giovedì 9 aprile 2020

La Rinascita grazie alla musica

di FRANCESCO TRONCARELLI


Tutti hanno cantato dai balconi, poi c'è chi si è attivato concretamente per contribuire con la propria musica ad un'iniziativa precisa. Cantare sì per sentirsi comunità, ma cantare per dare a chi in questi giorni terribili ha bisogno è sicuramente meglio.

E i risultati si sono visti. Le "balconate" sono sparite, confermando la loro natura effimera ideata tanto per dire "forza sentiamoci vivi", mentre la canzone nata per regalare soldi veri va avanti speditamente raccogliendo consensi trasversali e numeri impressionanti.

"Rinascerò, rinascerai" il brano scritto da Roby Facchinetti e Stefano D'Orazio a dieci giorni dall'uscita ha già collezionato oltre 11 milioni e 700 mila visualizzazioni da tutto il mondo. Numeri che parlano da soli e più che importanti perché tutti i proventi, anche quelli dei diritti d'autore, verranno destinati all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Ci si chiedeva chi avrebbe scritto e pubblicato la prima Instant song sul tema del coronavirus, e non poteva che essere un artista della città che ha pagato più di tutte in Italia il tributo al Male del Terzo millennio, aiutato in questa missione da un collega romano che ha eletto da anni la città lombarda come sua seconda casa.

D'Orazio, attualmente a Roma dopo essere rientrato da Bergamo, pochi giorni prima che scoppiasse l'epidemia, ha spiegato di aver risposto d'impeto al suo collega: "Roby mi ha chiamato sconvolto, lui sta nell'occhio del ciclone, aveva visto come tutti in televisione le immagini della colonna di camion militari che portavano via le bare delle vittime del virus.


"Aveva trascorso ore al telefono cercando di consolare amici e parenti, molte delle vittime le conosceva personalmente, in tanti altri casi si trattava di familiari di suoi amici, Bergamo non è poi così grande, ci si conosce un po' tutti. Mi ha detto che quella notte gli era venuta questa musica e quando mi ha proposto di scrivere il testo non me lo sono fatto ripetere, ho detto subito che mi ci sarei messo al lavoro".

Da "sorvegliato speciale", come si definisce, D'Orazio si è messo così subito al lavoro nel suo attico a piazzale Clodio a due passi dalla Rai, "vedo l'antenna, sembra che le notizie me le lancino direttamente in salotto". A Roma, ma con il cuore e il pensiero a Bergamo: "Sono venuto via prima della catastrofe, Bergamo è la mia seconda casa, mi ha adottato e mi ha accolto, mi ha fatto vivere nel miglior modo possibile il mio lavoro".

Il testo descrive una sorta di inferno dantesco e la speranza di uscirne. C'è anche un riferimento al sommo poeta: "Rinascerò, rinascerai, quando tutto sarà finito, torneremo a riveder le stelle. La tempesta che ci travolge ci piega ma non ci spezzerà, siamo nati per combattere la sorte, ma ogni volta abbiamo sempre vinto noi, questi giorni cambieranno i nostri giorni ma stavolta impareremo un po' di più".

E prosegue: "Rinascerò, rinascerai, abbracciati da cieli grandi, torneremo a fidarci di Dio, nel silenzio si respira un'aria nuova ma mi fa paura questa mia città, siamo nati per combattere la sorte ma ogni volta abbiamo sempre vinto noi".

E' Facchinetti a cantare il brano che è stato arrangiato da Danilo Ballo con il mixaggio di Marco Barusso, i cori di voci bergamasche dirette da Daniele “Vava” Vavassori e le chitarre di Diego Arrigoni, il chitarrista dei Modà.



La canzone va avanti in modo tambureggiante, con grandi orchestrazioni e cori, e si snoda come una risposta ottimistica alla drammatica situazione che stiamo vivendo. Stefano D'Orazio era il secondo autore dei testi nei Pooh, accanto a Valerio Negrini. Fra loro c'era una ripartizione per "talento" e Negrini scriveva di più perché era considerato da tutti nel gruppo, un poeta.

I più grandi successi, quelli storici sono stati firmati da Negrini, e delle decine e decine firmate da D'Orazio, si ricordano sopattutto "La donna del mio amico", "Dove sono gli altri tre", "Cinquanta primavere". La canzone è nata on line, scambiando i file attraverso la rete, ognuno ha registrato a casa sua le parti vocali e gli strumenti, da una parte le tastiere, dall'altra la batteria.

Oltre alla canzone c'è anche un video per "Rinascerò, rinascerai" realizzato a tempo di record con le foto di medici e infermieri, dei giocatori della squadra di calcio dell'Atalanta, e un Iban al quale si può donare per l'ospedale Giovanni XXIII per l'acquisto di attrezzature mediche.

Anche la Siae ha annunciato che devolverà anche le sue provvigioni. Inoltre, grazie agli utenti di tutto il mondo, sono state fatte delle traduzioni spontanee del testo in turco, olandese, cinese, rumeno, giapponese, croato, polacco, per meglio comprendere il significato della canzone nella loro lingua d'origine.

L'associazione di Bergamo ConosciLIS, ha infine tradotto nel linguaggio dei segni il testo per portare il messaggio di speranza anche a chi non può sentire. Il pezzo è un inno alla vita che ta arrivando al cuore della gente nel modo più bello.

Se si va a leggere i messaggi lasciati su Youtube si capisce come il brano abbia raggiunto l'obbiettivo di scuotere le coscienze e aprire i cuori vero la rinascita. Scrivono dalla Corea, dall'Argentina, dall'Australia, dai Paesi dell'Est, è il brano che in questi momenti tutti vogliono ascoltare.

La canzone è il desiderio di rinascita e di speranza, una dedica a chi ci ha lasciato e ai loro familiari, un ringraziamento per tutti coloro che lavorano incessantemente al bene degli altri: medici, infermieri e tutto il personale ospedaliero, sono gli eroi e le eroine di questi nostri giorni. E' una preghiera per una città che non si arrende.


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