mercoledì 31 agosto 2022

Lazio, Ciro non basta. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


8 al Ciro d'Italia - La Lazio ha perso la grande occasione di vincere a Marassi. E per quello che si è visto era prevedibile che la Samp potesse riuscire a pareggiare rompendo così le uova nel paniere a Sarri e i suoi adepti. Non è bastato giocare un tempo, bisognava insistere con la manovra invece di lasciare che i Doriani rialzassero la testa. Resta comunque il gol del bomber dei bomber che ha segnato ancora illudendoci nel colpaccio. Ciro del resto è una cambiale che tutte le squadre avversarie devono pagare. E meno male che ce l'abbiamo solo noi.

8 al Sergente - Quel colpo di tacco al volo che ha lanciato Immobile è poesia, è una meraviglia che Alberto Angela dovrebbe far vedere nei suoi programmi, è un babà da gustarsi dopo pranzo. Grandissimo Sergej li hai messi tutti sull'attenti.

7 a Massimo Di Cataldi - È passato dal compitino della terza media all'esame di maturità senza fare il liceo. E l'ha superata con lode.

6 e mezzo a la Provedel cuoco - Era una vita che non si vedeva un portiere. Ora Testimoni di Geova, incravattati della Tecnorete e finti addetti Enel sono avvisati. Non si passa. O quasi...

6 e mezzo a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po così quell'espressione un po così che hanno tutti i Turisti per caso come lui che si fanno male dopo 40 secondi, poi stringono i denti e gli scarpini e quasi segnano per due volte, cosa volete di più? Che l'infortunio non sia importante. Daje Filippetto.

6 e mezzo a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia - Puntuale. Come Amadeus che ricomincia coi Soliti ignoti. Uscito lui...

6 + a Patric del Grande Fratello - A grande richiesta: che finimondo quel calciatore Biondo chiamato Gasbarron (cit. Miss Keta è Edoardo Vianello).

6+ a Pedro Pedro Pedro Pè - Tanto movimento e qualche lampo per il meglio di Santa Fè e Trigoria. Provaci ancora Pedrito.

5 e mezzo a Benigno Zaccagnini - con tutto quel taglia e cuci della stampa scandalistica sui suoi casi amorosi, ha imparato a tagliare pure lui. Due tagli illuminanti nel primo tempo. Poi dopo la cappella che ha favorito Quagliarella si è messo a cucì. Ma s'è cucito pure addosso. Bloccato.

5 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - Un passo indietro rispetto ai suoi soliti standard. Come quelli di Poltrone e sofà che sto giro hanno annunciato che le offerte durano fino alla prossima settimana e no domenica come sempre.

5 e mezzo a Lupo Alberto - Tanto fumo e un po' d'arrosto, ma quando si vince tutto fa Broadway, pure il Mago che subisce il ritorno di Silvan.

6- - a Basic Instinct - Il chierichetto che voleva farsi prete. Chiedere a Don Matteo come si fa.

5+ a Marcantonio - Non fatevi ingannare dal nome perchè è un fringuello. E questo non basta.

5- a Somarusic - Con quel fallo ha fatto stringere tutta Roma biancoceleste. Poi si è superato lasciando libero il povero Gabbiano. Sic. Manco fosse un neomelodico. Sipario. 



Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Mercoledi, 31 agosto 2022

 

