venerdì 15 marzo 2019

Amadeus verso Sanremo

di FRANCESCO TRONCARELLI




Sarebbe la ciliegina sulla torta. Il meritato ricoscimento ad una carriera costruita passo dopo passo, dalle radio locali ai grandi show televisivi, con serietà, dedizione e soprattutto grande professionalità. Una bella soddisfazione per chi come lui ha fatto tanta gavetta ed ha saputo rimboccarsi le maniche quando le cose non andavano bene e il vento del successo era girato.

Amadeus potrebbe essere il conduttore del prossimo Sanremo. L'indiscrezione filtrata dai piani alti di viale Mazzini, è subito esplosa sui media suscitando consensi e apprezzamenti dappertutto, a cominciare dai social dove è rimbalzata imediatamente raccogliendo commenti favorevoli dal popolo del web per proseguire nelle emittenti radiofoniche con le dirette entusiastiche degli ascoltatori.

Sanremo 2020, sarà l'edizione numero 70 del festival, un'edizione importante perchè verrà celebrata come anniversario di una manifestazione canora che da sempre interessa il Bel paese, vero e proprio fenomeno di costume che per una settimana coinvolge tutti, anche quelli che snobisticamente dicono di non vederlo ma poi lo guardano per criticarlo, alimentando indirettamente un successo che già di suo non ha rivali.

In questo contesto celebrativo (70 anni di Sanremo), si era già pensato appena terminata la "seconda volta" di Baglioni, ad una soluzione interna per valorizzare le risorse e gli artisti di casa Rai. Ora arrivano queste voci che confermano le intenzioni dei vertici Rai di premiare i propri uomini.

Amadeus con la moglie Giovanna e il figlio Josè Alberto

E Amadeus in effetti sarebbe la scelta ottimale, il personaggio giusto per voltare pagina, un conduttore doc lontano da potentati esterni (e il famoso conflitto d'interessi denunciato da Striscia la notizia) competente per quanto riguarda il discorso musicale e capace di risolvere querelle e questioni impreviste con intelligenza e tatto, come ha dimostrato tenendo a bada i tutor (e i loro eccessi dialettici) del programma "Ora o mai più", ennessimo successo della sua carriera.

Registrato all'anagrafe di Ravenna il 4 settembre del 62 come Amedeo Umberto Rita Sebastiani, ha iniziato grazie a Claudio Cecchetto come disc jockey insieme a Fiorello, Jovanotti e Marco Baldini, negli anni 80 a Radio Deejay e successivamente si è affermato come conduttore televisivo a partire dagli anni 90 conducendo diversi quiz e programmi di intrattenimento sia sulle reti Rai sia in quelle Mediaset.

Ha presentato più edizioni del mitico Festivalbar, "Buona domenica" su Canale 5,  Il "Quizzone" e "Matricole" su Italia 1, fino a trovare la sua collocazione ideale nel preserale con successi che hanno portato numeri incredibili per lo share con "l'Eredità", gameshow entrato nella storia della tv. E ancora tra i tanti programmi di successo, "Reazione a catena", "L'anno che verrà" e i "Soliti ignoti".

Allegria genuina unita a garbo e senso della misura, caratteristiche che ricordano la conduzione di Fabrizio Frizzi, le sue qualità umane e professionali che lo hanno fatto diventare un beniamino del pubblico. Che lo hanno fatto diventare Amadeus, uno dei migliori e più apprezzati personaggi del mondo dello spettacolo.

Ora o mai più

Mancano ancora molti mesi alla messa in onda della settantesima edizione del Festival, un periodo lungo in cui i rumor si rincorreranno, come quello che indicava una conduzione corale per celebrare la storia della manifestazione canora (con la Clerici e Conti), ora però la candidatura di Amadeus (per il quale la direttrice di Rai 1 Teresa De Santis stravede) sembra la più forte.

Staremo a vedere, considerato che Baglioni ha fatto capire che sarebbe pronto per il terzo anno consecutivo al di là del calo degli ascolti e delle polemiche e forte delle sue scelte che comunque hanno portato alla ribalta musica e volti nuovi per il grande pubblico. Registriamo in ogni caso il pensiero di Amadeus che al riguardo si è espresso con molta diplomazia e soprattutto serenità

"Sanremo è ovviamente il massimo per uno che fa il mio mestiere. Sanremo appartiene alla tradizione del nostro paese, è una specie di Carnevale di Rio nostrano. Il Festival l'ho sempre seguito fin da ragazzino, per passione prima e per lavoro poi. Chiunque faccia il mio mestiere sogna di condurlo prima o poi. Detto questo, mi piace dire che ora ho la fortuna di lavorare tanto e bene, quindi non ne faccio una malattia: se dovesse però capitare ben venga. Va fatto bene, dove uno si assume anche la responsabilità di tutte le scelte. Sanremo ti capita una volta nella vita ed almeno quella volta è giusto farlo come lo vuoi fare".

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