lunedì 27 aprile 2020

Whitney Houston, ecco il film

di FRANCESCO TRONCARELLI
 

«Nessuno mi fa fare qualcosa che non voglio fare.
 È una mia decisione. Quindi il mio più grande demone sono io.
 Sono il mio miglior amico o il mio peggior nemico»


Una voce portentosa, strabiliante, unica nel vero senso della parola, un carisma eccezionale, una vita trascorsa fra alti e bassi, trionfi e solitudine, ascese cadute sino ad una fine triste e solitaria nella vasca da bagno della suite 434 dell'Hilton hotel a Beverly Hills ad appena 48 anni. Ora tutto questo sarà un film. Come dire, cronaca di un successo annunciato.

The Whitney Houston Estate, l'editrice Primary Wave e il produttore Clive Davis stanno unendo le forze per realizzare 'I Wanna Dance With Somebody', biopic dedicato alla regina del soul pop con Stella Meghie (The Photograph) alla regia che prende il titolo dal suo primo grande successo internazionale del 1987.

Per ora pochi dettagli sul cast, mentre la sceneggiatura, che a quanto pare non mancherà di affrontare anche le zone più oscure della vita della cantante, sarà a cura del talentuoso Anthony McCarten, più volte nominato all'Oscar e autore di 'L'ora più buia', 'Bohemian Rhapsody', 'I due papi' e 'La teoria del tutto'. Non solo, sempre McCarten è anche lo scrittore dei testi del musical dedicato alla vita di Neil Diamond di prossimo debutto a Broadway.

'I Wanna Dance With Somebody', realizzato dati i costi proibitivi da un pool di produttori come Pat Houston (cognata ed ex assistente della pop star), Clive Davis, Larry Mestel e Denis O'Sullivane McCartner, potrà poi ovviamente contare sulle canzoni dell'artista che accompagneranno vita e carriera della cantante fino alla sua tragica morte.

Il film sarà una "celebrazione gioiosa, emozionante e drammatica della vita e della musica della più grande cantante R&B e pop di sempre, seguendo il suo percorso dall'oscurità alla fama mondiale- hanno speigato i produttori- con la premura di essere davvero onesti anche sul caro prezzo pagato per ottenere quella celebrità"


Sarà, insomma, una saga ricca e complessa alla ricerca dell'equilibrio perfetto tra canzoni, cantante e pubblico e, al tempo stesso, l'emozionante racconto di una semplice ragazza del New Jersey in cerca della sua strada nel dorato mondo dello spettacolo americano.

Il produttore discografico Clive Davis, che ha conosciuto l'artista nel 1983 quando aveva solo 19 anni, ha dichiarato: "Dalla mia esperienza personale e professionale con Whitney fino all'età adulta e alla sua tragica scomparsa, so che la sua intera storia non è stata ancora raccontata.

La bella e brava Whitney Houston figlia della cantante di gospel e corista di Elvis Presley Cissy e cugina della musa di Burt Bacharach Dionne Warwick, è universalmente riconosciuta come una delle più iconiche, popolari e talentuose voci di tutti i tempi, spesso chiamata semplicemente "The Voice", soprannome attribuitole da Oprah Winfrey e che la pone sullo stesso piano di Frank Sinatra.

Il suo enorme successo negli anni '80 ha permesso l'apertura di mercati fino ad allora preclusi alle artiste di colore. Con i suoi brani la cantante ha dominato le classifiche mondiali, in particolar modo la Billboard Hot 100, nella quale ha piazzato sette singoli consecutivi al primo posto battendo il record di sei appartenente ai Bee Gees.

È stata una delle donne di maggior successo discografico, la quarta donna per numero di vendite negli Stati Uniti, con circa 55 milioni di dischi certificati dalla RIAA. Le sue vendite complessive di album e singoli sono di 200 milioni di copie.


Tra gli altri record, detiene anche il primo posto nella classifica degli artisti di colore di maggior successo insieme a Michael Jackson, e nel 2006 il Guinness dei Primati l'ha dichiarata "l'artista più premiata e famosa di tutti i tempi". La rivista Rolling Stone l'ha inserita alla 34ª posizione nella lista dei 100 cantanti più grandi di tutti i tempi.

Come attrice ha girato un film cult come 'The Bodyguard' insieme a Kevin Costner la cui colonna sonora conteneva il grande successo "I Will Always Love You", 'Uno sguardo dal cielo' con Denzel Washington e 'Donne' diretto da Forest Whitaker.

Ed è stato proprio il suggestivo ed emozionante brano della colonna sonora della pellicola interpretata con Costner nel '92, "I Will Always Love You" ad essere stato il suo più grande sucesso di una carriera ricca di hit e pezzi memorabili che hanno fatto ballare ed emozionare in tutto il mondo.

Eppure quel disco divenuto così importante non era "suo", ma una cover, una ripresa insomma di un 45 giri precedente. Era stato infatti inciso nel 1974 da Dolly Parton, la regina della musica country, che l'aveva composto al termine della storia col suo pigmalione Porter Wagoner.

Martin Scorsese attratto da quel pezzo cantato dalla Parton lo inserì come sottofondo di una sequenza del film "Alice non abita più qui", mentre nel 1982 la canzone fu reincisa per la colonna sonora del film musicale "Il più bel Casino del Texas" (The Best Little Whorehouse in Texas) di Colin Higgins, in cui la Parton recitava insieme a Burt Reynolds.


Aveva una storia importante insomma questa canzone. La grande popolarità del brano arriverà però quando Whitney lo reinterpreta per la colonna sonora del film "Guardia del corpo", diventando il singolo più venduto nella storia da una artista femminile con oltre 16 milioni di copie vendute. Una cifra da capogiro.

Prima di diventare "la" canzone della diva del pop però ci furono dei tentennamenti da parte dei produttori del film "The Bodyguard". Resisi conto che "I Will Always Love You" era la stessa canzone  per il film "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno" uscito l'anno prima, puntavano su "What Becomes of the Brokenhearted" di Jimmy Ruffin come tema del film.

Ma fu proprio Costner, forte del suo potere contrattuale dopo i 7 premi Oscar del suo "Balla coi lupi" a insistere per il brano di Dolly Parton, che valorizzava particolarmente il timbro vocale della Houston e anzi, lui che era del anche un chitarrista e cantante, le suggerì l'inizio del brano da cantare a cappella. Una particolarità che si rileverà decisiva e di forte impatto sul pubblico.

Il video del brano, girato da Alan Smithee (pseudonimo di Nick Brandt), comincia con la performance del pezzo da parte della Houston alla fine del film, per poi continuare tra spezzoni della pellicola con la cantante seduta in un cinema deserto e verso la fine della clip tra la neve.

In attesa del biopic che seppur per interposta persona la riporterà fra il suo pubblico che l'ha sempre amata a prescindere dagli alti e bassi di una vita straordinaria e travolgente ma piena di momenti negativi, resta la migliore testimonianza in pochi minuti, visiva e vocale, di un'artista indimenticabile. Eccolo.

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