Tra Lazio e Samp è pari. Nella quarta giornata a Genova i biancazzurri siglano il gol del vantaggio  nel primo tempo grazie a Ciro Immobile, ma si fanno raggiungere nel recupero della ripresa da Gabbiadini, che riesce a mettere in rete il gol dell’1-1 finale. Dopo la bruttissima prova di Salerno, per Giampaolo è tempo di cambi: al posto di Depaoli e Villar ci sono Bereszynski e Vieira. Djuricic e Caputo restano in panca, davanti troviamo Verre e  Quagliarella. Sarri invece, a parte Luis Alberto che viene proposto dal primo minuto, non modifica la sua squadra, che si presenta al Ferraris come nella gara vittoriosa contro l’Inter. All’8’ è della Lazio la prima opportunità, con un diagonale fuori di Anderson, che si ripete poi al 14’ ma stavolta la prende Audero. Non male i biancazzurri in fase di possesso, ma un po’ confusi sulla trequarti; però a risolvere ogni problema ci pensa Immobile al 21’, lanciato con un tacco splendido al volo di Milinkovic. Il bomber laziale sul filo del fuorigioco trafigge Audero in uscita e la Lazio si porta in vantaggio. Un minuto dopo Zaccagni colpisce il palo, mentre Quagliarella dopo una mezza simulazione protesta pure per un possibile rigore non concesso da Aureliano. Al 40’ Provedel mette in angolo su Quagliarella e adesso la Lazio soffre un po’, ma si riprende. Poco prima della fine del primo tempo Anderson, già toccato ad inizio gara, non ce la fa e lo sostituisce Pedro. Nella ripresa Caputo rileva Leris e Giampaolo prova a dare più consistenza al suo attacco, sinora spuntato. Ma è sempre la Lazio a fare la partita e ad avere campo, perché la Samp appare poco lucida in fase di possesso. Al 62’ Provedel devia in angolo una botta di Rincon e intanto la Lazio però ha un calo fisico, cosi Sarri mette dentro Cancellieri, Basic e Marcos Antonio. Nell’ultimo quarto d’ora i biancazzurri tengono palla e provano ad addormentare la partita, all’81’fa il suo esordio in serie A Gila che rileva Romagnoli e poco dopo Provedel è lucido su Caputo. La Lazio riesce a scamparla, nel finale Audero para sulla botta di Milinkovic, ma al 2’ di recupero il nuovo entrato Gabbiadini punisce la squadra biancazzurra con un tiro rasoterra che sancisce l’1-1 conclusivo. Pareggio tutto sommato giusto, che però è un passo indietro rispetto alla gara maiuscola di venerdi scorso. Va detto che oggi la Samp ci ha provato fino all’ultimo ed alla fine è stata premiata. Un po’ come succedeva spesso lo scorso anno, anche in questo inizio di stagione siamo costretti a dover assistere a prestazioni altalenanti da parte degli uomini di Sarri. Dopo l’Inter infatti non c’è stata continuità: oggi la squadra biancoceleste ha interpretato la partita in maniera tutt’altro che limpida, almeno nel secondo tempo. Non c’è nemmeno l’attenuante del turno infrasettimanale, visto che la Samp ha avuto ben due giorni in meno di riposo. Forse la Lazio è troppo vanitosa, la vittoria la rende vulnerabile e non mantiene la giusta concentrazione. Per Sarri c’è comunque molto da lavorare e la partita di sabato contro il Napoli diventa un vero banco di prova per capire le reali aspirazioni di questa squadra. 

 

SAMPDORIA LAZIO  1-1   21’  Immobile  92’ Gabbiadini

SAMPDORIA: Audero, Bereszynski, Murillo (72’ Ferrari), Colley, Augello, Vieira (70’ Villar), Leris (46’ Caputo), Rincon, Sabiri, Verre (61’Djuricic), Quagliarella (70’ Gabbiadini). All: Giampaolo

LAZIO: Provedel, Lazzari, Romagnoli (81’ Gila), Patric, Marusic, Cataldi (72’ Marcos Antonio), Milinkovic, Luis Alberto (72’ Basic), Anderson (41’ Pedro), Immobile, Zaccagni (72’ Cancellieri).  All: Sarri

Arbitro Aureliano


venerdì 26 agosto 2022

Lazio tris d'assi. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI


8 e mezzo a Lupo Alberto
- Una grande Lazio ha steso con merito l'Inter, scesa all'Olimpico con ambizioni di vittoria. I nerazzurri però non avevano fatto i conti con i Sarri boys e soprattutto con quei giocatori spesso criticati che invece nella partita così attesa dal popolo biancoceleste si sono superati. Come ha fatto appunto il Mago che ha tirato fuori a sorpresa dal cilindro un gol strepitoso che ha fatto capire a tutti quale fosse la nostra volontà. Quella di vincere. Grazie ragazzi. PS Spiaze per Inzaghi.

