domenica 12 maggio 2024

La Lazio è sempre Meravigliosa. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

110 e lode alla banda Maestrelli - Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico. 50 anni dopo sono in prima pagina su tutti i giornali e nel cuore della gente laziale. Il tributo a loro e ai figli di quelli che ci hanno lasciato che l'Olimpico gli ha tributato è stato emozionante e coinvolgente. Quella Lazio è entrata nella Storia ed è immortale. Grazie ragazzi del 74 a Voi onore eterno. 

8 a Patric del Grande Fratello - È un segno del destino che er Caciara dei bei tempi degli esordi, abbia segnato nel giorno del Cinquantennale dello Scudeto. Lui il più bistrattato che in questi anni ha fatto un percorso ottimo, trasformandosi da brutto anatroccolo a cigno reale. E con l'Aquila nel cuore. Battiamo le mani perchè quanno je ricapita.

7 e mezzo a che Dio ce la Mandas buona - Le uscite da kamikaze e le parate impossibili (35° su Caputo, 87° su Sphendi). Si conferma sempre di più la voce che lo vuole figlio più o meno legittimo di Rosario Di Vincenzo cui somiglia in modo impressionante anche fisicamente. Avanti Zarin junior!

7+ a Miei cari amici Vecino e lontani - E segna sempre lui si chiama Beppe Vecino... vabè Matias ma segna sempre aò se segna.

7 ad avviso di Kamada - Dal Sol levante al Sol crescente è un attimo. Il cinese che imitava il giapponese è solo un ricordo, questo è l'originale made in Japan e se vede. Tutta un'altra musica tra sushi e arigatò. Sayonara per tutti.

6+ a Guendalina facce sognà - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Come Pier Luigi Diaco.

6+ a Rovella per chi non si accontenta - Bravo, perchè non debba giocare dall'inizio prima i poi ce lo spiegheranno

6 a Benigno Zaccagnini - L'arciere non ha scagliato la sua freccia. È rimasto a guardare. Come Amadeus all'ultima puntata di Fiorello.

6 a Somarusic - Nè carne nè pesce. Nè. 

6- a Lazzari alzati e cammina - Arzate a cornuto arzate, cit. Mario Brega, Bianchi, rosso e Verdone

6- al Ciro d'Italia - Solo davanti alla porta è scivolato sempre. E senza buccia di banana. Un segnale preoccupante che fa riflettere. Capolinea? 

6- a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia - Ha ballato come non mai. Irriconoscibile. Come Mollica che senza occhiali sembra la Sora Lella.

5 e mezzo a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po così quell'espressione un po così che hanno tutti iTuristiper caso come lui in vacanza perenne all'Olimpico c'era da temere il peggio. E lui non ha smentito i suoi detrattori presentandosi in bermuda col secchiello e la paletta. È già proiettato a Copocabana. Beato lui.

5 e mezzo a Castellano e Pipolo   Un colpo di tacco nel nulla cosmico di una prestazione indifendibile. Disertore della Pampa vero ha trovato l'America a Formello come Wanda Nara alla RAI.

5 e mezzo a Hysaj che i papaveri - Il quarto mistero di Fatima fattosi persona. Nessuno sa perché giochi a calcio, il problema è che non lo sa nemmeno lui. Sipario.




Lazio, scudetto del 74: ecco il video inedito

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Emozionarsi per un film, per una pellicola particolare, per un video che racconta una giornata speciale vissuta all'Olimpico da un popolo in festa per un sogno diventato realtà. Una chicca straordinaria che ti rimanda a un mondo che non c'è più ma che è stato bello vivere quando la Lazio era una grande famiglia ed era vissuto dalle famiglie intere.

Genitori, figli e nonni tutti insieme appassionatamente per tifare i colori biancocelesti e vederli vincere grazie alla banda Maestrelli. Tutto questo è in un filmino amatoriale girato il 12 maggio del 1974, una data storica per chi ha la Prima squadra della Capitale nel cuore, quella del giorno in cui il sodalizio che ha portato il calcio a Roma vinse il primo scudetto della sua storia.

