Italia - Non è importante segnare sempre, ma non fermarsi mai e combattere sempre col coltello fra i denti. Come fa lui. Sempre. Il guaio che è l'unico. L'hanno rimasto solo come Peppe er Pantera dei Soliti ignoti.
6 a Massimo Di Cataldi - Dalla via del Mare della cittadina pugliese al mare biancazzurro di bandiere dell'Olimpico. Non è la stessa cosa come la sua prestazione.
6 al Sergente - Un palo che poteva voler dire i tre punti. E la sua quotazione ai massimi. E' rimasto a dieci cocuzze co tutto er cocuzzaro.
6- a Viale dei Romagnoli 13 Ostia e Casale degli Ulivi Agriturismo - Dio lo fa poi li accoppia. Lui è meglio di me ma insieme siamo li mejo. Iachetti e Greggio, Boldone e De Sica, Ficarra e Picone. Quando two is meglio che One. Il guaio è che se lo devono ricordare fino al 95 minuto di esserlo.
6- a Lazzari alzati e cammina - È partito in quarta è finito in folle. Come Malgioglio a Tale e quale che è diventato la parodia di se stesso.
6- a Somarusic - Pe fa la vita meno amara, ha provato a spazzarli tutti co na cucchiara. Ma non c'è riuscito.
5 e mezzo a Dio vede e Provedel - Due tiri due gol. In perfetta media Carrizo. Daje.
5 e mezzo a Pedro Pedro Pedro Pè - Il meglo di Santa Fè e Trigoria è rimanto al veglione di Copocabana.
5 a Miei cari amici Vecino e lontani - Toh chi si rivede. Quello che se magna i gol come Pannella i maritozzi co la panna dopo i digiuni. Tanto fumo e un po' d'arrosto. Che il 2023 sia l'anno suo come lo è per Amadeus all'ennesimo Sanremo. Sperem.
5 a Hysaj che i papaveri - È come il trenino per Ostia. Arriva sempre in ritardo. Come quando doveva mordere le caviglia a Cambiaghi per arrestare la sua corsa che poi ha determinato il "secondo" gol di Caputo. Solo che questo era contro di noi. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 8 gennaio 2023
Nella vigilia del 123simo compleanno della Lazio i biancocelesti fanno harakiri e buttano via una vittoria già fatta. Contro l’Empoli un autogol di Caputo e un gol di Zaccagni avevano consentito ai biancocelesti di mettere al sicuro la gara, ma come già successo in questa stagione, nella ripresa la squadra di Sarri si perde per strada e si fa raggiungere. Stavolta negli ultimi 10’ arrivano le reti di Caputo e di Marin, che permettono agli ospiti di raggiungere un pari insperato: 2-2 il risultato finale. All’Olimpico in occasione della diciassettesima di Campionato, Zanetti arriva a Roma senza Tonelli, Destro e Haas, ma non può disporre nemmeno dell’ex Akpa Akpro. Sarri invece torna alla formazione tipo, con Luis Alberto dal primo minuto ed Anderson e Zaccagni che si piazzano di nuovo al fianco di Immobile. La squalifica della Nord esibisce una curva tristemente deserta e dopo il minuto di raccoglimento per la morte di Vialli, al fischio di Pizzuto la Lazio va subito in vantaggio. Da un calcio d’angolo battuto dalla sinistra da Luis Alberto, l’involontaria deviazione di testa di Caputo è determinante e la palla finisce in rete per l’1-0 biancoceleste. Gara subito in discesa per i capitolini, che potrebbero raddoppiare già al 9’ con un fendente di Immobile di poco alto. L’Empoli si vede ben poco, la Lazio invece al 19’ spreca ancora con il diagonale fuori di Zaccagni. Arrivano un paio di tiri da parte di Marusic e Luis Alberto, con i biancazzurri che hanno in pugno il gioco ma poi subiscono delle pause e non riescono a concretizzare, anche per la ottima difesa dei toscani. Nel secondo tempo riprende la pressione laziale, che è concretizzata finalmente al 55’, quando da un assist di Anderson la palla finisce a Zaccagni, che piazza dietro a Vicario uno scavino con la punta del destro siglando il raddoppio. Caputo stacca di testa al 59’ e sfiora la traversa; è la prima pericolosa opportunità dei toscani, risponde al 62’ il missile di Milinkovic che finisce sul palo. La Lazio, che resta in completa gestione della gara, ha però il solito black out e si consegna agli avversari. All’83’ in contropiede la palla finisce a Caputo, che di sinistro da posizione difficile riesce a metterla dentro e dimezza lo svantaggio. Nel recupero poi i biancazzurri fanno harakiri, perché al 94’ sugli sviluppi di un angolo, Marin solo al limite dell’area scaglia un tiro che buca per la seconda volta Provedel e consente ai suoi di pareggiare la partita. Altri due punti buttati dai biancazzurri, che arrivano peraltro dopo due sconfitte consecutive. Oggi era necessario vincere e invece è arrivato un pareggio che lascia l’amaro in bocca per come si è concretizzato. I secondi tempi della Lazio sono spaventosi: una squadra che gioca con troppa sufficienza e non ci mette mai la cattiveria necessaria. Non ci sono più scuse; domenica prossima è in programma la difficile trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo: a questo punto solo Sarri può cambiare qualcosa, altrimenti sarà una stagione fallimentare.
LAZIO EMPOLI 2-2 2’ Caputo (a) 55’ Zaccagni 83’ Caputo 94’ Marin
LAZIO: Provedel, Lazzari (70’ Hysaj), Romagnoli, Casale, Marusic, Cataldi (70’ Vecino), Milinkovic, Luis Alberto (87’ Basic), Anderson, Immobile, Zaccagni (60’ Pedro). All: Sarri
EMPOLI: Vicario, Stojanovic (68’ Ebuehi), Ismajli, Luperto, Parisi, Marin, Grassi (56’ Cambiaghi), Fazzini (76’ Bajrami), Baldanzi (56’ Bandinelli), Caputo, Satriano (68’ Pjaca). All. Zanetti
Arbitro Pezzuto
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