8 e mezzo a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po così quell'espressione un po così che hanno tutti i Turisti per caso come lui che prima si divertono in vacanza poi fanno divertire i 50mila presenti con un colpo di testa da paura che illumina l'Olimpico più dei fari. Obrigado Filippetto.

8 e mezzo a Pedro Pedro Pedro Pedro Pè - Il meglio di Santa Fè e Trigoria si riprende il palcoscenico, il suo è il gol della certezza e del trionfo. Grande! 

7+ al Sergente - Un assist al bacio per il bandolero stanco e tanti palloni giocati. Li ha messi sull'attenti come fosse un generale.

7 al Ciro d'Italia - Provaci ancora bomber.

7 a Patric del Grande Fratello  -  Che finimondo quel difensore Biondo chiamato Gasbarron (cit. M¥SS KETA-Edoardo Vianello)

7 a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia - Una certezza. Avete presente Techetechetè? 

6 e mezzo a la Provedel cuoco - Gol a parte ne ha salvati un paio. E scusate se è poco.

6 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - È il nostro John Travolta, la febbre del venerdì sera.

6 e mezzo a Massimo Di Cataldi - Nella partita più difficile una buona prestazione. Sembra incredibile come Gina Lollobrigida candidata al Senato, ma è così.

6 a Somarusic - Nè carne ne pesce. Nè. Come Fabio Volo. Ma funziona, come Fabio Volo. appunto.

5 a Benigno Zaccagnini - Mai in palla spesso nel pallone. Come un Biagio Izzo qualsiasi.

5- - a Miei cari amici Vecino e lontani - Fatece capì ma sto Nunzio Filogamo der 2000 ce serve o nun ce serve? Perché se ce serve dateje na pizza e riportatelo in vita. Se nun ce serve datejene un paro e rimandatelo a casa. Sipario.

Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
 
Venerdì, 27 agosto 2022
 
Una Lazio super si sbarazza dell’Inter. All’Olimpico nell’anticipo della terza giornata Felipe Anderson apre le marcature nel primo tempo; nella ripresa Martinez illude i suoi, che sono superati prima grazie a Luis Alberto e nel finale con Pedro per il 3-1 definitivo. Ritorno a Roma per Simone Inzaghi, che stasera decide di mandare a centrocampo Gagliardini al posto di Calhanoglu per dare più fisicità ai suoi. Invece buone notizie per Sarri, che alla fine recupera Lazzari, reduce da un’influenza; il mister laziale inserisce dal primo minuto Vecino, lasciando in panca Basic. Oltre 50.000 presenze al fischio di Fabbri e Lazio subito molto aggressiva, ma i primi tiri sono di di Dumfries e Gagliardini, parati da Provedel senza alcun affanno. Al 16’ Immobile sfiora il palo con un sinistro rasoterra, poi al 35’ Skriniar è provvidenziale sul diagonale di Zaccagni e un minuto dopo ci mette una pezza Handanovic. La Lazio riesce a contenere con grande accuratezza il centrocampo avversario ed imbastisce spesso delle azioni molto pericolose. La rete laziale sembra imminente, ed arriva  al 40’. Il cross di Milinkovic è una vera pennellata per la testa di Felipe Anderson, che da pochi passi imbusta alle spalle del portiere e i biancazzurri si portano meritatamente in vantaggio. Nella ripresa Immobile subito può raddoppiare, ma trova ancora i guanti di Handanovic. Invece è l’Inter a pareggiare le sorti della gara con un tocco di Martinez che riesce a spizzare una palla sporca in area e spiazza Provedel al 50’. Poco dopo sulla testa di Dumfries c’è anche la palla dell’1-2 ma la sua schiacciata finisce fuori. La partita è molto più aperta ora e le due squadre danno spettacolo; è la Lazio però a mostrare il gioco migliore, guadagnandosi il centrocampo metro dopo metro. Al 75’ arriva la magia di Luis Alberto, che da oltre 25 metri scocca una bomba imparabile per il portiere e riporta in vantaggio l’Aquila. L’Inter reagisce scomposta e Pedro nel finale la punisce di nuovo: all’86’il suo tiro a giro dal vertice dell’area è un vero cioccolatino che chiude in bellezza la partita ed all’Olimpico adesso inizia la festa dei  laziali. È una vittoria che vale ancora di più, perché alla vigilia la Lazio era stata considerata quasi come la vittima sacrificale. Invece oggi la squadra di Sarri non ha sbagliato niente ed anche nel momento in cui aveva avuto qualche piccolo affanno non è sembrato mai che i giocatori si disunissero; hanno sempre mantenuto la concentrazione senza mai correre seri pericoli. Questa piccola impresa porta la Lazio a sette punti all’attivo dopo tre partite e infonde una grande carica per la gara infrasettimanale del 31 agosto a Genova contro la Samp.
 
