domenica 19 gennaio 2025

La Lazio è tornata. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

7 e mezzo ad aspettando Gigot - La Lazio è tornata a vincere. Con una prova maiuscola i biancocelesti hanno archiviato il momento no che stavano attraversando ( 5 punti in 5 partite) confermandosi un ottimo collettivo al di là di chi scenda in campo.  Ricky Tognazzi Baroni senza lasciarsi prendere da qualsivoglia sentimentalismo (aveva salvato il Verona la scorsa stagione) è riuscito a ricompattare il gruppo e spronarlo verso il risultato che tutta la gente laziale auspicava. Il gol del maniscalco francese al 2° minuto ha fatto capire subito quale fosse lo spirito con cui la squadra era scesa in campo. Quello di giocare per vincere. Il 2025 è iniziato a Verona.

7 e mezzo all'ira di Dia - Una fuga per la vittoria che neanche Pelè e Sylvester Stallone avevano corso nell'omonimo film. Ha scalato la marcia ed è partito in quarta per mettere il suo sigillo. Ponte ponente e Montipò tappe e tappe tà Verona e via. 

7 e mezzo a Benigno Zaccagnini - L'arciere ha scagliato la sua freccia e ha calato il tris. E non ha esultato per rispetto ai suoi ex tifosi. Bravi. Zaniolo je spiccia casa pure per questo.

7 e mezzo a Guendo è bello esse laziali - Guendovunque, Guendovai, Guendovieni so' dolori per gli avversari: vedi il lancio che ha illuminato il Bentegodi per il senegalese.

7 a Rovella per chi non si accontenta - Scurdammoce o passato a cominciare da quelle palle perse a centrocampo che hanno provocato contropiedi suicidi e ricominciamo come avrebbe detto Adriano Pappalardo.

6 e mezzo a Dio vede e Provedel - e para quando c'è bisogno. Come quando al 4° ha murato quel gialloblu col nome che è un dittongo stoppando le loro speranze di riprenderci subito. 

6+ a senti che musica coi Tavares - Un passo avanti rispetto al Como. È ripartita insomma la Freccia biancazzurra ma con difficoltà, del resto i sabotaggi alle linee ferroviarie sono all'ordine del giorno.

6+ Gila il mondo gila (cit. Jimmy Fontana, Cantagiro 1965) - Come Giano bifronte, da un lato autoritario e spietato dall'altro ballerino per una notte come Malgioglio. Non conosce mezze misure. Avete presente Vittorio Sgarbi?

6+ a Patrizia Pellegrini. Pedro Pè, Viale dei Romagnoli 13 Ostia e Dele ctrl canc alt - Buttati nella mischia per consolidare il risultato. Come Gerry Scotti, Frassica, Jovanotti e Geppy Cucciari per puntellare il Sanremo di Conti. 

6 a Hysaj che i papaveri - Prestazione senza infamia e senza lode per l'epurato richiamato in servizio. Ma non ha la stoffa di un Memo Remigi (anche lui riabilitato) per recitare un ruolo da protagonista. Da Innamorati a Milano (Remigi) a Separati in casa a Formello (col falconiere).

6- a Castellano e Pipolo - Tanto fumo e poco arrosto. Come Alessandro Cattelan.

6- - a Lisasken dagli occhi blu - È inutile accanirsi contro di lui. L'Achille Lauro biancoceleste è così, sta più de là (avulso dal gioco) che de qua (pedina determinante), prendere o lasciare. Ecco perché se qualcuno volesse prenderlo sarebbe opportuno darglielo subito. Il problema è che non lo vuole nessuno e sono solo chiacchiere per confondere le idee e farlo sembrare appetibile. Roba che non ha neanche appetito figurarsi quindi se fame di gol e contorni. Sipario.







mercoledì 15 gennaio 2025

Beatles, ecco chi era "Michelle"

 di FRANCESCO TRONCARELLI

 
Michelle, ma belleSont des mots qui vont très bien ensembleTrès bien ensemble
I love you, I love you, I love you...

