giovedì 12 gennaio 2023

Roberta, 60 anni di un boom

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Ci sono canzoni che anche a distanza di tempo evocano le emozioni del primo ascolto, brani che hanno avuto un successo enorme e proprio per questo sono entrate nell'immaginario collettivo come "cavallo di battaglia" del proprio interprete.

"Roberta" che veniva registrata esattamente 60 anni fa negli studi della Carish di Milano è una di queste, conosciuta da tutti, ballata da tutti e da tutti legata indissolublimente a Peppino di Capri, l'artista che la lanciò appunto i primi di gennaio del 1963 facendola divenare una delle hit più vendute e gettonate nei juke bok di quell'anno.

Melodia italiana, ritmo ballabile americano e vocalità partenopea gli ingredienti di questo pezzo divenuto un evergreen del nostro pop ma non solo, perchè ci sono anche altri due aspetti legati al brano stesso che ne hanno in qualche modo favorito da un lato il successo e dall'altro la popolarità.

Il primo è fondamentale. La canzone scritta da due giovani autori romani, il compositore Luigi Naddeo e il paroliere Paolo Lepore, si intitolava originariamente "Lo sai". Peppino dopo averla esaminata vorrebbe inciderla, ma sente che gli manca qualcosa.

Quel semplice ritornello che iniziava con "Ascoltami" infatti, lo riteneva impersonale, anonimo, ma soprattutto non calibrato alla partitura musicale. In una delle sue notti insonni, provando e riprovando la canzone al pianoforte, capisce che per completarla occorre un nome di donna. 

La copertina di Sorrisi con Peppino e la moglie e l'annuncio del regalo

E quale se non quello di Roberta, sua moglie, modella affermata con cui da quando si sono sposati è quotidianamente su tutti i giornali in qualità di coppia del momento, quella più paparazzata, chiacchierata e ammirata?

Alle cinque del mattino la sveglia e le fa ascoltare per la prima volta il brano che con l'aggiunta del suo nome è cambiato ed è così dedicato a lei: "Lo sai, non è vero, che non ti voglio più, lo so, non mi credi, non hai fiducia in me, Roberta ascoltami, ritorna ancor ti prego...".  

Nasce così un classico della musica italiana moderna, una canzone d'amore tra le più conosciute ed eseguite, che frutta a Di Capri l'ennesino successo discografico dopo quello di "Saint Tropez Twist".

Poi c'è un altro aspetto molto particolare e curioso che in qualche modo ha contribuito a far parlare di sè la canzone. Con una sorprendente operazione di marketing (era la prima volta che avveniva in questi termini e tramite un periodico di grande tiratura) venne lanciata l'iniziativa del regalo del disco a tutte le Roberte d'Italia. 

Fu "Sorrisi e Canzoni TV", settimanale da sempre sul pezzo per tutto quello che riguarda lo spettacolo, le manifestazioni canore, le trasmissioni televisive e gli artisti, a farsi promotore di questa inedita operazione regalo. 

l'articolo con il regolamento

Le formalità per riceverlo, senza ovviamente spendere una lira, erano molto semplici. Era sufficiente inviare alla redazione del periodico una lettera con allegato il certificato di nascita rilasciato dal comune, da cui doveva risultare che il primo nome anagrafico fosse quello di Roberta.

Un regalo senza dover vincere concorsi e senza spendere un soldo quindi, con l'augurio, come veniva spiegato nel regolamento, che il dono potesse rendere più piacevoli le ore di svago di tutte le Roberte sulle note della canzone che aveva il loro nome e con la voce di Peppino di Capri che intanto si avviava a vincere il Cantagiro.

E fu il boom. L'Italia si scoprì popolata di Roberte che si affrettarono ad inviare i loro certificati di nascita alla rivista per ottenere l'ambìto 45 giri che dominava le classifiche di vendite ed era ballatissimo e che venne spedito al loro domicilio in un plico speciale.

Ragazze e signore di ogni età che seguivano Peppino, uno dei personaggi più acclamati di quel periodo, fan che impazzivano per lui e che approfittavano di quella insolita iniziativa per ricevere il disco.  

Il plico col disco in regalo

Ma non solo, c'è il caso anche di una giovane coppia di Boffalora Ticino cittadina nella provincia milanese, i coniugi Andrea e Luigia Garavaglia, ammiratori di Peppino, che da poco avevano avuto una bambina chiamata proprio Roberta, nata incredibilmente nel giorno in cui il brano era nella Top Ten dei dischi più venduti.

Roberta Garavaglia la neonata di allora è cresciuta e ha custodito gelosamente quel regalo che gli avevano fatto avere i genitori appena nata e che l'ha accompagnata per tutta la vita.

Prossimamente compirà i suoi primi 60 anni e ha deciso che quel giorno oltre a far festa col marito Gianfranco e le figlie Chiara Andrea e Sofia, ascolterà a tutto volume sul giradischi di casa dell'epoca ancora funzionante, quello storico 45 giri. 

Pensando alla mamma e al papà e ringraziando "Sorrisi" e naturalmente Peppino. Auguri.


Nessun commento:

Posta un commento

Alessandro Momo, 50 anni dopo

 di FRANCESCO TRONCARELLI Chissà cosa avrebbe detto della Lazio di Baroni Alessandro Momo. Sicuramente sarebbe stato contento di vederla gio...