sabato 31 luglio 2021

Stefania Rotolo, indimenticabile

di FRANCESCO TRONCARELLI

La notizia arrivò come un fulmine a ciel sereno, nessuno sapeva della malattia che l'aveva aggredita, nè nulla era filtrato dalla clinica dove era ricoverata e dove si stava consumando con dignità e nella riservatezza.

Era il 31 luglio di quaranta anni fa, e l'Italia si stava imbarcando nelle ferie, tra caldo africano in arrivo,  l'anticiclone delle Azzorre che faceva le bizze mentre il capo del Governo Spadolini si apprestava a  pronunciare un discorso sull'economia del Paese alla Camera. 

Fu Renato Zero a farsi portavoce dei familiari e comunicare che "Stefania non c'era più, aveva finito di soffrire ed era volata in cielo".  Lui la conosceva bene, erano stati insieme nei Collettoni di Rita Pavone e le era rimasto amico col passare degli anni.

Da quella esperienza poi la Rotolo era decollata, diventando una showgirl della nuova generazione fra le più brave, sicuramente moderna e innovativa e uno dei personaggi dello spettacolo più amati dai giovani per le sue conduzioni al passo coi tempi e il suo modo di ballare travolgente.

A indirizzarla al ballo era stata la madre, una danzatrice austriaca giunta in Italia per entrare nel corpo di ballo delle famose Bluebelles, che si esibiva negli show di Erminio Macario. A 17 anni era in tv con Renato Zero e la Bertè ed altri teen agers che sapevano ballare, per partecipare allo spettacolo di Pel di carota.

Stefania Rotolo e la figlia Federica

Qualche anno dopo fu notata da Franco Estil al Piper che le propose di unirsi alla sua compagnia di danza per un tour in Messico. La permanenza in America latina avrebbe dovuto limitarsi a qualche mese ma non fu così.

Innamoratasi del sassofonista brasiliano Tyrone Harris da cui ha avuto la figlia Federica, la Rotolo decise di seguirlo e di convivere con lui a Rio de Janeiro. Nella metropoli carioca ebbe modo di perfezionare le sue doti di ballerina presso la nota escola de samba di João Gilberto. 

Tornata in Italia Stefania fu ingaggiata come attrazione nel Cantagiro poi prese parte come ballerina, alla commedia musicale Felicibumta di Garinei e Giovannini con Gino Bramieri. 

Il suo nome girava nell'ambiente insomma ed era molto richiesto, tanto da esssere chiamata nel 74 a far parte del cast del film La mafia mi fa un baffo di Riccardo Garrone con Renato Cecilia. Il suo debutto televisivo avvenne di lì a poco, duettando niente meno con Charles Aznavour in un suo recital.

Stefania si era intanto legata sentimentalmente a Marcello Mancini, giornalista e autore televisivo, al quale era stata affidata da parte della Rai, l'ideazione di un nuovo programma mirato ai gusti di un pubblico giovane, praticamente ignorato dai palinsesti. Una trasmissione innovativa dove lei avrebbe recitato un ruolo importante.

In quella tv in bianco e nero che stava per diventare a colori, Rotolo con la sua grinta e la sua simpatia, dà così il meglio di sè alla conduzione di alcuni programmi destinati ad un target giovanile destinati a segnare il costume e fare tendenza. 

Sammy Barbot e la "ragazza uragano" a Piccolo Slam

Il primo di questi è Piccolo Slam, in onda sulla Rete Uno (l'attuale Rai 1) nel 1977, programma dedicato alle novità discografiche. Stefania Rotolo è affiancata da Sammy Barbot, ballerino, cantante e dj di origine caraibica. 

Il varietà-contenitore musicale preserale era ambientato in uno studio televisivo che riproduceva la pista di una discoteca, in cui i ragazzi ballavano a ritmo della disco music, fenomeno musicale che esplose in tutto il mondo proprio in quegli anni.

I due formano una coppia perfetta in questo format che era la fotografia di una generazione, Stefania e Sammy bucano lo schermo e fanno impazzire la meglio gioventù delle discoteche che li aspetta davanti al piccolo schermo per vivere una serata diversa. 

Un successo enorme, le dodici puntate inizialmente previste vengono raddoppiate e ne viene garantita una seconda stagione. Gli artisti fanno la fila per andarci e presentare i loro nuovi brani, mentre la pista ribolle con le coreografie di Franco Miseria.

La sigla della seconda edizione dal titolo Go!!!, un pezzo frizzante come la Rotolo, vincerà il Telegatto come Migliore Sigla Tv, e il Premio Popolarità di Radio Monte Carlo. Per il pubblico che la applaude e la segue con interesse è la "Ragazza uragano", quella che con la sua verve e i suoi balletti travolge tutti.