E' una delle canzoni più famose dei Beatles, venne pubblicata nel 1965 insieme ad altri brani come "Day Tripper" e "We can work it out" nel sesto album "Rubber Soul" che i Fab Four registrarono in studio a Londra. 

Un pezzo che ebbe un grandissimo successo e che ancora oggi viene riproposto nelle selezioni radiofoniche delle emittenti di tutto il mondo per la sua melodia coinvolgente ma anche per quelle parole in francese che creano un'atmosfera particolare. 

Ma perché i Beatles scelsero il nome Michelle per dare il titolo alla loro canzone? Presto detto. Paul era affascinato da Parigi e dalla sua dimensione internazionale di culla della cultura. Era l'epoca di artisti come Francoise Hardy, Johnny Halliday, Juliette Gréco e dello stile bohémien che impazzava.

A una festa di studenti della scuola d'arte che frequentava, ascoltò con interesse un ragazzo con pizzetto e una maglietta strappata, che stava cantando una canzone francese. Paul volle allora imitarlo scrivendo un brano con un testo in francese inventato, un francese maccheronico, per divertire i propri amici. 

La canzone rimase così per molto tempo un pezzo da divertimento, una specie di gioco in musica, fino al 1965, quando John Lennon suggerì all'amico di lavorarci sopra per inserirla in "Rubber Soul".

McCartney così chiese aiuto ad un’insegnante di francese, Jan Vaughan. Lui non conosceva la lingua, quindi prima le domandò quale fosse un nome di quel paese abbastanza diffuso e poi di formare una rima con questo nome. 

Il risultato fu: “Michelle, ma belle, sont des mots qui vont très bien ensemble”, Lennon dal canto suo ebbe l'idea di inserire l'altrettanto famoso verso «I love you» reiterato a metà brano, a mo' di tormentone e così l'opera fu completa.

"Cin Cin" successo internazionale e disco d'oro in Italia

Questa la versione ufficiale o meglio quella che alcuni addetti ai lavori hanno accreditato successivamente, quando i Beatles sono diventati oggetti di culto e si è cominciato ad analizzarne i testi, le canzoni, la vita e quant'altro.

Ma ce n'è un'altra che proviene dalla Francia e che in questi giorni è tornata d'attualità. E ci riporta a un cantante molto famoso in Italia negli anni Sessanta con brani come "Cin Cin", "La mia festa", "Il treno va" che dominarono a lungo la Hit parade.

Stiamo parlando di Richard Anthony, 50 milioni di dischi venduti, idolo della gioventù ye ye d'oltralpe e conosciuto come "il papà del twist" per essere stato il primo nel paese d'oltralpe a lanciare il famoso ballo.

In occasione dell'anniversario della sua nascita (12 gennaio) il figlio in un talk televisivo improntato al vintage (come i nostri "La volta buona", "Bella Ma" ecc), ha rilanciato la storia dell'incontro fra i Fab Four e Anthony che dette vita al titolo del brano.

Il cantante francese era a Londra per incidere i suoi brani in inglese presso lo studio di Abbey Road, lo stesso dei Beatles che aveva conosciuto nella loro tourneè all'Olympia di Parigi (vedi foto in apertura). E la canzone è nata una notte nelle sale del ristorante dell'Hilton, dove soggiornava. 

Aveva invitato McCartney a mangiare con lui dopo una lunga sessione in studio. Nel corso di questa serata conviviale, il concierge dell'albergo recapitava in continuazione messaggi di Michelle, la moglie di Richard Anthony, al marito.

Richard Anthony e la moglie Michelle con i figli

Paul, con uno slancio goliardico, per prendere in giro l'amico, aveva così esclamato "Michelle, my bell.." per poi scarabocchiare su un angolo del tavolo il testo di questa canzone in omaggio alla bella e petulante consorte di Richard.