LAZIO INTER  3-1   40’ Anderson 50’ Martinez 75’ Luis Alberto 86’ Pedro
LAZIO: Provedel, Lazzari (71’ Hysaj), Romagnoli, Patric, Marusic, Cataldi (84’ Marcos Antonio), Milinkovic, Vecino (57’ Luis Alberto), Anderson (84’ Cancellieri), Immobile, Zaccagni (57’ Pedro).  All: Sarri
INTER: Handanovic, Skriniar, De Vrij, Bastoni, Dumfries (69’ Darmian), Barella (77’ Correa), Brozovic, Gagliardini (77’ Calhanoglu), Dimarco (69’ Gosens), Lukaku (69’ Dzeko), Martinez. All: Inzaghi
Arbitro Fabbri


giovedì 25 agosto 2022

Addio Enzo Garinei

 di FRANCESCO TRONCARELLI


Quel sorriso che ispirava subito simpatia, quell'eleganza innata che lo contraddistingueva, quel modo di porgere la battuta così naturale che lo rendeva il compagno ideale per chiunque sul palcoscenico.

Enzo Garinei che ci ha lasciato a 96 anni è stato tutto questo ma anche di più, perché è stato un attore coi fiocchi che in decenni di carriera è passato senza soluzione di continuità e tanto mestiere da un genere all'altro dello Spettacolo

Era il fratello di Pietro, del duo del varietà Garinei e Giovannini, e come lui aveva rinunciato alla carriera di farmacista intrapresa dal padre a piazza San Silvestro, per la passione per le tavole del palcoscenico.