E' un superotto a colori che racconta quel famoso Lazio-Foggia cogli occhi di una famiglia di laziali come tante, che quella domenica di maggio partecipò a un evento memorabile. Un evento che coinvolse 83mila e rotti presenti paganti, record ineguagliato nella storia delle partite giocate all'Olimpico da sempre.

Immagini riprese alla buona, con una di quelle cineprese che in quel periodo si usavano per le occasioni speciali (matrimoni, comunioni, vacanze, gite), ma proprio per questo sono immagini eccezionali, perchè sanno di amore, di passione, di tifo spontaneo e casareccio, di quando il calcio era a misura d'uomo e non di sponsor, quando si andava allo stadio con la giacca, il panino e il fiasco di vino. E con la bandiera.

Sette minuti di Lazio, sette minuti di brividi, sette minuti di emozioni, sette minuti di uno Scudetto che ancora oggi fa venire i lucciconi. Iniziano con la femminuccia di casa che guarda l'obiettivo poi c'è il fratello.

Ha la bandiera in mano, la sventola, e come lui tanti altri tifosi si avviano verso la giornata più bella della loro vita, tra palloncini colorati e bandiere al vento. Da quel momento è tutto un susseguirsi di emozioni e flash di una partita vista dalla Sud, dove negli anni 70 c'era il cuore del tifo biancoceleste.

Il gruppo è posizionato in basso, subito sopra il parterre, lato verso la tribuna Tevere. E subito arriva un momento bellissimo: Luciano, il capo tifoso storico che avevo immortolato nel mio film "Ultimo mambo all'Olimpico", sfila nei posti in piedi, il parterre, con uno starno vestito, una specie di saio da monaco a righe biancocelesti.

Una maschera incredibile come lui, che mentre cammina agita due bandiere, una per mano. Poi migliaia di bandiere al vento svegliano lo stadio, i tifosi sono già a mille, ecco papà Sabatello, capello lungo alla Pooh come andavano in quel periodo che agita un campanaccio, i figlioli contenti come la gente intorno a lui col cappello della Rosso Antico che veniva regalato quel giorno.

Entra Lenzini, il presidente, siamo al 2° minuto e una manciata di secondi del video, è l'apoteosi, lo stadio esplode, lui saluta soddisfatto il pubblico, felice di essere arrivato a questo match così importante che può regalare in anticipo di una giornata il Tricolore a Roma. Lo si vede vicinissimo il Sor Umberto.

E si capisce dall'entusiasmo generale, come fosse amato e perchè ancora oggi viene rimpianto da chi c'era allora. Poi è il momento delle squadre e le bandiere tornano ad impazzire al vento, ecco Felice Pulici che si avvia alla sua porta compiendo il solito rituale: un tocco con le mani all'incorocio sinistro, poi a quello destro.

Inizia la partita, foggiani e laziali "combattono",  le azioni si susseguono, ma sta per arrivare il momento clou. E' il minuto 3 del filmato, c'è il rigore. Chinaglia è pronto, lo si vede bene, inizia la rincorsa, parte la bomba, tutti schizzano in piedi, anche davanti la cinepresa, è letteralmente il caos.

L'Olimpico è tutta una bandiera, l'entusiasmo è a mille. E' fatta. E così al minuto 4° si vede l'invasione di campo. Uno, due, dieci, mille tifosi entrano sul prato dell'Olimpico, sugli spalti la ripesa coglie due fratelli, sono in estasi e frastornati, le guance rosse per l'eccitazione, uno beve direttamente dal fiasco di vino l'altro piange e si asciuga le lacrime, sul tabellone a caratteri cubitali compare la scritta LAZIO.

Mezzo stadio è entrato in campo ed è iniziata la folle, liberatoria corsa sulla pista che circonda il rettangolo di gioco, una marea di tifosi corre con le bandiere, giri su giri, un carosello impazzito di felicità che non si era mai visto nè si vedrà mai più.

