lunedì 20 aprile 2020

Gianrico Tedeschi, 100 anni in scena

di FRANCESCO TRONCARELLI


Gianrico Tedeschi compie 100 anni. E' la sua festa. Ma anche quella del Teatro, della Cultura dello Spettacolo taliano. Con lui non si celebra infatti "solo" il grande attore che è stato, ma tutto un mondo in cui questo personaggio ha vissuto da protagonista e di cui ha fatto parte con nomi entrati nella storia del Novecento come lui.

Ci sono compleanni che sono simbolici di per sè, come quello di Tedeschi appunto che ancora quattro anni fa recitava ''Dipartita finale'' con la regia di Branciaroli, ma una ricorrenza simile assume un valore particolare, perchè offre la possibilità di comprendere la storia di un secolo che questo artista ha attraversato nella sua interezza nel bene e nel male, come ogni uomo, mantenendosi sempre fedele ai principi etici che l'hanno ispirato.

Studente alla facoltà di Magistero della Cattolica di Milano, città dove è nato, durante la Seconda guerra mondiale fu chiamato alle armi come ufficiale e partecipò alla campagna di Grecia. Fatto prigioniero dopo l'armistizio, venne internato tra gli IMI nei campi di Beniaminovo, Sandbostel e Wietzendorf per non aver aderito alla Rsi.

Nella prigionia conobbe un altro internato destinato a diventare celebre, Giovannino Guareschi, lo scrittore che dalla sua magica penna inventò Don Camillo e Peppone. A Sandbostel, in una compagnia di militari che s'improvvisavano attori, recitò per la prima volta nella parte di Enrico IV nell'omonima opera di Pirandello che poi lo accompagnerà per tutta la vita.


Finita la guerra infatti, si trasferì a  Roma per imparare il mestiere di attore e così frequentò l'Accademia nazionale d'arte drammatica. Si diploma e inzia subito dalla porta principale: il suo debutto teatrale infatti è sotto la guida di Giorgio Strehler.

Da quel momento inizia una carriera che lo vedrà protagonista sul palcoscenico con le migliori Compagnie teatrali e negli sceneggiati televisivi targati Rai che incollavano milioni di persone davanti il piccolo schermo. Ma anche in tanti film di cassetta a conferma della sua poliedricità e capacità interpretativa.

I capelli sempre scapigliati, lo sguardo sornione, una recitazione improntata all'umorismo, il sorriso come biglietto da visita di una signorilità interiore, Tedeschi ha fatto tutto e bene, basta scorrere una piccola parte del repertorio che ha affontato in tanti anni di palcoscenico e di set televisivi e cinematografici, per comprendere la grandezza del suo essere attore. E dei colleghi che lo accompagnavano nei lavori in cartellone.

Tedeschi in My Fair Lady, con Mario Carotenuto e Delia Scala

Per esempio, "La dodicesima notte" di William Shakespeare per la regia di Orazio Costa con Giorgio De Lullo, Renzo Giovampietro, Mario Gallina, Camillo Pilotto, Paolo Panelli, Salvo Randone, Gualtiero Isnenghi, Francesco Mulè, Nino Manfredi, Rossella Falk, Anna Proclemer e Bice Valori al Castello di San Giusto per il Teatro Verdi  a Trieste.

Vogliamo dare un'occhiata a caso alla prosa televisiva? "I giocatori", "Tredici a tavola", "La padrona di raggio di luna", "La professione della signora Warren" per citare solo alcuni titoli, dove si è cimentato con successo, ma ha offerto prove brillanti anche nello spettacolo leggero.

Nella rivista e nella commedia musicale si è cimentato in Enrico '61 con Rascel e nel 1964 My Fair Lady con Delia Scala entrambe realizzate dall coppia Garinei e Giovannini, mentre per la Tv ha affiancato Bice Valori e Lina Volonghi nel varietà di Falqui "Eva ed io" e nel 1977 voluto fortemente sempre da Falqui partecipò a "Bambole, non c'è una lira" con i mitici Tino Scotti e Gianni Agus, la Biagini, Pippo Franco, Mastelloni, De Sica e la Bertè, varietà che ebbe un successo strepitoso.

Bambole non c'è una lira, il cast

Ha preso parte anche ai grandi sceneggiati della Rai, interpretando, tra gli altri, personaggi come Marmeládov in "Delitto e castigo" (1963),  Paolino in "Demetrio Pianelli" (1963) e Sorin ne "Il gabbiano" (1969).

Tanti i film dal successo popolare come "Susanna tutta panna" di Steno, "Bravissimo" di Luigi Filippo D'amico, "Il federale" di Salce, "Ettore Lo Fusto" di astelari, "Il Mostro" di Zampa, "Mimì Bluette" di Carlo Di Palma e anche pellicole di culto come "Adua e le comagne di Antonio Pietrangeli e "Brancaleone alle crociate" di Monicelli.

Un volto riconoscibile e simpatco come il suo non poteva essere ignorato dalla pubblicità. Tedeschi è stato uno dei personaggi di Carosello più famosi, è ricordato infatti soprattutto come lo stralunato ed efficace testimonial delle caramelle Sperlari in scenette trasmesse dal 1974.
 
Tedeschi e la Biagini sul set

Ventidue anni dopo ancora pubblicità prestando il volto del nonno negli spot del formaggio Philadelphia, a cui nel giugno 1999 si affiancò Marina Massironi. E poteva mancare la Radio? No, certo, negli anni 70 infatti partecipò anche alla trasmissione Gran varietà condotta da Raffaella Carrà,

Una vita sulle scene e adesso il mritato riposo. Tedeschi è uno dei 1377 abitanti di Pettenasco, piccolo borgo sul lago d'Orta al confine tra Piemonte e Lombardia. Oggi spegnerà la torta con una sola candelina che varrà per 100 con la moglie e partner Marianella Lazlo, ma senza le figlie Sveva attrice anche lei ed Enrica docente di sociologia e i nipoti lontani per ovvi motivi legati all'emregenza Covid.

Ma con lui, l'irresitibile "Arlecchino servitore di due padroni" che è diventato attore nella prigionia di un campo di concentramento, ci saranno tutti gli spettatori che l'hanno applaudito in una vita sul palcoscenico e che si sono emozionati e divertiti con le sue interpretazioni sempre puntuali ed incisive. Da grande attore, da Gianrico Tedeschi. Auguri Maestro!


4 commenti:

  1. Lui e la grande Franca Valeri Sono rimasti gli unici capostipiti del nostro teatro Auguri Maestro

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  2. Un giusto e meritato ricordo di questo grane attore-

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  3. Grande Gianrico!Auguri e grazie alla tua "leggera"e brillante ironia!!

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