Raffaele Pisu, Marco Columbro ed Enzo Garinei in una scena del film tv di Giulio Base " Non ho 'eta' 2Ansa
Raffaele Pisu, Marco Columbro ed Enzo Garinei in una scena del film tv di Giulio Base " Non ho 'eta' 2
Dagli esordi giovanissimo con Totò, alla carriera cinematografica, da doppiatore apprezzato (Stan Laurel) ai programmi televisivi e gli spettacoli teatrali, Enzo aveva fatto tutto e bene.
Nella commedia musicale poi aveva trovato una dimensione ideale dove la recitazione senza fronzoli si alternava all'occorrenza al canto. 
Alleluja brava gente, Accendiamo la lampada e Aggiungi un posto a tavola alcuni fra i tanti titoli che lo hanno visto protagonista al fianco di nomi come Proietti, Dorelli, Bramieri e il grande Renato Rascel.
Enzo Garinei e Carlo Valli in "Un Certo Harry Brent"Rai
L'eta per lui non contava, più passavano gli anni più era in prima fila con le compagnie che producevano nuovi spettacoli. Nel 2008 e 2009 è stato fra i protagonisti di Facciamo l'amore, a fianco di Gianluca Guidi e Lorenza Mario e della ripresa di Aggiungi un posto a tavola, sempre al fianco di Gianluca Guidi e con Marisa Laurito.
Nella stagione teatrale 2017-2018 ed ancora nella stagione 2019-2020 (all'età di 94 anni)  è ritornato in tournée con la nuova edizione di Aggiungi un posto a tavola che ha battuto tutti i record d'incassi, interpretando dal vivo "la voce di Dio", ottenendo un tributo d'affetto da parte del pubblico incredibile e ovviamente strameritato.
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Accendiamo la lampada
Enzo Garinei poi, romano autentico, era un grande tifoso laziale, un.baluardo insieme a Matio Riva e Paolo Ferrari della lazilaità quando tifare per i biancocelesti non era certamente di moda.
 E lo è stato fino all'ultimo come le sue appassionate parole di incitamento a Ciro Immobile e i consigki a Lotito di comprare difensori confermano. Una sorta di invito-show dall'emittente TV2000 che ha fatto.il giro del web.
Con la sua scomparsa, l'ennesima di un personaggio in questa estate da dimenticare, se ne va un gentiluomo del palcoscenico, una persona affabile e simpatica, un artista completo di una scuola di  grandi attori che purtroppo non esiste più. Ciao Enzo...




 

     

sabato 20 agosto 2022

Lazio un pari Toro. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI


6 e mezzo al Ciro d'Italia - Che il Toro fosse una brutta bestia si sapeva pertanto nessuno si è stupito del pressing feroce che ha praticato. Forse a restare di sasso e sicuramente frastornati sono stati i Sarri boys che hanno sudato non solo le fatidiche sette camicie per cercare di arginarlo ma hanno pure faticato per costruire qualche azione. Poi nella ripresa, grazie ai cambi, la partita è girata e finalmente il bomber dei bomber si è fatto vedere e valere. Ma era troppo tardi.

6 e mezzo a Somarusic - Tra i migliori. Della serie incredibile ma vero.

6 e mezzo a Patric del Grande Fratello - Come Tonno Nostromo, insuperabile.

6+a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia - Una certezza. Avete presente Techetechetè?

6+ a Rosanna Cancellieri, Lupo Alberto e Pedro pe - Come Aldo agiranno e Giacomo, resuscitati (si erano sciolti).

6 a Basic Instinct - Sicuramente meglio di chi ha sostituito. Ma ce voleva poco.

6 a la Provedel cuoco - un uscita alla Garella prima maniera da brividi. Poi nei ranghi della normalità.

6 al Sergente - Doveva metterli sull'attenti è finito in guardina consegnato.

6 a Lazzari alzati e cammina - Un passo indietro rispetto al Bologna. Come Draghi.

6- - a Marcantonio - è rimasto in Egitto a cercà Cleopatra. 

5 e mezzo a Benigno Zaccagnini - Più de la che de qua, come un Massimo Giletti qualsiasi.

5- a Massimo De Cataldi - come il programma di Gigi Mrzullo, inutile.

5- - a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po così quell'espressione un po così che hanno tutti i Turisti per caso come lui in vacanza perenne su tutti i campi di calcio cosa potevamo aspettarci? Dice ma in precampionato ha fatto i numeri, e chissene, i numeri li deve fare in campionato e qui è rimasto come Fedez dopo la gaffe (da ignorante vero) con Gerry Scotti, allo zero assoluto. 

5- - a Miei cari amici Vecino e lontani - Il suo apporto alla manovra della squadra è stato come quello del sindaco Gualtieri per la risoluzione del problema mondezza. Nullo. Sipario. 