Rotolo in azione con Truciolo

Viene poi ingaggiata in autunno da Enzo Trapani per il suo varietà Non stop, fucina di nuovi talenti comici come Verdone e la Smorfia guidata da Troisi; anche qui, come da consuetudine, interpreta la sigla, Spaccotutto e sarà un altro successo. 

Nel 1979 conduce un'altra trasmissione serale assieme al comico Gianfranco D'Angelo, Tilt, diretta dal regista Valerio Lazarov. Lo show, che si rivolge ad una fascia d'ascolto varia e trasversale, oltre alle usuali atmosfere dance per i giovani presenta effetti speciali nelle riprese all'avanguardia.

C'è anche uno spazio dedicato ai bambini, detto Baby music, dove Stefania balla sulle note delle sigle dei cartoni animati più in voga del periodo, in coppia con Enzo Paolo Turchi ed una giovanissima Claudia Vegliante.

Tra i brani originali lanciati nella trasmissione ha un notevole successo Marameo. La sigla finale del programma, Cocktail d'amore (composta da Cristiano Malgioglio, Corrado Castellari, Marcello Mancini.

Il brano eseguito e arrangiato dal maestro Paolo Ormi al piano, Achille Oliva al basso, Giancarlo De Matteis chitarra, Marco Pirisi batteria, diventerà la maggiore hit discografica della showgirl, ricevendo finalmente anche il plauso della critica. 

Stefania Rotolo al top

Stefania ora è all'apice del successo e della notorietà, la Rai realizza lo special Chroma-Key folies (dove sono replicati i migliori balletti di Stefania eseguiti all'interno di Tilt) che rappresenterà l'Italia al Festival Internazionale della Televisione di Montreux in Svizzera.

Mike Bongiorno la vuole a Canale 5 per la presentazione del Mundialito di Calcio, affidandole la sigla ufficiale dell'evento sportivo che propone un inedito balletto della protagonista registrato negli studi televisivi della neonata rete televisiva milanese. 

Gli anni 80 si annunciano come gli anni suoi, quelli della definitiva consacrazione che già la stampa popolare e i settimanali specializzati le hanno tributato, ma purtroppo non sarà così. 

Nonostante l'intervento chirurgico a cui si sottopone e un'illusoria ripresa, il tumore uterino che minava la sua salute si riaffaccia e se la porta via. Lei così solare e piena di vita, muore a soli 30 lasciando increduli i milioni di ragazzi che stavano crescendo con lei e tanti sogni nel cassetto per il loro domani.

«E adesso tu / sei di scena nel blu! / Quanto cielo ballerai... / Ora hai tutto l’immenso / per non smettere mai!/ E guardo su, Sei la stella che chiama di più”, canterà Renato Zero in "Ciao Stefania", il brano che le dedicherà dopo quella triste giornata del 31 luglio dell'81. 

In un mondo dello spettacolo pieno di dilettanti allo sbaraglio come l'attuale, si sente terribilmente la mancanza di una showgirl di razza come la dolce e scatenata Stefania Rotolo. Quella irresistibile Peter Pan del palcoscenico che regalava gioia ed entusiasmo al pubblico che ancora oggi la ricorda con affetto e nostalgia. Indimenticabile.

venerdì 30 luglio 2021

Paul Anka, 80 anni in musica

 di FRANCESCO TRONCARELLI 

 

Il ciuffo ribelle non c'è più e i capelli si sono fatti radi, i completi da studente delle superiori sono stati da tempo sostiuiti da smoking impeccabili, la voce in compenso è migliorata col passare del tempo e la grinta di chi vuole conquistare il mondo è rimasta immutata, come una volta.

Paul Anka compie 80 anni e li celebra a modo suo, cantando. Un concerto per chi lo segue che sarà trasmesso dal suo canale tv su Youtube e i suoi profili social e un video realizzato con i messaggi dei fan di tutto il mondo. 

E' considerato uno dei cantanti e compositori di maggior successo del XX secolo ed una leggenda della musica per talento e carisma.

Faceva parte di quell'onda di "teen idol" (Pat Boone, Gene Pitney e l'amico e rivale storico Neil Sedaka) che investì la musica americana sul finire degli anni '50 in contrasto con la contemporanea ascesa del rock and roll.

Nato a Ottawa da una coppia di emigrati libanesi e naturalizzato americano, ha scritto alcune canzoni che hanno fatto il giro del mondo rendendolo popolarissimo negli anni a cavallo dei '50 e '60. 

Brani leggendari come ad esempio Diana, Lonely Boy, Put your Head on My Shoulder, Puppy Love, You Are My Destiny, Crazy Love, My Home Town che lo hanno proiettato verso una una carriera strepitosa.

Una carriera che è proseguita anche nei decenni successivi  grazie alla composizione ed interpretazione di hit quali (You're) Having My Baby, I Don't Like to Sleep Alone, Times of Your Life, la versione inglese di My Way composta per Frank Sinatra, She's a Lady interpretata da Tom Jones e This Is It scritta insieme a Michael Jackson. 