La "versione Anthony" che lo stesso cantante aveva raccontato anni fa senza che il suo vecchio amico Paul lo smentisse, era nota da tempo, ma per motivi di campanilismo non era mai stata accettata dai cultori della materia d'oltre Manica. Sarà vera? E perchè no. Spesso quello che sembra incredibile si rivela vero.

Ricordiamo i sorrisini dei nostri sapientoni sui "rapporti" fra Mino Reitano e i Beatles, che diventarono occhi abbassati quando recuperammo con un piccolo scoop la foto del locale di Amburgo che pubblicizzava le esibizioni di Benjamin and his brotehrs con i futuri interpreti di "Help".

Quindi perchè non dare credito al buon Richard, artista di fama internazionale, il primo a comprarsi un jet per gli spostamenti, che non aveva nulla da guadagnare nel raccontare questa versione, tanto più che da anni era divorziato proprio da Michelle dopo una lunga battaglia legale alla Totti e Hilary.

E poi, anche se non fosse vera al cento per cento, è valsa la pena darne conto per ricordare questo grande artista a tutti quelli che lo hanno applaudito a suo tempo per la sua bravura di interprete e per i suoi brani memorabili.

E anche per rallegrare quelli che leggendo queste righe si saranno messi a sorridere. Come qualcuno faceva per Mino Reitano collega dei Beatles.   

venerdì 10 gennaio 2025

Lazio, ma Como è possibile? Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

7 e mezzo all'ira di Dia - La Lazio voleva archiviare il derby. E dopo aver subìto una partenza sprint del Como era riuscita, finalmente, a imporre il suo gioco. E a segnare. Ma aveva fatto i conti senza l'oste, leggi la tenacia degli avversari che favoriti dalla superiorità numerica hanno rimesso tutto in discussione. Ma Como è possibile che ci sia avvitati su se stessi così? 5 punti in 5 partite. Mah, che peccato. Copertina d'obbligo al senegalese che con quel piattone vincente aveva illuso tutti.

7 a Patrizia Pellegrini - Tenuto spesso e volentieri in naftalina nello scantinato di Formello, il terzinaccio de noantri ha sfoderato un partitone che lèvate. Ci mettessero tutti la grinta come lui saremmo a cavallo. Come Marco Liorni che per mancanza di concorrenza si trova in tutti i programmi della Rai.

6 e mezzo a Rovella per chi non si accontenta - Sparito cone Flavio Insinna nel derby, ha ripreso coraggio e la sua verve. Meno male perché seve qualcuno coi piedi buoni là in mezzo.

6 e mezzo ad aspettando Gigot - Una partita da manuale, manuale del maniscalco ovviamente. Ha "annullato" il migliore dei lariani con un colpo da maestro di karate e poi ha messo in moto l'azione che è terminata nel gol. E per non farsi mancare niente ha deviato di testa un quasi gol degli avversari. Grande.

6 e mezzo a Guendo è bello esse laziali - gli unici che in questa città possono vantare 125 anni di storia. E lui fa parte di questa storia.

6+ a canc alt Dele - Tanto fumo e poco arrosto. Avete presente Pierluigi Diaco? 

6+ a Dio vede e Provedel - Osservato speciale dai saccentoni dei social per, secondo loro, gli errori del derby (come se li avesse dovuti marcare lui i giallozozzi che liberi liberi hanno segnato) ha compiuto un paio di parate decisive. Tutto il resto non è noia come diceva il Califfo, ma difesa che va per farfalle.

6 a Lazzari alzati e cammina - È partito in quarta è finito in folle. Come Amadeus che se n'è andato dalla Rai ma non lo vede piu nessuno. 

6 a senti che musica coi Tavares - Non ci sono più i treni in orario di una volta...

6- a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia - Un passo avanti rispetto ai disastri del derby. Ma ha sempre ballato nel primo tempo. Si candida alla prossima edizione di Ballando con le stelle al posto di Mariotto.

5 e mezzo a Hysaj che i papaveri - Buttato nella mischia per il tutto per tutto non è servito a niente. Come Marzullo.