Appunti di gioco

di Roberto Taglieri


Sabato, 20 agosto 2022


Una Lazio così così. Allo stadio Olimpico “Grande Torino” i biancazzurri non vanno oltre lo 0-0 contro i granata nell’anticipo della seconda giornata. Per Juric c’ il ritorno di Buongiorno in difesa, nonché quello di Lukic, reintegrato in squadra, che però parte dalla panchina così come il nuovo acquisto dall’Ajax, Schuurs. Confermato infine Linetty a centrocampo. Dal suo canto Sarri, che ritrova dopo l’infortunio Pedro, decide per la stessa formazione che si è imposta contro il Bologna, tranne ovviamente per il portiere squalificato e per Vecino, che s’impone alla fine su Basic. Inizio molto aggressivo da parte di entrambe le squadre, primo tiro fuori di Sanabria al 9’ma nel complesso partita sin troppo equilibrata ed a tratti anche noiosa, che poteva essere sbloccata al 24’da Marusic, il cui tiro a botta sicura viene parato con molta fortuna da Milinkovic. Al 38’ su un errore di Anderson è Rodriguez a sparare alta una conclusione dai 20 metri e con questa opportunità si esaurisce anche il primo tempo, povero di tiri in porta e di emozioni. Inizia la ripresa senza nessun cambio, inizia bene il Torino ma al 55’ in contropiede Immobile si fa respingere di piede da Milinkovic una conclusione insidiosissima. Sarri decide di mettere dentro Basic e Marcos Antonio per aggiungere qualità e ritmo a centrocampo e proprio ora prima Immobile, poi Milinkovic potrebbero sbloccare. Anche Juric cambia, entrano Lukic, Pellegri e Lazaro, poi arrivano altre sostituzioni ma i cambi non sortiscono effetti; da segnalare di rilievo solo una parata di Milinkovic su calcio d’angolo di Luis Alberto nel recupero, ma alla fine la partita termina senza reti. Il risultato è giusto, il Torino è una squadra rognosa, che non lascia respirare, la Lazio però è stata troppo compassata e non è riuscita ad aggirare quasi mai la pressione granata. E’ un pareggio che comunque mantiene in equilibrio la media inglese, consentendo alla squadra di Sarri di muovere la classifica in attesa dello scontro veramente molto impegnativo di venerdi prossimo all’Olimpico con l’Inter. 





TORINO LAZIO  0-0     38’  

TORINO: Milinkovic, Djidji, Buongiorno, Rodriguez, Singo (72’ Lazaro), Ricci, Linetty (72’Lukic), Aina, Radonjic (82’ Seck), Vlasic, Sanabria (72’ Pellegri). All: Juric 

LAZIO: Provedel, Lazzari, Romagnoli, Patric, Marusic, Cataldi (62’ M. Antonio), Milinkovic (82’ Luis Alberto), Vecino (62’ Basic), Anderson (71’ Pedro), Immobile, Zaccagni (82’ Cancellieri).  All: Sarri

Arbitro Piccinini


domenica 14 agosto 2022

Ferragosto è biancoceleste. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 al Ciro d'Italia - il campionato dell'Aquila è iniziato subito in salita. In dieci dopo 5 minuti non è da tutti ma sicuramente da Lazio. Lo scrivano fiorentino ha dovuto subito rivoluzionare l'assetto della squadra per provare a ripartire. Ma non è stato facile come si è visto. Sospinta però da un tifo alle stelle e con un Olimpico finalmente tinto di biancoceleste, la Lazio è riuscita a rimontare lo svantaggio e alla fine a vincere grazie a un gran gol del bomber. Poteva essere una partita come lo sponsor del Bologna, una partita del Cazoo e invece è stato un match da brividi forti che ha regalato alla gente laziale un Ferragosto biancoceleste. 

7+ al Sergente - Un assist che vale oro. Come lui che vale tanti milioni quanto pesa.

7 a Lazzari alzati e cammina - E continua a correre come solo tu. Provaci ancora Pupo Biondo.

6 e mezzo a la Provedel cuoco - Buona la prima. Senza se e senza ma. 

