di FRANCESCO TRONCARELLI
Se n'è andato Mario Tessuto, uno dei cantanti più popolari negli anni Sessanta, interprete acclamato di "Lisa dagli occhi blu", un brano che ha fatto epoca e che ancora oggi viene ricordato con nostalgia perchè legato ai primi amori scolastici che tutti hanno vissuto nella propria vita.
L'ennesima scomparsa di un artista in questo 2024, che si sta confermando vero e proprio annus horribilis per le morti di personaggi famosi che hanno regalato emozioni a tutti con il loro talento e le loro attività.
Milanese d'adozione, aveva 81 anni ed era nato nel casertano, a Pignataro Maggiore dove era stato registarto all'anagrafe come Mario Buongiovanni (questo il suo vero nome). Figlio di una coppia di operai emigrata al Nord aveva mosso i primi passi nella musica nel Clan di Celentano, dove era stato presentato da Livio Macchia dei Camaleonti.
Col passaggio alla CGD, con cui riesce a partecipare al Cantagiro 1966 con "Teen agers concerto", il vero inizio della carriera e i primi concerti di piazza con un complesso che lo accompagna. Col nome curioso e scanzonato che ha dato al gruppo, ovvero "Mario Tessuto e i Suoi Filati", comincia a farsi conoscere dappertutto.
Il grande successo arriva nel 1969 con "Lisa dagli occhi blu" scritta da Giancarlo Bigazzi per il testo e da Claudio Cavallaro per la musica. La canzone, seconda classificata a "Un disco per l'estate", diventa in breve tempo una delle più vendute dell'anno, oltre che uno dei brani simbolo degli anni Sessanta.
Ne viene ance tratto un omonimo musicarello diretto da Bruno Corbucci con un cast ricco di nomi di rilievo come Silvia Dionisio, Gino Bramieri e Nino Taranto. Il disco rimane in classifica tra i primi dieci per quindici settimane, restando al primo posto due settimane dal 16 al 23 luglio e ritornandoci per altre quattro settimane dal 20 agosto al 10 settembre.
Il brano ha avuto anche un riscontro internazionale. Nicola di Bari
infatti incise la versione in castigliano con il titolo Lisa de los ojos
azules, uscito in Argentina e Cile ed inserito nella raccolta Los
grandes éxitos de Nicola di Bari che ebbe un ottimo successo in tutta
l'America latina.
Nello stesso anno viene anche pubblicata "Nasino in su" scritta sempre da Bigazzi e Cavallaro che, pur entrando in hit parade, non ripete il boom del 45 giri precedente, così come "Blu notte blu", scritta da Mogol per il testo e da Mario Lavezzi per la musica.
Le serate comunque non mancano come le apparizioni televisive ed ovviamente Sanremo. Partecipa infatti al Festival con Orietta Berti con "Tipitipitì" brano alllegro e di facile presa.
Il 1970 è anche l'anno in cui partecipa alla celebre cavalcata da Milano a Roma effettuata da Mogol e da Lucio Battisti dal 21 giugno al 26 luglio, con l'incarico di effettuare le riprese che saranno sonorizzate in seguito da Battisti nello studio casalingo di Tessuto, una vera e proria chicca dal valore storico.
Benvoluto da tutti e dal carattere solare, Mario non riuscirà a restare sulla cresta dell'onda nonostante incisioni di livello come la cover in italiano del successo di Eric Carmen "All by Myself" ovvero "Rivoglio lei" con il testo di Cristiano Minellono.
Nel corso degli anni Settanta si è così dedicato all'attività di autore per altri interpreti, nel 1976 ad esempio ha scritto per Loredana Bertè "Meglio libera" (in collaborazione con Daniele Pace e Oscar Avogadro per il testo e con Umberto Napolitano per la musica) e nel 1984 "Utopia" per Pascal.
Ha continuato comunque la sua attività con recital e partecipazioni a trasmissioni televisive come i Migliori anni riscuotendo sempre successo e diventando anche un'identità nascosta del gioco i Soliti ignoti.
Come altri cantanti della sua generazione, ha avuto la fortuna di partire subito col piede giusto incidendo una canzone di successo, ma questa prerogativa felice, paradossalmente si rivelata una sorta di freno che non gli ha permesso di mantenere lo stesso livello nel prosieguo dell'attività.
Era in ogni caso un ottimo artista, perchè conosceva la musica ed aveva fatto la gavetta, come si usava una volta. A 81 anni lo ha tradito il cuore, quel cuore che aveva fatto battere forte a tutti gli adolescenti che nelle Seconde B delle loro scuole si erano innamorati della loro Lisa e l'avevano stretta forte ballando la sua canzone nelle feste in casa. Addio Mario...
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