8+ al Ciro d'Italia - Una grande Lazio ha steso con merito la Samp dell'ex allenatore prodigio DiFra (come lo chamano quelli dell'altra sponda), con una tripletta che ha entusiasmato i tifosi saliti a Genova e quelli spaparanzati davanti il televisore in attesa dell'evento. Insomma buona la prima, senza se e senza ma, l'Aquila c'è nonostante lo scettiscismo degli addetti ai lavori che alla vigilia non la filavano minimamente, ma soprattutto c'è il bomber de noantri che si è presentato con una doppietta con cui ha superato brillantemente la Quota 100 della Fornero: ora infatti siamo alla carica dei 101. Gol in serie A, 69 con noi. E scusate se è poco. Avanti Lazio!
7 e mezzo al Sergente - Sontuoso. Che detto fra noi nessuno sa cosa significhi esattamente ma lo si dice sempre quando uno je l'ammolla. Da buon militare li ha messi tutti sugli attenti e ha dato ordini guidando i suoi compagni. Se continua così e non ce lo scippano sta settimana, siamo a cavallo. Altrimenti saremo a somaro. Che è tutto n'artro animale, roba de ciucci.
7+ a Correa l'anno 1900 - Un Tucu di classe e Ferrero in tribuna è svenuto. Lui è abituato a pane e cicoria e l'argentino è caviale: non sa neanche come si mangia.
7 a Lupo Alberto - Il Ciuffo biondo (che faceva impazzire il mondo) non c'è più. Ora il look con cui si presenta, prevede dei baffetti da sparviero (ricordate D'Angelo e Greggio al Drive in?) che non sono la stessa cosa ma ai fini pratici fruttano ugualmente. Come le poltrone per i grillini passati dal verde salviniano al rosso zingarettiano senza soluzione di continuità pur di restare seduti.
6 e mezzo a Sylva Strakoshina - Rieccolo. Il citofono dal volto umano è tornato più bello (vabbè, si fa per dire) e più forte (vabbè, si dice per richiamare la citazione petroliniana) e si è confermato campione di burraco coi fotografi posizionati dietro la sua porta. Ha vinto a mani basse, come la Lazio sul campo e quando i doriani si sono ricordati di tirare in porta (33° e 36°) ha detto no. Come Mattarella alle elezioni anticipate.
6 e mezzo a Lazzari, alazati e cammina - I primi venti minuti in campo c'era solo lui col braccio ingessato. Poi è rimasto il gesso per disegnare azioni sulla lavagna del Ferraris. Buona la prima anche per lui, sicuramente.
6 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Il posto di Ministro della difesa per il nuovo governo è suo. Non scherziamo. E' un tecnico poi, quindi ci capisce. E tutti sappiamo quanto sia necessario che ci sia qualcuno che ci capisca qualcosa in politica.
6 + a Innamoradu e Veni, vidi, Lulic al 71° - La vecchia guardia non si arrende. Battiamo le mani ai veri laziali nei secoli fedeli.
6+ a dillo a Parolo tuo - Un altro vecchietto che volevano mettere da parte. Ma de che. La pensione può attendere. Vedi Pippo Baudo.
6 a chiedimi se sono Luis Felipe -Sicuramente sì, non c'è bisogno di chiedertelo. Se giochi nella Prima squadra della Capitale è tutta un'altra storia.
6 a Vavra e lo storico gol al minuto114 (Roma-Slavia Praga 19/3/1996) - E' entrato in corsa. Tornerà utile. Come l'ex premier Conte.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 25 agosto 2019
Al
“Ferraris” è buona, anzi ottima la prima. Nella prologo del Campionato i
biancocelesti sbaragliano la Samp con una doppietta di Immobile ed una
rete di Correa: 0-3 il perentorio risultato finale che non ammette
discussioni. Il neo mister blucerchiato Di Francesco è senza Depaoli,
fuori per squalifica e Maroni infortunato: a centrocampo c’è Vieira ed
Ekdal ed in attacco con l’inossidabile Quagliarella si presentano
Caprari e Gabbiadini. Inzaghi invece può fare affidamento sul nuovo
acquisto Lazzari a destra, nonostante la recente frattura della mano.