5 e mezzo a Lisasken dagli occhi blu - al 68° ha avuto l'occasione per zittire l'Olimpico e tutti quelli che lo denigrano giudicandolo come minimo impalpabile. Una fuga palla al piede da paura che lo ha portato davanti al portiere per il tiro. Talmente da paura  che si è impaurito pure lui per quello che aveva fatto ed è finita a schifio.

5 a Somarusic - Natale è finito, i Re Magi so' tornati a casa loro, ma lui la statuina del presepe continua a farla. Oh preciso, così immobile al momento del pareggio di Cutrone che manco i pastori di Betlemme.

5 a Chauna bella pigna - ma se si fa espellere che ce fai? Anche se a dirla tutta non c'era neanche fallo ma l'arbitro doveva recuperare gli errori precedenti in qualche modo. E ha pagato lui per tutti. Come Pino Insegno per i bassi ascolti di tanti programmi RAI. Sipario.





domenica 5 gennaio 2025

Lazio, derby amaro. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

6 e mezzo a Castellano e Pipolo - La Lazio ha perso il derby nel primo tempo. Se avesse giocato come nella ripresa i primi 45 minuti forse avremmo visto un'altra partita. Ma così non è stato e quei due gol presi in un quarto d'ora hanno segnato l'esito della stracittadina. Imbelle, timorosa, spaesata prima, all'attacco, manovriera e sfortunata dopo. Questa la partita della Lazio. Tra i pochi a salvarsi il puntero argentino che c'ha provato sempre combattendo col coltello fra i denti. Un impegno che non meritava  l'espulsione. Sì, è stata una partita nata male e finita peggio.

6 a Guendo è bello esse laziali - È bellissimo, lo dovreste sapere anche voi. Non si capisce allora perchè gli avete regalato un tempo.

5 e mezzo a Dio vede e Provedel - Incolpevole sul primo, vero e proprio gol della domenica, ha vanificato la dote che si era conquistato col secondo. Ma la domanda sorge spontanea: chi ha fatto arrivare lì davanti a lui quello gialorozzo? 

5 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - È entrato troppo tardi. Pensa come stiamo pe rimpiangere la sua presenza.

5 e mezzo a senti che musica coi Tavares - La freccia biancazzurra è partita con un ritardo di 45 minuti. Roba da farsi rimborsare il biglietto.

5 + a Benigno Zaccagnini - Un dribbling in area avversaria e nulla più. Troppo poco. Come lo share di Bella ma di Diaco.

5 all'ira di Dia - C'era una volta. Ma c'era?

5 a Chauna pigna - S'è magnato un gol che pure Enrico Toti co la stampella avrebbe buttato dentro. Co tutta la stampella.

5 a Canc alt Dele - Se anche l'uomo più in forma stenta a carburare come una Panda prima serie con la marmitta bucata allora ditelo che era meglio non giocarla sta partita. 

5 a Rovella per chi non si accontenta - Come il rilevamento della temperatura a Santa Maria di Leuca. Non pervenuto.

5- a Viale dei Romagnoli 13 Ostia e Gila il mondo gila - Ma quale Ballando con le stelle, ma quale Bianca Guaccero e Milly Carlucci. Come hanno ballato loro là dietro manco Roberto Bolle.

4 e mezzo a Somarusic - È tornato il quarto mistero di Fatima. Nessuno sa perché giochi a pallone. Neanche lui.

4  a Lisasken dagli occhi blu - Di solito i debuttanti nel derby sono i migliori perché non sentono la pressione. Fanno la differenza. Sarà. L'Achille Lauro biancoceleste tutto è sembrato meno che il migliore. E quanto a pressione avrà avuto 10 di massima e sottozero di minima. Roba da ricovero immediato. Sicuramente ha fatto la differenza. In negativo. Sipario. 

La Lazio è tornata. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI 7 e mezzo ad aspettando Gigot - La Lazio è tornata a vincere. Con una prova maiuscola i biancocelesti hanno archiv...