Paul Anka e i Beatles

Tra gli altri artisti che hanno interpretato le canzoni di Anka figurano Elvis Presley, Barbra Streisand, Connie Francis, Mitch Miller, Buddy Holly, The Doobie Brothers, Linda Ronstadt, The Sex Pistols, Nina Simone, Gypsy Kings e Robbie Williams. 

Persino il celebre compositore italiano Giorgio Moroder, tre volte Premio Oscar, ha dichiarato di essersi convinto a fare il musicista dopo aver ascoltato il tormentone del 1957 Diana.

Ha venduto oltre 10 milioni di album e 80 milioni di dischi in tutto il mondo (di cui 20 milioni soltanto col singolo Diana), ha scritto circa 900 canzoni che sono state interpretate più di 150 milioni di volte,.

Numeri veramente importanti che lo rendono uno degli artisti canadesi più famosi e celebrati di sempre, ha partecipato a svariate pellicole tra cui il kolossal Il giorno più lungo, sullo sbarco in Normandia, per cui ha interpretato anche la colonna sonora.

Determinante nella carriera di Paul, il rapporto di stima e amicizia che lo legava a Don Costa (padre della baby cantante Nikka Costa), mitico compositore e direttore d'orchestra che ha arrangiato in modo magistrale diverse sue composizioni e che, soprattutto gli diede fiducia quando aveva appena 16 anni.

In Italia, oltre ad avere successo con le versioni italiane dei suoi brani più conosciuti, ha avuto anche l'opportunità d'interpretare brani inediti di autori italiani, con i quali entrò più volte in classifica: il più celebre di questi è stato Ogni volta, presentato al Festival di Sanremo 1964 insieme al suo autore, lo sfortunato Roby Ferrante. 

Sempre a Sanremo, in coppia con Johnny Dorelli, tornò nell'edizione del 68 per interpretare La farfalla impazzita, canzone composta dalla coppia d'oro della nostra musica Battisti-Mogol. 

Finito il boom degli "americani a Roma" della RCA, Anka è tornato nel nostro paese nel 2006 per partecipare all'incisione del disco di Celentano "Oh Diana", riedizione del suo successo.

Su questo pezzo che gli diede la notorietà improvvisa non ancora maggiorenne, la vulgata ufficiale accreditata da lui stesso è che Diana fosse una baby sitter della sorella, poi c'è quella ufficiosa che sostiene che invece fosse una compagna di scuola più grande.

Una certa Diana Ayoun, di origini libanesi anche lei, di cui il giovane Paul si era invaghito non corrisposto. Sfortunato in amore quindi ma non in musica. 

La tizia poi, ringalluzzita dal successo strepitoso del brano, si era rifatta avanti cercando un contatto con il cantante per trarre un benficio economico dalla vicenda. Ovviamente i suoi tentativi sono andati a vuoto.

Il suo più grande successo

Paul Anka è conosciuto ovunque e la sua carriera all'estero è proseguita senza sosta, anche come produttore e autore. Da questo punto di vista il suo successo più significativo è stato l'adattamento in lingua inglese della canzone Comme d'habitude, già nota in Francia nell'interpretazione del suo autore Claude François, che in inglese divenne My Way.

La sua versione venne incisa nel 1968 da Frank Sinatra e fu un successo planetario. L'anno successivo anche Paul Anka incise la canzone e negli anni il brano è stato rivisitato da numerosi artisti, quali Mireille Mathieu, Nina Simone, Elvis Presley, Sid Vicious, Nina Hagen e dai Gipsy Kings.

Nel 1974 il singolo (You're) Having My Baby con Odia Coates rimase al primo posto nella Billboard Hot 100 per tre settimane.

Nel 1983 ha scritto, assieme a Michael Jackson, la canzone Love Never Felt So Good in cui suonava il piano: tale canzone verrà poi pubblicata solo il 13 maggio 2014 all'interno del secondo album postumo di Michael Jackson Xscape (deluxe edition)

Altri suoi album di successo sono stati pubblicati nel 2005 (Rock Swings), nel quale interpreta grandi successi della tradizione rock riarrangiati in chiave swing. Fra i brani Jump dei Van Halen, Smells Like Teen Spirit dei Nirvana e Black Hole Sun dei Soundgarden, nel 2007 ("Classic song - My Way") e nel 2014 (Definitive Collection). 

E adesso a 80 anni il vecchio leone del pop è ancora sul pezzo, continuando a fare quello che sa fare con classe e bravura da sempre: cantare. Auguri Paul!  

Alessandro Momo, 50 anni dopo

 di FRANCESCO TRONCARELLI Chissà cosa avrebbe detto della Lazio di Baroni Alessandro Momo. Sicuramente sarebbe stato contento di vederla gio...