C’è Luis Felipe invece di Vavro in difesa ed in mezzo al campo Leiva,
fino all’ultimo in dubbio alla fine non ce la fa: lo sostituisce Parolo.
Inzaghi chiede ai suoi aggressività e la Lazio s’impegna subito a
tenere a bada gli avversari ed affondare quando possibile. Il primo tiro
di Lulic al 7’ va alle stelle, poi una grande conclusione di Milinkovic
rasoterra finisce deviata da Audero in corner. Al 15’ grande imbucata
di Lazzari, su cui Immobile prontissimo batte a rete e Audero respinge
ancora in angolo. Luis Alberto colpisce di testa al 19’ ma manda di poco
fuori. Poi un paio di contropiedi laziali non si concretizzano, la Samp
retrocede e non è mai pericolosa, mentre la squadra capitolina sembra
avere l’entusiasmo giusto per vincere. Alla mezz’ora un rasoterra di
Lazzari è preda del portiere, poi in ripartenza Correa serve Immobile,
che non inquadra la porta da buona posizione. Al 33’ il primo tiro della
Samp è di Gabbiadini, ma Strakosha lo neutralizza e fa altrettanto con
la conclusione di Quagliarella poco dopo. Al 37’ finalmente Immobile
sblocca: è una vera perla quella del centravanti laziale, che riceve da
Luis Alberto e supera Audero con un pallonetto morbido e perfetto,
portando i suoi in vantaggio e siglando la sua centesima rete in serie
A. La risposta della Samp è di Vieira, che stoppa col destro, tira di
sinistro ma trova una parata strepitosa di Strakosha. Ancora l’estremo
laziale è protagonista, bloccando su Gabbiadini e con questa opportunità
finisce anche il primo tempo. Nella ripresa subito Audero salva i suoi
dal raddoppio deviando un tiro d’Immobile lanciato a rete. Al 52’
Gabbiadini da oltre 30 metri prova la botta e Strakosha non si fa
beffare, ma al 55’ in contropiede arriva il raddoppio. Luis Alberto
strappa un pallone a centrocampo e dopo aver perso un rimpallo serve
ugualmente Correa, che in diagonale batte il portiere e fa 0-2. Ma la
Lazio non è paga: è il 62’ e sul cross di Milinkovic di prima intenzione
si avventa Immobile, che sbaglia il controllo ma si ritrova la palla
tra i piedi e supera ancora Audero per il tris biancazzurro. Al 72’
Milinkovic tira piano e non trova il poker, ma ormai la Lazio è
tranquilla, la Samp sembra essersi arresa e rischia ancora con Correa al
78’. Il nuovo entrato Bonazzoli all’81’ la mette a lato di poco ma si
attende solo il fischio finale, che sancisce la prima vittoria laziale
in trasferta. Grande impresa della Lazio contro una squadra un po’
troppo leggera in difesa ma molto insidiosa in avanti; una bella prova
d’orgoglio, di carattere e di forza per la truppa di Inzaghi. La Lazio
dimostra solidità, mentalità vincente e merita ampiamente questa
affermazione, ottimo viatico per il Derby di domenica prossima, da
giocare con la stessa maturità di oggi ma senza montarsi la testa.
SAMPDORIA LAZIO 0–3 37’ 61’ Immobile 55’ Correa
SAMPDORIA: Audero,
Bereszynski, Colley, Murillo, Murru, Vieira, Ekdal, Linetty (66’
Leris), Gabbiadini (75’ Bonazzoli), Quagliarella, Caprari (66’ Jankto).All. Di Francesco
LAZIO:
Strakosha, Felipe, Acerbi (69’Vavro), Radu, Lazzari (65’ Marusic),
Parolo, Milinkovic (76’ Cataldi), Luis Alberto, Lulic, Correa, Immobile.
All Inzaghi
Arbitro Rocchi