6 e mezzo a Via dei Romagnoli 13, Ostia - Co sta maglia addosso non c ha paura de niente. Figurarsi del Bologna.

6+ a Lupo Alberto - era malato. È guarito. Come Pippo Baudo.

6+ a Patric del Grande Fratello - Come tonno Nostromo. Insuperabile.

6 a Massimo Di Cataldi - Due più due quattro, tre per tre nove. Il compitino lo sa fare, è tempo che si iscriva all'università.

6- a Somarusic - È partito in quarta è finito in folle. Come Gina Lollobrigida che si candida al Senato a 95 anni.

6- a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po così quell'espressione un po così che hanno tutti ITuristi per caso  come lui invacanza perenne, non si poteva pretendere di più. La speranza che come si sa è l'ultima a morire è che strada facendo si scateni. Ma lo farà? Ai posteriori.

6 - a Benigno Zaccagnini - Una cappellata nel momento topico della partita e via. Esordio bruciante per l'arciere, la freccia se l'è scagliata addosso. Poi nell ripresa si è ripreso e non è solo un gioco di parole ma non è bastato.

4 a MAXIMIANO CENTRO COMMERCIALE LAURENTINA - Chi l'aveva visto nelle amichevoli precampionato prendere una caterva di gol, l'aveva definito un misto fra Carrizzo e il primo Muslera. Magari. Alla prima ufficiale li ha superati. La sua lucida follia è durata 5 minuti. Poi è stato cacciato come un abusivo qualsiasi di una casa occupata.  Co sto portoghese  ne vedremo delle belle. Sipario.




Appunti di gioco

di Roberto Taglieri


Domenica, 14 agosto 2022


Lazio: buona la prima, ma che sofferenza! I biancazzurri battono il Bologna nel prologo della stagione, dopo che nel primo tempo gli ospiti erano passati in vantaggio su rigore trasformato da Arnautovic. Nella ripresa prima un autogol di De Silvestri, poi la rete di Immobile ribaltano il risultato e consentono ai biancazzurri di conquistare i primi tre punti dell’anno. La grande curiosità di conoscere la nuova era di Sarri e dei suoi ragazzi porta oltre 40.000 spettatori in un olimpico bollente alla vigilia di Ferragosto. Mihajlovic, già senza tre pilastri importantissimi come Hickey, Svamberg e Theate, nonchè forse in procinto di vedersi vendere anche Arnautovic, schiera il nuovo acquisto Lykogiannis in difesa ed a centrocampo Cambiaso; davanti completano lo schieramento Sansone, Soriano ed Arnautovic. Maurizio Sarri invece parte con la stessa squadra dell’anno scorso, tranne che per Romagnoli e per il portiere Maximiano. L’inizio è con l’handicap per i biancocelesti, complice proprio uno sciagurato Maximiano, che al 6’ si fa espellere per un fallo di mani fuori area da ultimo uomo. Sarri decide di far uscire Basic per Provedel ed in dieci uomini le occasioni migliori ce l’hanno i biancazzurri con Immobile che al 13’ si divora il vantaggio e poco dopo con Romagnoli, che spedisce troppo centralmente il suo colpo di testa. Provedel al 20’ su De Silvestri ci mostra che forse sarà lui il titolare in questa stagione. Il Bologna non fa gran pressione, la Lazio si difende bene ma al 35’ Zaccagni dà un calcione in area a Sansone e Massimi dopo check del var assegna il rigore. Batte Arnautovic che spiazza Provedel e il Bologna si porta in vantaggio. La partita diventa nervosissima e la riapre ingenuamente Soumaoro con un fallo su Lazzari. Per doppia ammonizione il francese va negli spogliatoi e si ristabilisce la parità numerica. Questo episodio può riaprire la partita, che nel secondo tempo inizia con il Bologna che si abbassa e la Lazio che ci prova. Ma solo al 61’ arriva una conclusione con Zaccagni, che mette dai 18 metri a fil di palo. Entra Luis Alberto per Cataldi e proprio ora la Lazio perviene al pareggio grazie all’ennesima sgroppata di uno splendido Lazzari. Il suo cross è deviato in porta da De Silvestri che fa l’1-1al 68’.  Dieci minuti dopo Ciro Immobile mette la firma sulla gara; sul passaggio di Milinkovic, davanti alla porta mette a sedere Skorupski e lo batte facendogli passare la palla sotto alle gambe. Provedel è grandissimo su Barrow, poi escono di scena Milinkovic e Anderson per Vecino e Cancellieri. Gli ultimi minuti ed il recupero sono sofferenza pura ma alla fine la squadra biancoceleste si porta a casa la vittoria. Una Lazio indubbiamente ancora imballata non riesce ancora ad esprimere il calcio che ha in mente il suo allenatore. La vittoria però cancella tutto, anche le imperfezioni a centrocampo e la difficoltà a proporre gioco con squadre chiuse. Già sabato a Torino si potrà capire se la squadra di Sarri riuscirà a dare continuità alla bella vittoria di stasera.   