Una mongolfiera si alza verso il cielo, tutti si abbracciano c'è chi piange per la gioia. Scene incredibili che ti scuotono, poesia pura, meglio di un film neorealista di Vittorio De Sica o di una pellicola visonaria di Fellini. E la felicità continuerà fuori l'Olimpico con una Fiat Giardinetta addobbata per la festa.

La festa per il sogno raggiunto, la festa di una famiglia laziale, come avrebbe potuto essere la nostra. Come l'hanno vissuta i nostri genitori, i nostri fratelli, noi. Grazie Lazio, grazie a chi c'era e soprattutto grazie alla famiglia Sabatello che ha effettuato con tanta passione le riprese amatoriali, grazie a questa famiglia che è la famiglia di tutti noi laziali.

 


sabato 4 maggio 2024

La Lazio è immobile. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

7 a miei cari amici Vecino e lontani - Una Lazio sbadata e messa male in campo non riesce a vincere a Monza, nonostante fosse andata due volte in vantaggio. Troppe amnesie difensive, troppe assenze ingiustificate nei suoi uomini migliori, troppi cambi sbagliati, troppo di tutto in negativo per poter portare a casa i tre punti che servivano come il pane per poter sperare ancora in un posto al sole. Non si sono viste trame di gioco, nè ripartenze travolgenti, solo una difesa strenua ma alla lunga inutile. Una Lazio immobile insomma avvitata su se stessa. Copertina all'uruguagio che in ogni caso ha illuso un po' tutti e forse se stesso che ce la si potesse fare.

7 al Ciro d'Italia - Il Re è tornato, viva il Re. 201 gol con l'Aquila sul petto. E ci provi chi lo critica. Muti!

7 ad Avviso di Kamada - Da figlio sventurato del Sol Levante a samurai invincibile di Tokio e dintorni. Praticamente è un altro. Come Cecchi Gori che da quando se tinge i capelli biondo cenere sembra la controfigura della Sora Lella. 

6 e mezzo a che Dio ce la Mandas buona - Loro ci prendevano a pallonate e lui le prendeva. Sempre più in tiro sempre più figlio illegittimo di Rosario Di Vincenzo. Kamikaze come lui nelle uscite, sfrontato come lui nel profilo non a caso greco.

6 a Viale dei Romagnoli,13 Ostia - L'unico a reggere l'urto dei lombardi. Ma l'urto dei nervi della gente laziale a vedere l'assedio nell'area nostra chi lo reggeva?

6- a Patric del Grande Fratello - Il ritorno del Caciara. Qualche erroraccio, qualche recupero, qualche. 

6- a Guendalina facce sognà - Guendo non è in forma la squadra soffre. 

5 e mezzo a Lupo Alberto - Nessun coniglio dal cilindro solo tanti sbadigli da bipolare assoluto qual è. E Silvan tira il fiato.

5 e mezzo a Somarusic - Nè carne nè pesce. Avete presente Riccardo Rossi?

5 a Benigno Zaccagnini - Nervosetto anziché no, ha ricordato il miglior Morgan. Dall'oroscopo di Branco la luna consiglia: flebo di camomilla, e passa tutto.

5 a Casale degli Ulivi Agriturismo - Entra al posto di un ammonito e viene ammonito subito. Finirà nella Settimana Enigmistica nella rubrica Incredibile ma vero.

5 a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po così quell'espressione un po così che hanno tutti i Turisti per caso come lui in vacanza perenne in tutti gli stadi d'Italia c'era da temere il peggio. E il bandolero stanco non ha deluso le aspettative giocando si fa per dire una delle sue partite più brutte di sempre. Una prestazione da dimenticare insomma come quella di Biggio ai David di Donatello. Una schifezza.

5 a Castellano e Pipolo e Massimo Di Cataldi- Della serie lui è peggio di me.

5- a Hysaj che I papaveri - Era il quarto mistero di Fatima quando allenava Sarri ora è il mistero della Madonnina di Civitavecchia, fa lacrimà i tifosi appena prende palla. Sipario.




La Lazio è sempre Meravigliosa. Le Pagelliadi

  di FRANCESCO TRONCARELLI 110 e lode alla banda Maestrelli - Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chin...