martedì 31 marzo 2020

Vincent, la canzone che è un quadro

 di FRANCESCO TRONCARELLI


Nell'anniversario della nascita di Van Gogh, arriva la notizia del furto di una sua opera. E' stato rubato infatti un quadro dell'artista dal museo olandese Singerlaren nella notte tra domenica e lunedì. Lo ha reso noto il direttore del museo, peraltro chiuso a causa della pandemia Covid-19. I ladri hanno sfondato una porta a vetri et voilà, il 'Giardino della canonica a Nuenen in primavera', è volato via, probabile il furto su commissione.

La notizia ovviamente ha fatto il giro del mondo per l'importanza del suo autore e per le circostanze (furto nel giorno delle celebrazioni), tutti i Tg e Radio varie l'hanno rilanciata, ma nessuno dei reporter che se ne è occupato, ha montato il servizio con quella che da tempo e la "colonna sonora" dedicata a lui, il brano "Vincent".

Mancanza di cultura musicale, dimenticanza, chissà, ma non conta rispondere, tanto i servizi sono andati, resta l'amarezza dell'occasione perduta per riascoltare il capolavoro firmato negli anni 70 da Don McLean che oltre ad essere stato un successo internazionale, è stato poi utilizzato, per omaggiare l'amato pittore e dare la giusta atomosfera alle sue opere.
      
C'è stato un periodo per esempio che il prestigioso Museo Van Gogh di Amsterdam diffondeva nelle sale dove erano esposti i quadri questa brano del cantautore americano, un vero e proprio gioiello acustico che è un tributo sentito al pittore e in particolar modo al suo celebre dipinto “Notte stellata“, realizzato nel 1889 e conservato MOMA di New York.


La canzone difatti inizia proprio con le parole “Starry, starry night“ (Stellata notte di stelle...). Nel 1970 McLean stava attraversando un periodo piuttosto travagliato a causa del suo matrimonio che ormai non funzionava più e stava andando a rotoli. Cercava di distrarsi col lavoro, ma non era facile. Insegnava musica in una una scuola, suonava la chitarra e cantava in aula.

Un giorno mentre era nella biblioteca sfoglia un libro illustrato su Van Gogh e il suo sguardo resta catturato dal dipinto “Notte stellata” e improvvisamente  capisce che doveva scrivere una canzone per dire che Van Gogh non era pazzo: "Aveva un disturbo, questo sì -ha raccontato poi McLean-, cosa che lo rendeva diverso agli occhi degli altri, ma era qualcosa di ben diverso dal mio concetto di pazzia. Così mi sono seduto con una stampa di “Notte stellata” e ho scritto i testi su un sacchetto di carta".

E nasce la poesia. Le parole e le immagini che illuminano questo brano, rappresentano la vita, il lavoro e la morte di Vincent Van Gogh. I versi “Paint your palette blue and gray” (“Dipingi la tua tavolozza blu e grigio”) riflettono i colori predominanti del dipinto, e sono probabilmente un riferimento all’abitudine dell'artista di succhiare o mordere i suoi pennelli mentre lavorava,
“The ragged men in ragged clothes” (“Gli uomini laceri in abiti logori”) e ”how you tried to set them free” (“come hai cercato di liberarli”) si riferiscono alle attività umanitarie di Van Gogh e all’amore che nutriva per gli emarginati dalla società, “They would not listen / They did not know how” (“Non volevano ascoltare / Non sapevano come”) si riferisce alla famiglia di Van Gogh e ad alcuni conoscenti che erano critici nei confronti della sua gentilezza verso i “the wretched” (“gli infelici”).

Il quadro a cui si è ispirato McLean

“How you suffered for your sanity” (“Come hai sofferto per la tua sanità”) si riferisce al disturbo schizofrenico di cui Van Gogh soffriva. L'artista dipinse “Notte stellata” dopo essersi fatto internare nel manicomio Saint Paul de Mausole, appena fuori Saint Rémy, in Provenza. Scrisse al riguardo che quella notte era “più ricca di colori del giorno“, ma non poteva andare fuori a vedere le stelle, così dipinse il cielo notturno a memoria.

Ha spiegato McLean: "Stavo rigirandomi il libro tra le mani pensando a come poter raccontare la sua storia quando ho capito che tutto era già nel dipinto. Tu hai arguzia, drammaticità, umorismo, pathos e rabbia e tutte queste cose creano gli strumenti sottili che un artista usa".

La canzone è inclusa nell’album “American Pie” del 1971 che raggiunse il numero 1 della UK chart, la classifica inglese e il numero 12 in quella degli Stati Uniti, dove rimase per ben 12 settimane nella Top 100. La sua fama in Italia è dovuta allo sceneggiato televisivo, come una volta si chiamavano le fiction, "Lungo il fiume e sull’acqua" del 1973, giallo con con attori del calibro di Sergio Fantoni, Laura Belli, Giampiero Albertini, Renato De Carmine, Nicoletta Machiavelli, Franco Graziosi, di cui era la colonna sonora.

la cover firmata De Gregori-Little Tony

C'è stata una versione in italiano frutto della collaborazione fra due artisti molto diversi fra loro uniti per l'occasione in nome della musica. Il testo si deve Francesco De Gregori e ha per titolo "Come un anno fa", l'incisione, molto delicata e intimista, all'Elvis italiano Little Tony. Un’altra versione, che pur avendo un testo che si avvicina all'originale ne ha completamente stravolto l'arrangiamento, l'ha realizzata Roberto Vecchioni. Tra le varie cover di questo brano, da ricordare quelle di Josh Grobhan e di Ronan Keating.

Il cantante irlandese Brian Kennedy ha cantato questa canzone al funerale del mitico calciatore George Best, perchè era la sua canzone preferita. Recentemente il brano è statoa inserito sui titoli di coda di “Loving Vincent“ (lett. "Con affetto, Vincent") un film d'animazione diretto da Dorota Kobiela e Hugh Welchman dal successo mondiale e campione d'incassi in Italia nel 2017.

Nel Museo Van Gogh ad Amsterdam poi, c’è una "Capsula del tempo" che contiene alcuni dei pennelli dell’artista e il suo cappello di paglia insieme agli spartiti di questa brano. Quello che Tg e Radio hanno bucato. Eccolo.

2 commenti:

  1. Bellissimo articolo bravo Francesco ....è sempre bene ricordare i grandi artisti del passato ,grazie.

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  2. Anche in questo momento terribile sei sempre sul "pezzo", grazie Francesco. La notizia non mi era arrivata... È incredibile che c'è gente (criminali) che approfitta di ogni occasione per mettere a segno un colpo come questo.

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