LAZIO  BOLOGNA  2-1     38’ Arnautovic (rig) 68’ De Silvestri (aut) 

LAZIO: Maximiano, Lazzari (83’ Hysaj), Romagnoli, Patric, Marusic, Cataldi (65’ Luis Alberto), Milinkovic (83’ Vecino), Basic (8’ Provedel), Anderson (83’Cancellieri), Immobile, Zaccagni.  All: Sarri

BOLOGNA: Skorupski, Soumaoro, Medel, Lykogiannis (65’ Kasius), De Silvestri, Schouten, Orsolini, Dominquez (73’ Barrow), Cambiaso (86’ Vignato), Sansone (46’ Bonifazi), Soriano (65’ Aebischer), Arnautovic.  All: Mihajlovic 

Arbitro Massimi

sabato 13 agosto 2022

Addio Piero Angela

 di FRANCESCO TRONCARELLI


Una notizia che non ci voleva, piombata come un fulmine a cielo sereno in questa calda giornata di agosto mentre l'Italia vacanziera è in viaggio.

È morto Piero Angela, aveva 93 anni e aveva lavorato sino all'ultimo per realizzare i suoi programmi. Senza di lui ci sentiamo improvvisamente più soli perché era un grande uomo che con la sua cultura arricchiva tutti.

Il cordoglio per la sua scomparsa annunciata dal figlio Alberto sui social con un significativo e struggente "buon viaggio papà"  è stato unanime, dal capo dello Stato ai comuni cittadini che hanno inondato Facebook e Twitter di sentiti saluti.

E non poteva essere diversamente perchè Piero Angela è stato veramente una gran bella persona.

La sua conduzione del Telegiornale agli inizi della sua carriera era un esempio di obiettività nel raccontare le notizie, come le corrispondenze dalle capitali europee, poi con la divulgazione scientifica è salito in cattedra.

quando conduceva il Tg

Ma non da professore ma da grande esperto e curioso della vita. Piero Angela ha dimostrato che con la cultura, la classe e l'intelligenza si può fare Televisione con la "t" maiuscola e si può rendere il servizio veramente pubblico.

Ingegnere, appassionato di jazz, pianista, tre lingue parlate correttamente, era sempre al passo coi tempi. 

Il mondo di Quark e tutti i suoi programmi derivati hanno regalato emozioni e piacere e per questo gliene siamo grati e lo salutiamo con affetto e con uno strameritato applauso.

Le sue ultime parole che ci ha lasciato poi sino un testamento spirituale che contraddistinguono ancora di più la sua statura umana e professionale, eccole: 

Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.

Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.

Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.

È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.

A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.

Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.

Un grande abbraccio

Piero Angela

Alessandro Momo, 50 anni dopo

 di FRANCESCO TRONCARELLI Chissà cosa avrebbe detto della Lazio di Baroni Alessandro Momo. Sicuramente sarebbe stato contento di vederla gio...